Sunday, March 30, 2008

Servizio di stato
I soliti insetti rossi hanno aggredito dei militanti di Forza Nuova che, virilmente, hanno scacciato gli assalitori. Senonchè la polizia, interveuta, ha fermato gli aggrediti lasciando fuggire gli aggressori. NESSUN RISPETTO PER CHI DISONORA LA DIVISA PROTEGGENDO LE PULCI.

"Oggi 29 marzo presso piazza carità, centro storico di Napoli, durante un nostro banchetto, atto a divulgare materiale elettorale, alle 17.40 circa, i nostri militanti sono stati goffamente attaccati da un gruppo di venti persone a volto scoperto. Ripercorrendo la vicenda non può che affiorare un mix di emozioni, che vanno dal comico al grottesco. Procedendo per gradi, passiamo alla dettagliata ricostruzione dei fatti. Nel pieno del nostro presidio irrompono in piazza carità una ventina di “ bravi antifascisti” armati di bastoncini di legno e tanta buona volontà, che di gran carriera cercano di afferrare il nostro banchetto, ove erano poggiati i volantini, a quel punto praticamente costretti i nostri militanti, intervengono riducendo ai minimi termini, nonostante la forte minoranza numerica, gli aggressori . fino a qui l’accaduto potrebbe essere archiviato come pura comicità antifascista, ma la vicenda si colora maggiormente di ridicolo nel momento in cui la polizia preposta al servizio d’ordine,interviene, e immobilizza i nostri militanti, gridando addirittura a due di essi di essere in stato d’arresto. Ma il peggio o il meglio, deve ancora venire, perché approfittando dell’intervento delle forze dell’ordine i nostri aggressori hanno l’opportunità di darsela a gambe, e di prendere come souvenir della giornata una nostra bandiera. Nota di colore i fuggitivi che avevano buttato per aria un banchetto del PDL poco distante dal nostro tolgono il disturbo passando, innanzi alla caserma dei carabinieri “Pastrengo”, indisturbati. Giusto per l’onor di cronaca il nostro presidio è continuato per circa un’ora ancora circondato da decine di napoletani, che hanno distribuito assieme ai nostri militanti i volantini elettorali. Per loro, e non solo continueremo la nostra politica sociale nazionale e assolutamente ANTICOMUNISTA per sempre"

SOLIDARIETà AI CAMERATI
MASSIMO DISPREZZO PER SCIACALLI E BORGHESI.

PIù SOSA
Lo scontro fratricida con Il Palermo, alla fine è stato risolto al 92° con un goal fortunoso di testa del tutt'altro che brillante Marek Hamsik. Il Palermo, pur sconfitto e fuori dai giochi uefa, è apparso una squadra niente affatto in disarmo, anzi si è dimostrato una delle migliori formazioni viste al San Paolo. Balzaretti ha vinto ripetutamente la sfida con Grava, dimostrando di essere l'esterno sinistro che manca ad una squadra come il Napoli che ha in Savini il suo anello debole. Amauri - stellare - forse è stato l'unico acquisto che Ferlaino ha azzeccato negli ultimi anni e, infatti, ha voluto poi cederlo. Sono state proprio dell'italobrasiliano le giocate più belle. Meriterebbe sicuramente di partire per gli Europei, anche perchè è, per chi scrive, superiore anche a Borriello. Il Napoli ha sofferto molto a centrocampo, anche se nessun reparto stasera ha brillato. Cannavaro è stato sempre fuori posizione, Contini in ritardo e Grava semplicemente inguardabile: Santacroce o Cupi sono mancati e si è visto. A centrocampo si è sentita l'assenta di Gargano, laddove Pazienza si è visto solo a sprazzi. Solo Blasi, tra i migliori, è stato impagabile, anche se poteva risparmiarsi un fallo stupido con ammonizione che gli farà saltare la prossima partita. Calaiò ha giocato meno peggio del solito, anche se comprendere perchè debba giocare dall'inizio è difficile. Il Pampa SOSA che - man of the match - entrando negli ultimi 20 minuti ha cambiato, con Bogliacino, volto alla partita, merita più spazio. Se per 70 minuti l'unico a creare pericoli sotto porta è stato il Pocho LAVEZZI, Sosa è stato fondamentale per la vittoria. Comunque sia, nonostante i 2 punti persi a Reggio, il Napoli c'è. Genoa e Atalanta devono sentire il nostro fiato sul collo

GIORNALISTI TERRORISTI.
Come volevasi dimostrare, due giorni dopo lo sfogo del Pizzino, i media stanno cercando timidamente - seppur in ritardo - di rimediare alla psicosi che hanno alimentato sulle mozzarelle di bufala dop. Non solo le bufale campane non hanno mai assunto diossina, ma - peggio - non sono mai state esportate mozzarelle con il marchio dop in Cina. Tuttavia, i pennivendoli non si sono affatto preoccupati di diffondere notizie fondate. Non è la prima volta che distruggono un settore economico e non sarà l'ultima, per questo motivo il disprezzo personale che nutro per la categoria non può che rimanere immutato. Il 90%, per essere ottimisti, dei cronisti dei giornali locali sono dei semianalfabeti che giocano a fare i dandy di provincia; mentre sui grandi quotidiani sono veramente in pochi a meritare di essere letti e, di solito, è riduttivo definirli dei giornalisti visto che si tratta di veri intellettuali che, per ripiego o necessità, sono costretti a dividere la pagina del loro articolo con dei ciarlatani. Tanto più che i pochi che si salvano, penso a Maurizio Blondet, vengono epurati per aver mantenuto la schiena dritta. A tirarmi su vi è solo la constatazione che presto la rete e i blogs abbatteranno questa casta di mercenari e servi che, con quella dei politici, è la meno tollerabile che abbiamo in Italia. Rinnovo, pertanto, un invito a tutti gli autori di blogs: siate audaci, sferzanti, anche arrabbiati quando serve. Non scimmiottate i pennivendoli! Noi abbiamo la fortuna di non scrivere per soldi e, quindi, di non dover obbedire a nessun padrone.
Non sciupiamo questo privilegio.

