Monday, September 17, 2007

La Fiamma? Tra rock e lento.
Le luci e le ombre.

Il 16 settembre del 1943 fu costituita la repubblica sociale italiana. La resistenza dei quattrocentomila valorosi all'invasore americano durò circa seicento giorni, fino all'uggiosa primavera del '45. Sessantaquattro anni dopo, "gli antifascisti" romani hanno ritenuto dover rendere omaggio ai ragazzi di Salò, ricordandoci a cosa si sia ridotta questa repubblica e organizzando un assalto alla sezione della Fiamma Tricolore al quartiere Flaminio di Roma, proprio mentre gli aderenti al MS-FT erano ad Albano alla loro festa. Ancora una volta i compagnucci hanno mostrato scarsa virilità, preferendo ad un attacco frontale una spedizione notturna tipica di sciacalli senza ossa. Se non altro, a parte i proiettili spediti a Boccacci e ai proclami di impedire alla Fiamma agibilità, i compagni non hanno dato fastidio.

Se l'obiettivo era quello di intimorire chi voleva partecipare al primo Fiamma Rock Fest, i predoni notturni hanno per l'ennesima volta fallito. Se, invece, volevano solo dedicarsi alla loro attività preferità, il vandalismo, distruggendo una sezione ci sono "democraticamente" riusciti.

Bello lo scenario dei castelli romani, ottima l'organizzazione, sorprendente il numero di adesioni. Non male per un partito che fino a tre anni fa era sull'orlo del fallimento e che ora si è rilanciato alla grande, grazie a personaggi carismatici come Iannone - ormai capo riconosciuto non solo a Roma - che della cultura dell'azione hanno fatto il loro insegnamento. Adesioni trasversali tra l'altro, chi scrive ha riconosciuto diversi giovani aennini che, alla contemporanea e più compassata Atreju, hanno preferito una sonante e vibrante cinghiamattanza. Evidentemente alla vetrina, molti hanno preferito l'esperenza comunitaria di crescita spirituale.

Posta la necessaria attenzione alle luci, vanno però sottolineate le ombre. Non mi piace la piega culturale che sta affermandosi in un partito che di missino ha ormai ben poco. Non più Almirante o Rauti sono i padri, nè si segue più Gentile, Evola o Junger. In nome di un non meglio ideologicamente precisato "squadrismo", ultimamente sta accettuandosi il carattere più socialisteggiante. Dispiace che si voglia sottolineare la natura laica della Fiamma, dispiace che non si comprenda che l'Islam è di fatto un pericolo e rammarica veder negate le radici cristiane dell'Europa. Peccato, perchè sono proprio queste le sfide che consinterebbero alla Fiamma di rilanciarsi anche sul piano dei consensi. In economia, tra l'altro, non si può continuare a propagandare lo statalismo, l'ultima cosa di cui oggi necessita l'Italia.

Sta emergendo un nuovo tipo di fascista che somiglia sempre più a quello raccontato dai suoi avversari che alla tradizione missina. Troppe le suggestioni, francamente inaccettabili, ariane, troppi i richiami al modello skin, troppe le contaminazioni nordiche, troppi gli ultras da stadio con il braccino sempre teso. Se ai tempi mi sono avvicinato ad una certa visione del mondo, non lo è stato per questi nuovi archetipi che stanno emergendo. Soprattutto se si pensa che sono terrone, capellone e scuretto. Infatti, da napoletano, al punk rock preferisco lo stile "neomelodico" degli amici del vento. Tanto più che le idee nazi-maoiste del mio conterraneo Franco Freda non mi sono mai piaciute.

In realtà,è una confessione, se in questa nazione ci fosse un vero partito conservatore non troppo bramoso di potere e salotti, non sentirei l'esigenza di cercare altri lidi. Sono in definitiva un democristiano atipico, che da a-fascista gioca a fare il duro e puro perchè preferisce stare dalla parte degli assediati piuttosto che dei corrotti. Ma se l'estrema destra,continuo a considerla tale benchè qualche socializzatore potrà contestarmi la definizione, si ostina ad assumere in economia posizioni di sinistra e filoislamiche in politica estera, faccio sempre in tempo a cambiare il mio tifo. E' inaccettabile considerare dei simboli finanche Allende e Fidel Castro.

I valori della Tradizione e quelli sociali vengono sempre prima dei rapporti economici. La visione materialista della vita, lasciamola agli altri.


p.s. Gasparri al Fiamma Rock nun se regge, ma l'ha capito che è capitato in un ritrovo di neofascisti brutti, sporchi e cattivi?

