Sudditi!
Vecchia, rimbambita, impreparata, truffaldina: servono altri aggettivi per descrivere la classe politica espressione della cultura del '68? Sbizzarritevi. Prima però, sudditi, chiedevi perchè non riuscite a formarvi una famiglia e ad avere una casa. Interrogatevi sul motivo per il quale i giovani in Italia sono tali e nulla di più fino a 30/5 anni, essendo loro negato il diritto ad essere dei lavoratori, quindi degli uomini in grado di assumere scelte autonome.
La democrazia rappresentativa è una truffa: pare una bastemmia, eppure è affermazione che si può, con una razionale spiegazione, comprendere facilmente . Ce lo permette Massimo Fini, in guerra con la democrazia in tutti i suoi articoli e saggi. "Sudditi", agile pamphlet, riprende il leit-motive di tutto il pensiero finiano e lo fa in maniera tutt'altro che compassata. Nulla di Fini è compassato. Non è sua intenzione far pensare, bensì passare alla fase successiva: quella della "nervatura" che porta ad agire, rectius a ribellarsi.
Il sistema democratico ci viene presentato come un assioma, un dogma, un valore di fede assoluto e il suddito, assopito e troppo pigro per pensare, la ossequia: nulla di più sbagliato. La democrazia è solo uno strumento per governare e, qualora non funzioni, va abbattuta. Lo scrittore greco e fatto schiavo a Roma Polibio l'aveva già capito: se una democrazia degenera, si giunge all'oclocrazia, ossia al governo della spazzatura, della fogna, della massa informe. Della cloaca.
L'unico modo per riemergere allora - sempre secondo Polibio - è abbattere il sistema e tornare alle origini, ripercorrendo le diverse forme di governo: dittatura, oligarchia e poi di nuovo democrazia. Efficiente, dinamica, vera.
In Italia troppi sono i partiti, troppe le cadreghelle: persino il più piccolo tra i movimenti può ricattare il governo facendosi promettere soldi e successo.
Tuttavia - nonostante ci sia abbondanza di candidati e partiti - il suddito è tagliato fuori da ogni scelta non potendo esercitare nessun controllo effettivo. Oligarchie - rectius, Plutocrazie! - politiche economiche e criminali organizzate schiacciano e asserviscono l’individuo, già frustrato e reso anonimo dal micidiale meccanismo produttivo di cui la democrazia è l’involucro legittimante: consuma, produci, muori.
C'è spazio per tutti nell'oligarchia, tranne per l'uomo nero. L'azione di quest'ultimo, infatti, si esaurisce nella lotta per la sopravvivenza, essendogli negata ogni agibilità dai pubblici apparati, dai massoni e dai comunisti di strada. Con le buone o con le cattive. Ciò perchè è l'unico estraneo al sistema plutocratico.
Il suddito, dunque, ci si chiede percepirà mai di essere truffato ? Si accontenta di ascoltare un alto esponente del governo che - mentre pasta, pane e libri diventano inaccessibili - ci spiega che con le liberalizzazioni di Bersani è diminuito il prezzo dei pannolini.Evidentemente, in un Italia in cui non si fanno più figli perchè costano troppo, servono per salvare qualche incontinente che, mentre prende il gettone di presenza, schiaccia il bottone che salva le istituzioni. E' il prezzo da pagare per una sana gerontocrazia nel segno del rimbambimento collettivo.
Lineare, semplice, rivelatore, smaschera il grande imbroglio del secolo. Ci invita a riflettere e ribellarsi all'omologazione' verso il basso dalle nostre istituzioni, per esercitare la nostra sovranità individuale in modo più effettivo e consapevole. Sudditi, pagine 208, euro 9, Marsilio editore.
Populismo? Anche!
p.s. Sarebbe stato bello poterlo mettere vicino alla "Ragione aveva torto?" del medesimo autore, ma feci il grave errore di prestarlo ad una sezione di An. Pare che, durante una discussione concitata - almeno così mi è stato raccontato - un pazzo l'abbia preso e stracciato. Sto ancora aspettando le sue scuse. Sono passati solo 5 anni.
Friday, September 21, 2007
Posted by CampaniArrabbiata at 2:18 PM
Labels: libri, personaggi
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6 comments:
Questo e' un punto su cui sono assolutamente d'accordo con Fini. Pero' io penso che il problema sia la "massa", infatti, una democrazia esercitata da poche centinaia di cittadini (come nel modello classico), non e' nemmeno paragonabile con una democrazia nella quale dovrebbero essere milioni ad esprimere i propri rappresentanti. Di fatto, la rappresentativita' diviene impossibile, cosi' come il fatto che piu' si e' e piu' le liberta' individuali vengono compresse, essendo la liberta' individuale condizionata da esigenze di pacifica convivenza. Ergo, non vedo altra possibilita' che piccoli governi locali per salvare il salvabile. Anche l'alternarsi delle varie forme di governo, come nella societa' antica, mi pare poco applicabile quando prevale la massa. Ormai al mondo siamo 6 miliardi, e ci si avvia ad essere oltre 9 entro i prossimi 10 anni: un incremento di oltre 6 mld di persone in meno di 50 anni... da 3 mld che eravamo prima.