N.B. Pare che ieri il NANO di Arcore, ossia l'ex (si spera) massone che si accinge a tornare a palazzo Chigi per riaffossare ancora di più la nostra nazione, abbia fatto pressione a Sky tg24 per fare sospendere la trasmissione in diretta del comizio di Daniela Santanchè. Questa indiscrezione potrebbe essere collegata al richiamo che l'AgCom - l'autorità indipendente per le comunicazioni - ha fatto ai tg per via della censura che c'è nei confronti della Destra. Che i direttori obbediscano ai diktat del nano? Se così fosse, avremmo avuto l'ennesima conferma che i giornalisti sono solo dei mercenari al servizio dei più facoltosi. Non è un caso, infatti, che l'informazione penda a sinistra e, per il resto sia berlusconiana

Saturday, March 29, 2008

Intervista a Bud Spencer.

Friday, March 28, 2008

Sì ALLA BUFALA, NO ALLE BUFALE
La psicosi collettiva che si è alimentata attorno alle mozzarelle di bufala campana
è da imputare incondizionatamente ai soliti giornalisti-terroristi (GLI STESSI CHE POI SPONSORIZZANO BASSOLINO) sui quali grava la responsabilità per la crisi di un intero settore. Questi kamikaze dell'informazione (il termine è improprio perchè ai kamikaze va riconosciuto senso dell'onore, mentre i giornalisti sono solo dei mercenari incravattati) confermano di meritare SOLO disprezzo, avendo diffuso una notizia priva di scientificità quale è quella sulla presenza di diossina nelle mozzarelle di bufala. Ogni anno i giornalisti si inventano un morbo danneggiando l'economia nazionale e, quando ne emerge l'infondatezza, è sempre tardi. Due anni fa fu la volta dell'influenza aviaria e i consumatori, suscettibili, non acquistarono più polli. Ricordate un solo caso di influenza in Italia? Io, due anni fa, per ripicca ho mangiato tanto pollo come mai più in vita mia. Allo stesso modo, oggi, propongo a tutti i lettori di fare LA DIETA DELLA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA che è un prodotto sano e che nulla ha a che fare con la merda che inonda, grazie ad una globalizzazione incontrollata, i mercati nazionali.

Wednesday, March 26, 2008

MEGLIO DELINQUENTE CHE BORGHESE
Mi - La -
A te che piace stare sempre dalla parte giusta
che lavori le tue 8 ore e poi a casa sennò scatta lo straordinario
a te che che ti riempi la bocca con il Tricolore e poi voti Lega e leggi Paragone
a te che cianci contro gli immigrati e poi rubi l'euro nel carrello dei supermercati
a te che non fai il biglietto in metropolitana perchè lo stato tassa troppo e tu non sei l'unico fesso
a te che ti piace tanto la patria però poi sei il primo vile che fugge
a te che difendi la religione ma come instrumentum e non come dimensione interiore

a te che guardi il grande fratello perchè sei berlusconiano
a te che guardi buona domenica perchè sei berlusconiano
a te che guardi le veline perchè sei berlusconiano
a te che guardi solo Fede perchè è informazione berlusconiana
a te che fai una full immersion con canale 5 perchè è cultura berlusconiana
a te che che Berlusconi è una divinità e destra è Berlusconi

perchè per te destra è ordine e gerarchia
...salvo poi essere tangentista e filomassoneria
E gli amerikani sono fratelli e poi i MC Donald's come so'belli!

A te che leggi Mughini, Moggi e Giordano
poi vuoi fare il macho ma solo per gioco
A te che paghi in arroganza per l'ignoranza
A te che ti piace Bondi, Rossella e Adornato
...solo perchè sei anche tu un ex comunista

A te che piace fare il liberale, perchè è bello la gente truffare Perchè il Pd è liberale perchè il PdL è liberale perchè la politica è liberale perchè è bello liberale perchè è mondano il liberale perchè è di moda il liberale

La destra moderna, perbenista, filousa e arrivista
Voti Berluska perchè supera il quorum
Non ti sporchi le mani con i manifesti,
non fai mai niente per gli altri
Dai lezioncine senza impegnarti
Ami sfidare senza rischi

E come so' brutti i fascisti, le leggi razziali e i ducisti.
E come so' brutti sti provocatori, futurismo offesa al tuo intelletto

MEGLIO DELINQUENTE CHE BORGHESE
MEGLIO DELINQUENTE CHE BORGHESE
MEGLIO DELINQUENTE CHE BORGHESE
MEGLIO DELINQUENTE CHE BORGHESE
MEGLIO DELINQUENTE CHE BORGHESE
MEGLIO DELINQUENTE CHE BORGHESE
mEgLiO DeLiQUenTe cHe bOrGHeSe
MEGLIO DELINQUENTE CHE BORGHESE
MEGLIO DELINQUENTE CHE BORGHESE
MEGLIO DELINQUENTE CHE BORGHESE
MEGLIO DELINQUENTE CHE BORGHESE
MEGLIO DELINQUENTE CHE BORGHESE
MEGLIO DELINQUENTE CHE BORGHESE
MEGLIO DELINQUENTE CHE BORGHESE
MEGLIO DELINQUENTE CHE BORGHESE
Perchè la borghesia è malinconia,
e non è un ceto ma uno stato morale
Non sempre tutto è lineare e Ernst Junger non una invenzione.