4 comments:

Anonymous said...

Davvero Gasparov era al fiamma rock? non l'ho letto nei manifesti. Sapevo solo di Storace.

Hai ragione sul piano dottrinale, ma non dimenticare le radici latine.

Anonymous said...

guarda la parte mezza piena del bicchiere:
MEGLIO UN ULTRà DA STADIO CHE UN FIGLIO DI PAPà FINIANO

CampaniArrabbiata said...

Legio: c'era:-(

Sang: ci vuole però anche progettualità per fare politica. Specifico però che il mio non era un attacco generalizzato al mondo ultras, anzi.

Intanto leggi qui:


Napoli, 15 set. - (Adnkronos) - Il 5 maggio scorso accoltellarono un tifoso del Verona, il 2 settembre invece hanno dato vita a un vero e proprio scontro con gli ultras della Ternana. Sui due episodi ci sono altrettante inchieste della Procura di Bologna a carico degli ultra' del Napoli avvenuti in due diverse aree di servizio del Bolognese, la Cantagallo e la Roncobilaccio, entrambe sull'autostrada A1. Ieri sera Vincenzo Grassi, napoletano di 33 anni, gia' raggiunto da alcuni Daspo per ''intemperanze'' durante manifestazioni sportive (nel 2002 invase pure il campo del Cosenza), e' stato arrestato a Bergamo in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare chiesta dal pm della Procura felsinea Valter Giovannini e concessa dal gip di Bologna Andrea Scarpa. L'uomo e' accusato di aver sferrato una coltellata a un tifoso di 26 anni del Verona incontrato per caso la mattina del 5 maggio scorso nell'area di servizio Cantagallo.

Quel giorno, verso mezzogiorno, i tifosi campani del gruppo ''Teste matte'' erano diretti a Mantova, mentre gli scaligeri (tre uomini e una donna) dovevano andare ad Arezzo. Per caso incrociarono i campani che li aggredirono. Per sfuggire alle botte il 26enne cerco' di allontanarsi con la sua auto, ma venne raggiunto da alcuni napoletani. Questi lo tirarono con forza fuori dalla vettura e Grassi gli sferro' una coltellata allo stomaco. Non ci furono gravi conseguenze solo perche' la vittima si difese con un braccio e venne ferito li'. Medicato ebbe poi una prognosi di dieci giorni. Altri complici nel frattempo ruppero il lunotto della vettura e rubarono una borsa.

Dalla raccolta dei fotogrammi all'interno dell'area di servizio gli agenti della Digos di Bologna e Napoli e della squadra mobile felsinea sono riusciti a risalire a Grassi. La sua foto e' stata poi mostrata alla vittima che l'ha riconosciuto come colui che materialmente lo feri'. Nella vicenda risultano indagati a piede libero altri due supporter del Napoli che stamattina sono stati perquisiti. Per tutti le accuse sono rapina aggravata e lesioni aggravate.

Sono solo indagati perche' il loro riconoscimento non e' stato preciso come quello di Grassi. Per una vicenda ormai chiusa, pero', ce n'e' un'altra ancora aperta. E riguarda la guerriglia scoppiata il 2 settembre nell'area di servizio Roncobilaccio. Quella sera, verso le 22, gli ultra' del Napoli tornavano da Udine con tre pullman scortati da una sola volante della digos con tre agenti a bordo. I mezzi non dovevano fermarsi in quella stazione perche' ritenuta non idonea ai fini della sicurezza. Ma un autista venne costretto a fermarsi.

I poliziotti cercarono di non far scendere i napoletani, ma tre contro 47 fu praticamente inutile ogni tentativo. Nel frattempo giunse il pullman con una cinquantina di ultras della Ternana che tornavano da Legnano. Ci furono violenti scontri con lancio di fumogeni e razzi che solo per puro caso non incendiarono nulla. Molte invece le auto di automobilisti di passaggio ammaccate. Alla fine gli umbri fuggirono e gli agenti della Digos identificarono i 47 ultras napoletani che erano sul bus. Identificati poi anche quelli della Ternana. Lungo la via un tifoso di 25 anni della Ternana si senti' male e venne ricoverato all'ospedale di Perugia dove gli asportarono la milza. Per quella vicenda dovranno rispondere tutti, circa un centinaio, di rissa aggravata e quando le indagini termineranno qualcuno potrebbe anche rispondere delle lesioni al 25enne.

Anonymous said...

so tutto pizzi raccontato dai protagonisti
cmq vincenzo grassi è pure uno skinhead