Bentornato, Sauro.
Allora, proponi piccoli governi locali come nell'Italia pre-unitaria, laddove ogni stato era riuscito a mantenere una sua economia autonoma? C'è poco da fare, gira e rigira l'indice va puntato sempre sui massoni, i quali ieri hanno voluto e cooptato l'Unità, oggi gestiscono la cosa pubblica.
Tra 10 anni saremmo pure 9 miliardi, ma di Italiani ce ne saranno sempre di meno, visto che da noi figli non se ne fanno.
Erne': non e' che lo propongo, e' quello che sta gia' avvenendo. Tutti gli assetti nazionali europei sono saltati, quindi si riprende da prima che le nazioni si fossero assestate: scozzesi-inglesi, slovacchi-cechi, valloni fiamminghi... e poi c'e' il nostro Amato-Metternich che ci ricorda ogni giorno che l'italianita' non esiste... ed e' vero: l'hanno fatta fuori loro. Quanto alla crescita demografica, se dobbiamo rimanere in Italia non ci conviene prolificare troppo. La terra e' quella su cui si coltiva cio' che si mangia e questa ha uno spazio fisico finito. Metti il caso che ci ritroviamo come nel '29... l'autarchia era gia' un problema quando eravamo meno di 40 milioni, ora che andiamo sui 60 si rischierebbe di morire di fame. La demografia ha sempre avuti i suoi apogei ed ipogei: non c'e' da preoccuparsi, ora si cala, poi si crescera'.
P.S.
nei paesi del nord vivono popoli che non arrivano nemmeno a 6 milioni su di un territorio che e' 4 volte il nostro...
Eh però l'autarchia consentì all'Italia di rimanere immune dalla crisi economica internazionale. Il problema è che, nonostante gli italiani siano sempre di meno, la popolazione tende costantemente ad aumentare perchè gli extracomunitari figliano. Ora io mi chiedo, se mai ci sarà un governo che affronterà seriamente il problema dell'immigrazione. Le quote di ingresso del ministero non servono, perchè poi di fatto ogni governo fa la sua sanatoria non avendo le possibilità di individuare gli irregolari.
Bisognerebbe proporre di selezionare gli immigrati anche per etnia, ma se lo vai a proporre, ti bollano subito come razzista,benchètra un albanese e un marocchino ci sia effettivamente una bella differenza. Negare le differenze è masochistico.
Per il resto, in Italia il tentativo di decentramento amministrativo negli ultimi 15 anni non ha fatto che aumentare i problemi, perchè - invece - di far sparire gli enti inutili, questi si sono moltiplicati. Pensa a Bassolino che, con le potestà legislative attribuite alle regioni a statuto comune, ha fatto carne da macello costruendo, attraverso consulenze e distribuzione di pani e pesci, il suo impero. Per questo, per quanto possa valere la mia opinione,è necessario prima di tutto agire sugli statuti delle regioni che hanno finito per essere uno strumento per regolarizzare ogni abuso e vezzo.
Il punto e' che l'immigrazione non e' cio' che dicono, ovvero, non serve a coprire l'aumentato fabbisogno di manodopera (e vorrei vedere, in un regime nel quale la delocalizzazione e' la norma), ma e' solo parte di un progetto ideologico. Del resto lo dice Prodi stesso quando parla degli italiani che ricominciano ad emigrare per trovare lavoro; e non si tratta solo di "cervelli", ma anche di "braccia". Pure in Germania, nella quale vivono immigrati inamovibili e nullafacienti, affidati al welfare, i tedeschi emigrano altrove. Dato che anche la pseudo-destra sta lavorando al progetto di costruzione di un "islam italiano" (come si legge sul blog di Pera), e' ovvio che nessuno si oppone all'assunto ideologico per il quale l'immigrazione e' "inevitabile": traslazione semplicistica dell'assunto marxista per cui la Storia e' un'entita' autonoma non determinata dalla volonta degli uomini. Una destra normale dovrebbe affidarsi alla fiducia nella Volonta', piuttosto che rifugiarsi nell'accettazione di un'idea di "destino economico" che non le e' propria. (vedi J. Evola)
Per quanto riguarda l'autarchia, come dice bene Aldo del MIDD, non e' certo la base per un modello, ma una misura di sicurezza per evitare di ritrovarsi a gambe per aria quando il carrozzone globale saltera' per aria. Insisto sul fatto che sfamare 40 milioni di persone, non e' come sfamarne 60. Sempre sul web di Aldo ci sono interessanti considerazioni sulla produttivita' del territorio e sul fatto che gia' ora non sia piu' sufficiente a realizzare un qualsivoglia progetto autarchico. Quindi, se si vuole conservare identita' e liberta' si deve essere meno e riconsiderare la presenza degli stranieri (tutti) sul territorio, la cui legittimita' non discende nemmeno dalla nostra Sacra Costipazione, che non e' il bill of rights USA come ormai pensano tutti.
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