Incontro con la Santanchè.


Stamattina a Napoli, in un noto hotel di via Partenope, si è tenuta una conferenza stampa con Daniela Santanchè. La candidata premier de La Destra ha difeso i ragazzi della Fiamma Tricolore dagli attacchi farneticanti dei giornalisti al soldo dei poteri forti e si è fatta promotrice del progetto di legge per il mutuo sociale

Tuesday, March 25, 2008

VALE UN VOTO!
Un candidato de La Destra risponde per le rime al suo antagonista. Foto fresca fresca scattata in un paese della provincia di Napoli.

Tra il deserto dei Decumani
Pochi i visitatori, Chiese e musei vuoti. Ma il peggio è che la crisi non investe solo Napoli ma anche la penisola sorrentina, la costiera amalfitana, il cilento, la zona vesuviana e tutte le aree di richiamo della nostra regione. Intanto, se Bassolino si è pappato altri 300mila euro per una mostra di ceramiche con ZERO visitatori, per i media tutto va bene.

di Luigi Carbone
La Pasqua nera del turismo è tutta nel silenzio dei Decumani. La crisi ha una dimensione sonora prima ancora che visiva: commercianti e ristoratori non alzano la voce nei vicoli deserti, la rabbia ha lasciato il campo alla rassegnazione.

Snocciolano i numeri delle perdite e delle mancate vendite, illustrano le cifre dei rimpianti. «Ecco qui, a pranzo sedici coperti. Il sabato santo dello scorso anno erano oltre settanta». E mostrano gli scontrini, al ristorante Bellini. «Per le feste lavoriamo in dieci, dovremo ridurre il personale». Certo il vento freddo e la pioggia della mattina non hanno aiutato. Molti bar del centro hanno tenuto le saracinesche abbassate. «Pasqua? Ma se non c´è nessuno in giro: un sabato come tutti gli altri», il disappunto al "Caffè dell´epoca", in piazza Bellini. Girando per il cuore di Napoli si incontrano sempre le stesse due comitive: una scolaresca americana e una tedesca. I turisti italiani sono scomparsi. Resistono poche decine di stranieri, giunti con last-minute convenienti.

Il signor Roellenghoff, tedesco, arriva da Essen per una vacanza di dodici giorni in Campania. Alloggia a Sorrento, il programma prevede un solo giorno di visita a Napoli. Si meraviglia delle strade del centro: «Sono pulite. La televisione tedesca non fa altro che parlare dei rifiuti che invadono la città, ma io li ho visti solo lungo gli svincoli dell´autostrada. Dirò a tutti gli amici di venire, non c´è pericolo. E i vostri tesori artistici e archeologici sono bellissimi». Magnifico spot. È proprio questo il messaggio che la Regione tenterà di far passare con la prossima campagna internazionale per salvare la primavera e l´estate.

Non c´è aria di resurrezione per le strade di Napoli. Il crollo era stato ampiamente annunciato, i Decumani vuoti alla vigilia di Pasqua hanno comunque un aspetto sinistro. «Un tracollo del genere non si era mai verificato, neanche nei bui anni Ottanta», l´angoscia di Pino De Stasio, consigliere della seconda Municipalità. «Una vera debàcle, il museo dell´opera di Santa Chiara è completamente vuoto». Marianna, figlia del titolare della gastronomia "Eder", attende sulla soglia i clienti. «Le vendite di prodotti tipici sono calate del 50 per cento rispetto alla scorsa Pasqua. Comprano solo i giapponesi e i francesi che non rinunciano a fare scorte di mozzarelle e formaggi». Ancora peggio va da "Buccino collection", vasto assortimento di souvenir: «La situazione è disastrosa, ai rifiuti si è aggiunta la perdita di potere d´acquisto del dollaro. Il risultato? Meno 70 per cento di incassi rispetto alle ultime feste di Pasqua».
In via San Biagio dei Librai si forma una piccola folla. Un fruttivendolo ha montato un televisore en plain air, la partita del Napoli cattura due turisti argentini, rapiti dal Pocho. Si possono permettere una pausa, tanto non ci sono code da fare. Alla biglietteria della Cappella Sansevero (aperta oggi dalle 10 alle 13, domani dalle 10 alle 18.40) allargano le braccia: «Mai vista una Pasqua così. Oggi abbiamo staccato poco più di duecento biglietti». Non va meglio al Maschio Angioino: 260 ingressi . Nella chiesa del Gesù Nuovo i visitatori si contano sulle dita di due mani, a Santa Chiara su quelle di una. A squarciare il silenzio del centro ecco le trombe, i piatti e i tamburi della processione per la Madonna dell´Arco. I pochi turisti scattano foto. Esteban e Cristina, due giovani di Salamanca, sorridono. Hanno scelto Napoli perché «ci sono prezzi bassi, in due spendiamo cinquanta euro a notte in un bed and breakfast del centro». Abituati alla movida universitaria della loro città non si capacitano della desolazione delle notti napoletane: «Ieri sera abbiamo cercato dei locali, ma nei pochi club aperti non c´era nessuno».

Complice il maltempo, regge il Museo Archeologico. Qui il viavai di pullman di americani e tedeschi è continuo. Arrivano dalla penisola Sorrentina e ripartono in serata. Tra i bus ce n´è uno che viene dall´Ungheria. Francesco, da 40 anni guida turistica scuote la testa, con una vena di razzismo dice: «I nuovi turisti non creano ricchezza, si portano un panino e via». Dall´Est Europa viene anche un turista d´eccezione, il presidente dell´Assemblea generale delle Nazioni Unite, il macedone Srgjan Kerim. Ieri ha visitato la mostra dei gioielli del Tesoro di San Gennaro.

Saturday, March 22, 2008

Sì, LA CASTA è DA ABBATTERE.

In soli due mesi, il costo del debito della Telecom è aumentato del 50%: perché qualcuno compri le sue obbligazioni, il rendimento ha dovuto passare da 4% a 6,7%. E’ un esempio di quello che succede alle entità super-indebitate nell’attuale condizione globale di restrizione del credito, e ovviamente sta già accadendo lo stesso all’indebitatissimo Stato italiano. Saremo noi contribuenti, a crescita zero, a pagare i frutti dei BOT che la nostra classe cosiddetta dirigente ha lasciato salire al 106% del PIL, il più enorme dei Paesi sviluppati.

Perché Telecom si sia ridotta così è noto. Dal momento in cui i politici hanno lasciato che Tronchetti Provera comprasse con soli 153 miliardi suoi un’azienda che ne valeva 55 mila, ed ha dovuto ricambiare il favore, la «politica» non ha fatto che saccheggiare l’azienda come strumento e vittima di malversazioni e tangenti, mettendoci capi a loro graditi (Colaninno in quota D’Alema) che l’hanno portata alla rovina.

Non solo l’hanno svuotata; le hanno fatto perdere i treni del progresso tecnologico travolgente di internet; il risultato è che siamo il Paese più arretrato anche in questo campo, il meno coperto dalle linee veloci, in mano a un monopolio sgonfio che vivacchia rubacchiando sugli SMS dei giovani cretini, e dei disperati che come il sottoscritto devono usare Alice Mobile: lentissima e costosissima, con spese impreviste ogni mese oltre il rateo, e pubblicità truffaldina che promette «naviga a 7,2 mega», cosa da reato penale.

Ma impunite, perché i giudici sì occupano solo di chi non ha santi in paradiso. La stessa cosa hanno fatto ad Alitalia (1,7 miliardi di euro di debiti). Al punto che ora si deve giudicare un bene se se la prende Air France; almeno uno straniero non risponderà alle richieste clientelari degli avvoltoi e dei sindacati. Alitalia ci ricorda perché l’Italia è stata sempre sotto il dominio straniero: perchè non ci sappiamo governare, perché non esprimiamo che classi parassitarie incapaci (1).

Lo dico come risposta a quei lettori - ce ne sono sempre - che mi obiettano: anche se si riducono gli emolumenti ai parlamentari, non sarà questo risparmio a far quadrare i conti. La Casta ci rovina non solo per i suoi emolumenti scandalosi, ma perché per giunta distrugge l’economia e la società, pretendendo di «governare». Secondo le sue concezioni: concezioni di menti distorte dagli emolumenti che, a quei livelli, sono di per sé corruttori.

Veltroni ha dato un esempio di quella stortura mentale e morale. Quando Fini ha fatto sapere che Veltroni a 52 anni è titolare di pensione di 5.200 euro, costui ha replicato: «Fini ha perso una buona occasione per tacere» e «con quei soldi faccio del bene». Se noi cittadini e contribuenti siamo diventati insensibili a tali frasi, al punto di non coglierne la patologia che rivelano, allora è finita. Fini doveva «tacere»? E perché mai?

In uno Stato legale, gli emolumenti di tutti coloro che ricevono soldi pubblici devono essere noti pubblicamente, devono essere pubblicati e non segreti. «Con quei soldi faccio del bene» non è una riposta: a parte che dobbiamo creder a Veltroni sulla parola, il problema non è quello che fa coi soldi pubblici. Il problema è che quei soldi non sono suoi.

Glieli stanno pagando i cittadini-contribuenti: il 95% dei quali è infinitamente più povero, né può andare in pensione a 50 anni come i politici (mi correggo: Di Pietro ha già la pensione pubblica a 45 anni). Il problema dunque è di uguaglianza di cittadini di fronte alla legge. Veltroni ha giurato che lui voleva rinunciare a quella pensioncina da benestante, ma «non è possibile».

Ha ragione: i parlamentari come cosca vietano di farlo anche a chi di loro vorrebbe rinunciare. Perchè, dicono, sono «diritti acquisiti». Ma anche i lavoratori avevano dei «diritti acquisiti»: diritto per legge ad una pensione di anzianità pari all’80% della paga dopo 40 anni di contributi. La legge è stata ridotta a nulla, le pensioni si sono striminzite per successive «riforme» e ladrocini della Casta, che portano la firma di Dini e Amato.

I «diritti acquisiti», i cittadini, se li vedono togliere ogni giorno con tutte le scuse: la concorrenza globale, il debito pubblico, la crisi economica… Solo per la Casta queste scuse non valgono. La Casta per cui gli emolumenti sono diventati non un mezzo, ma il fine della politica. Il motivo per cui ci si entra e non se ne esce più.

In uno Stato legale, gli emolumenti dei parlamentari devono essere trattati come rimborsi-spese, ossia voci per definizione non sono «diritti acquisiti». Invece, lorsignori li considerano «stipendi», e li difendono come fossero dei lavoratori sindacalizzati, meglio e più dei metalmeccanici (i meno pagati d’Europa).

Il numero degli «stipendiati della politica» ammonta, secondo Claudio Martelli, a un milione di persone. Sono tutti i parassiti che la Casta riesce a mettere ai posti che contano, dalle ASL alle partecipate, alle municipalizzate - ad esempio le aziende di trasporti delle grandi città - fino a devastare l’economia. E tutti, sicuramente, ricevono più ancora della ricca pensione-baby di Veltroni.

Chiedo ai lettori scettici: dimezzare questa Casta non sarebbe un risparmio capace di incidere sul debito pubblico? Io sono convinto di sì.

Grazie a Libero, sappiamo per certo che Ciampi ha un redito imponibile di 721 mila euro annui: perché cumula almeno tre emolumenti e pensioni, cosa che a noi cittadini è vietata (chi lavora non può avere la pensione).

Basterebbe estendere quel divieto, in nome dell’uguaglianza, a Ciampi e ai suoi pari. Ciampi rimarrebbe un ricco sfondato con 300 mila euro annui; dovrebbe farcela, deve aver pur messo da parte qualcosa come governatore di Bankitalia - anche se in quel posto ha dilapidato 60 mila miliardi dei contribuenti in una «difesa della lira» che è stata idiota oppure criminale. Sarebbe da processare, ma non si chiede tanto, nessuna violenza, nessuna rivoluzione: basta che abbia i diritti degli altri cittadini, non leggi apposta per sè.

Abbiamo appreso da Libero con sicurezza che il Quirinale ci costa quattro volte di più della Corona britannica: questa si contenta di 48 milioni di euro annui, il Colle ne consuma 228 ogni anno. Di denaro nostro. Di noi che, al 90% guadagniamo 1.500 euro mensili, e dobbiamo mantenere questa Casta di ricchi di Stato, fra cui i 2.000 dipendenti strapagati del Quirinale, maggiordomi e servitori di lusso di sua maestà repubblicoide.

Il Napolitano ha reagito alle inchieste di Libero: «Il Parlamento non è fatto di avidi fannulloni», è in pericolo «la dignità delle Camere». E’ il Napolitano che ha dato sulla voce a Tremonti, facendoci una lezione a favore del liberismo globale e contro il «protezionismo» appresa dagli USA; il Napolitano che approfitta della sua carica per favorire la sua parte contro l’altra, un’illegalità patente che è stata inaugurata da Oscar Luigi Scalfaro (225 mila euro annui: soltanto?) e proseguita dal miliardario Ciampi. E condonata dai giudici, altra cosca. Di quale dignità si parla?

E’ gente di una qualità morale e intellettuale minima, ma strapagata da noi oltre ogni decenza. Un Paese che s’impoverisce non può permettersi un milione di ricchi pubblici, pagati da contribuenti che non arrivano alla fine del mese, che stanno consumando meno, che risparmiano sul gasolio. Questo è odioso, questa è una oligarchia plutocratica oppressiva, da cui bisogna liberarsi.

L’economista Francesco Forte, sempre su Libero, ha indicato i dieci motivi per cui, secondo lui, l’Italia non cresce e noi, cittadini-contribuenti, retrocediamo nel benessere e abbiamo salari insufficienti. Elenca «la marea di regolamentazioni che crescono di continuo» e che mette in ceppi le nostre imprese («la licenza per costruire un capannone richiede 284 giorni»).

La «legislazione ambientale e le procedure bizantine dell’ANAS, che bloccano i lavori pubblici» di strade e autostrade, «volàno di ordinativi»: è noto che ogni microscopico comune, con la sua casta locale di stipendiati della politica, può non solo bloccare i lavori, ma esigere compensazioni miliardarie di cui spesso non sa che fare - fa uno stadio di paese, un giardinetto, un rondò…

«La valutazione d’impatto ambientale impiega dai 1.000 ai 1.500 giorni dall’apertura della pratica alla firma del ministro; la legge obbiettivo che doveva semplificare è stata bloccata».

Altra causa: l’energia, che in Italia, Paese di industrie, costa più che dovunque in Europa (per ecologismo ideologico consumiamo solo gas, il gioiello costoso più costoso dei combustibili).

Altra: il turismo devastato, che in Spagna e Francia è una fonte primaria di ricchezza, e da noi è sepolto dalla monnezza napoletana e dai reati microscopici ma continui, assillanti, a danno di turisti che credono di arrivare in un Paese europeo; l’esempio di Pompei, in mano alla camorra che impedisce l’apertura di grandi alberghi internazionali allo scopo di far vivere i baracchini di bibite e le guide abusive, che le pagano il pizzo, è un chiaro capo d’accusa: alla magistratura, alla polizia,
al «governo».


I sindacati, poi: senza il cui consenso non si può fare nulla. «La bassa produttività», spiega Forte, «dipende dal fatto che i salari sono contrattati a livello nazionale e non periferico, e non sono commisurati al rendimento». Cari lavoratori, se vi pagano meno di quel meritate, sappiatelo: è per i sindacati. Che non si occupano di voi, ma di non cedere il loro «potere» basato sulle contrattazioni collettive.

Inoltre: l’impiego pubblico. «Dal 2000 al 2006 i dipendenti pubblici hanno avuto aumenti di retribuzioni del 23%, i privati del 13%». E naturalmente i dirigenti ancor più del 23%: sono gli «stipendiati della politica» per eccellenza, messi lì in quota partito.

Gli statali ricevono aumenti senza rapporto non solo alla «produttività» (pari a zero; a Roma un dipendente su tre è ogni giorno assente), ma anche alla ricchezza del Paese - questa diminuisce, gli stipendi pubblici aumentano. E per pagarli, ecco il fisco più violentatore e intrusivo del mondo, devastatore della libertà d’imprendere, strangolatore delle attività economiche. Che ha aumentato la pressione fiscale dal 40,6% di tre anni orsono al 43% di oggi; a cui vanno aggiunti i cosiddetti contributi sociali, passati in dieci anni dal 35% al 45% delle nostre retribuzioni lorde pagate dai datori di lavoro.

Un esempio di Francesco Forte: l’imposta di registro sugli immobili è al 10%. Per forza il mercato immobiliare è bloccato e il patrimonio immobiliare mal gestito. Chi compra o vende un appartamento si vede un aggravio del 10%. Anzi del 20% se è una seconda casa: Visco, titolare di villa abusiva in un’isola sicula, ha inteso così «punire» la tendenza degli italiani a farsi la seconda casa.
E’ questo il problema della Casta: almeno si limitasse a rubare. No, vuole applicare la sua ideologia, che è per principio punitiva, sospettosa della libertà privata. Visco ha inventato l’ultima: l’erario sospende i pagamenti (spesso rimborsi IVA) alle aziende che secondo l’erario stesso sono «inadempiuenti fiscali». Tale inadempienza è falsa in sei casi su dieci, e dipende da calcoli sbagliati degli uffici tributari (in giudizio, l’amministrazione fiscale perde sei cause su dieci).

Ma intanto, alle imprese vengono fatti mancare i fondi essenziali per funzionare. Visco vuol far morire le imprese che sono in «peccato»: una visione clericale e robespierriana della Virtù, da uno con villa abusiva (condonata). Da un’amministrazione che, mentre per legge dovrebbe pagare entro 30 giorni le prestazioni ottenute dai privati, fa aspettare il dovuto in media 138 giorni (la media europea: 68 giorni).

In Lombardia, questi ritardi aggravano le imprese di maggiori costi pari a 148,7 miliardi di euro: la Lombardia gallina delle uova d’oro, nonostante tutto il più efficiente agglomerato industriale italiano. In tutto il Paese, i ritardi pubblici dei pagamenti costano ai privati 935 milioni di euro; ai privati che si arrabattano per competere sui mercati mondiali, non ai fancazzisti statali con aumenti garantiti.

E’ per questo che la Casta è da abbattere: non solo ruba e ci costa, ma pretende pure di «governare» e ci strangola, ci impedisce di agire. Come?

In teoria è facile: applicare le stesse leggi che aggravano i cittadini, a lorsignori. Ma in pratica, chi dovrebbe fare questa «riforma», se non la Casta? E nessuna Casta ha mai rinunciato ai suoi privilegi indebiti, se non sotto la paura e la violenza.

Maurizio Blondet

Friday, March 21, 2008

UN MOTIVO IN PIù PER NON VOTARLO!
(ANSA)"Se perdo le elezioni il giorno dopo mi dimetto", lo afferma Gianfranco Fini.

CONTRO I MEDIA ASSERVITI.


La Destra-Fiamma Tricolore ha manifestato stamane a Napoli contro il disagio abitativo e a difesa del diritto alla casa per gli inquilini degli immobili Sagliocco. Nel corso della manifestazione una delegazione guidata GIANLUCA IANNONE è stata ricevuta dal direttore del Mattino MARIO ORFEO,che ha garantito la giusta rappresentanza sulle colonne del giornale delle ragioni degli inquilini che chiedono di restare nella case occupate da oltre trent'anni

IO VOTO CON IL SACCHETTO!
Avevo già deciso di farlo, ma vedo che non sono stato l'unico ad avere l'idea. Infatti Il Partito della Spazzatura ha lanciato un'iniziativa che va a tutti i costi sostenuta:

Il 13 e 14 aprile VA A VOTARE, ma vacci portando con te UN SACCHETTO DELLA SPAZZATURA. In questo modo il Partito della Spazzatura otterrà tanti voti e potrà finalmente governare l’Italia!
Se voti a Napoli non avrai problemi a reperire il sacchetto.
Se voti altrove e non sai dove prenderne uno, contattaci: esportiamo spazzatura anche in Germania.

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Intanto il vice di De Gennaro ci ha invitato a «Tenere i sacchetti in casa fino a mercoledì prossimo». In casa di questo cialtrone però.

NAPOLI — «Tenete i rifiuti in casa», l’appello ai campani è del vice commissario delegato per l’emergenza rifiuti, Franco Giannini. «In vista delle festività pasquali si cerchi di trattenere i rifiuti in casa, almeno fino al prossimo mercoledì, soprattutto carte e cartoni da imballaggio».

Wednesday, March 19, 2008

NAPOLI URLA.







Nella notte tra il 17 e il 18 marzo, attivisti della Fiamma Tricolore di Napoli hanno appeso in tutte le piazze principali della città palloni rossi gonfiati ad elio, recanti uno striscione con su scritto “NAPOLI URLA!”. Scopo della iniziativa è stato denunciare le innumerevoli colpe della classe dirigente napoletana e il silenzio irresponsabile dei media davanti ad uno sfascio senza precedenti. Napoli è stata umiliata. Hanno distrutto la nostra terra sotterrando ovunque rifiuti tossici, la nostra agricoltura è in ginocchio, i turisti sono scomparsi. E’ arrivato il momento di urlare la nostra rabbia e invitare i napoletani a ribellarsi. E' giunto il momento di licenziare Bassolino ed i suoi compari.

NOI ANTICOMUNISTI DA SEMPRE
Presidio sotto l'ambasciata cinese con Daniela Santanchè

Sunday, March 16, 2008

BUTTAFUOCO: "L'erede di Berlusconi si chiama DANIELA SANTANCHè".

L'erede di Berlusconi non è Fini, ma una donna. E non si chiama Michela Brambilla, ma Daniela Santanché. Parola di Pietrangelo Buttafuoco, giornalista in forza a Panorama, scrittore originale e intellettuale disorganico alla destra, fascio-galantuomo d'altri tempi. Lo incontriamo a via Sicilia, Roma, nella sede della Mondadori, per commentare quello che sta succedendo dentro e fuori il Popolo della libertà. Un landolfiano "mar delle blatte": da Landolfi Tommaso, lo scrittore del Mar delle blatte, dove un verme solitario e un ragazzo si contendono la donna, e da Landolfi Mario, il luogotenente campano di Fini.

Il caso del «fascista Ciarrapico», spara subito Buttafuoco, «è un cortocircuito di isteria e malafede, da sinistra a destra. È ipocrita quello che ha detto Veltroni: Peppino va bene come spettatore partecipe della fondazione del Pd, ma poi non va bene se dice quello che ha sempre detto e pensato? Spero che Veltroni non continui con questa storia della pregiudiziale anti-fascista».

Ma è sulla Sicilia che Buttafuoco è pronto a rimangiarsi la dichiarazione di voto pro-Walter di qualche giorno fa (prima dello stop di Silvio, disse Ferrara al Senato e Veltroni alla Camera). «Non mi piace la scelta di Veltroni per Ricky Levi, io voglio Mirello Crisafulli, Veltroni lo sta trascurando», lamenta sornione lo scrittore, che è presidente del teatro Stabile di Catania.

A destra, continua Buttafuoco, «il caso Ciarrapico è proprio una manfrina ridicola, dai toni stucchevoli. Fini non è mai stato fascista ma si sente in dovere di attaccare Ciarrapico, che da destra ha bastonato tutti, con i giornali, le sue battute caustiche, i manifesti. Il vero colpo di scena di Ciarrapico sarebbe stato il rifiuto di una prebenda parlamentare, con il più classico dei "me ne frego". Ma credo e spero che il suo sia un bluff, da poker. Per far saltare il gioco e farlo ricominciare, per non arrivare a questa stancante e logora commedia dell'inciucio. Intanto, ha stanato Fini».

Ciarrapico, per Buttafuoco, è il "ritorno del rimosso", missino. È il fantasma paterno, tra rimorso e delirio, che spinge Amleto a uccidere la madre (An?), finendo però vittima dei complotti. «Il problema di Fini è che deve ritagliarsi solo un ruolo personale. Non ha un progetto, questo è chiaro. Berlusconi comanda, Fini domani vuole comandare. C'è solo un dettaglio che non ho capito - continua Buttafuoco, prende una pausa e poi sbuffa ridendo - una sua debolezza, la unica: sentimentale. Non tradisce mai Tremaglia, pur avendo avuto rotture di scatole e delusioni. Fini ha abbandonato tutti, amici, donne, ma Tremaglia no, è il suo feticcio, la sua copertina».

Un traghettatore di anime, nere, dall'Msi ad An, ridotto a scafista. I passeggeri, senza documenti, finiscono a mare. «Quello che era An - dice con tono grave Buttafuoco - è morto e defungerà definitivamente nel futuro, perché la proporzione di rappresentazione è impari. Quelli di An spariranno nel mare grande del partito dei moderati. È finito un mondo. Nel peggiore dei modi. L'Msi era un mondo di dibattiti ideali ma di presenza reale nel paese. È stato sostituito da un gruppo che della politica aveva fatto la sua professione, isolandosi rispetto al mondo reale e nutrendo rancore verso l'Msi. Non so, penso a un protagonista missino come Fabio Fatuzzo, oggi dimenticato. Chi conosce benissimo queste storie è Maurizio Gasparri. Se Gasparri buca una ruota, in tutta Italia, chiama la segretaria di partito e trovano qualcuno che lo aiuta. Se Fini buca la ruota, chiama il prefetto».

Sul piano culturale, Buttafuoco continua a essere apocalittico, più integrato. Ai giornalisti di provincia di Repubblica e La Stampa , che lo davano in quota An per l'ingresso nel premio "Acqui - Storia", risponde che «sono in quota di nessuno, ero un militante dell'Msi, poi ho smesso quando è nata An: ora sono un terzista di obbedienza merliana». Assicura: «Non voterò mai il Popolo della libertà». E spara: «Il ritorno del centro-destra, sul piano culturale sarà una tragedia. Non perché siano degli asini, ma perché hanno un rifiuto totale di quello che è l'unica ragione sociale di un governo di destra: far crescere la società e la nazione.

Un governo di destra deve far funzionare l'istruzione e le caserme. Non nel senso di ordine pubblico, ma per restituire sovranità politica all'Italia. Che è un miserello angolo di mondo dove non succede niente di diverso da qualsiasi periferia imperiale degli Usa. C'è ammirazione dei ragazzi di paese che possono finalmente conoscere, invecchiata, inutilmente desiderata, pronta e disponibile, una semi-diva porno. È così il rapporto con gli Usa».

In questo disastro maldestro, la Santanché è l'unica sorpresa positiva per Buttafuoco. «Lei è stata bravissima, la migliore interprete - si entusiasma Buttafuoco - una che ti spiega il mutuo sociale ha una capacità dadaista. Ha capito che le realtà più vive sono quelle di Casa Pound, una realtà complessa, dove era impensabile immaginare un sostegno alla Santanché. Lì, consiglio di tenere d'occhio Iannone, se fossi residente a Roma, voterei lui, è il mio candidato ideale».

Ma la Santanché, come gran parte della destra, ha un difetto: «Sostenere quelle stronzate anti-immigrati. La Santanché sbaglia, la destra radicale è attenta al mondo di fuori, un mondo che vive di valori tradizionali, ha un'estetica cavalleresca. Questo grande mare di povertà degli immigrati è lo specchio della grande proletaria, mito forte della destra sociale.

La Destra fa propaganda, come la Lega. Borghezio, per esempio, lo dico con occhio teatrale, ha una doppia personalità: il personaggio folkloristico, che come Jessica Rabbit si fa disegnare così, anti-islamico. E poi, di nascosto, da cultore della mistica, della teologia medioevale, è un attento e raffinato studioso proprio della mistica islamica. Ma non può dirlo. Anche la Santanché, come la Lega, che è un partito serio di destra, fa propaganda. Ingrossa le orde di pensionati inferociti che brandiscono il pamphlet della Fallaci come un'arma contro l'Islam».

La Santanché, conclude Buttafuoco, dà una prova fondamentale. «La destra di oggi è la sinistra nella fase senile. Tutti quelli di sinistra devono essere per forza di destra. Sono i marine che garantiscono a loro di mantenere i propri agi, i privilegi, dai musulmani fuori dalla porta». Se riuscirà a fare la tara di questo retaggio, la Santanché potrà vincere: «La voterò quando scoprirà di essere dadaista: e comunque è lei, come novità, l'erede di Berlusconi». Luca Mastrantonio per “Il Riformista”

L'Italia? Una colonia di Israele.
Il Professor Caracciolo si chiede come possa essere compatibile con gli interessi nazionali la candidatura di Fiamma Nirenstein nelle fila del PdL, visto che è stata sposata con un ufficiale dei servizi segreti israeliani. Buona lettura .

Iran: stravincono i conservatori
(Ansa) I conservatori hanno stravinto ottenendo il 71% dei consensi

Ahmadinejad ha vinto, questo è il dato. A chi sostiene che in Iran le elezioni non sono libere, va risposto che lo sono molto più che in Italia. Almeno in Iran la lobby sionista non ficca il naso...

Saturday, March 15, 2008

STESSA BARRICATA.

Continua la repressione contro i rivoltosi tibetani, ma la comunità internazionale - indifferente - tace: Israele, che decide la politica estera mondiale, lì non ha interessi...

IL MODELLO AMERI-CANO
"Un matrimonio da favola, un amore da film e una figlia che adorano. Insomma Katie Holmes e Tom Cruise sembrerebbero davvero coppia da seguire come esempio. Ma il condizionale è d’obbligo quando si scopre che Tom ha trovato la sua metà grazie a un casting, come per un film. A rivelare il retroscena è l’ex Scientologista Marc Headly. Quest’ultimo ha affermato che dopo la rottura con Penelope Cruz nel 2004, Tom Cruise sia stato sottoposto ad un casting per trovare una nuova moglie. Le prescelte erano Jennifer Garner, Scarlett Johansson e Jessica Alba e naturalmente Katie Holmes. Jennifer e Jessica non si presentarono nemmeno. Scarlett arrivò all’incontro con il protagonista di Top Gun, ma quando capì di essere capitata in un centro di Scientology scappò a gambe levate. Solo la quarta prescelta arrivò, incontrò Tom Cruise e la fine della storia è cosa nota".

fonte: tgcom

IL PD PRESENTA LA LISTA DELLA MONNEZZA.
Analisi delle candidature del PD in Campania.

Walter Il VISCIDO, leader indiscusso del PD, tanto bravo a proporsi sui media come l'uomo del rinnovamento, si smentisce continuamente nei fatti. Che il paraculo juventino sia inaffidabile lo si è visto già quando convocò d'urgenza l'organigramma del partito per fare quadrato attorno al Signor Bassolino. Ne abbiamo avuta la conferma all'atto di presentazione delle liste al Sud e, in particolare, in Campania. Infatti WALTERUCCIO, se al Nord ha provato ad inserire elementi di novità, al SUD ha paracadutato i trombati e gli impresentabili della scuderia di Bassolino.
Continua a leggere qui l'analisi di tutti i candidati.


N.B. E' nato CampaniArrabbiata . D'ora in avanti, tutte le notizie che riguarderanno la Campania saranno pubblicate su questo blog. Linkateci e contattateci se volete collaborare. Il Pizzino continuerà comunque ad essere attivo.

Tuesday, March 11, 2008


"Caso Ciarrapico": ennesima dimostrazione di quanto la valletta Fini non conti un cazzo, di come è fisiologica la sua prostrazione al gran padrone, di come la forza bruta dell'interesse politico prevalga nel povero, triste ruolo di ex missino oggi garante dell'antifascismo italiano e interlocutore privilegiato di Comunità Ebraiche sempre più arroganti e influenti. Ecco Fiamma Nerestein promettere battaglie per israele in parlamento, ecco un confusissimo milionario andreottiano fascista alla pasta e fagioli ciocaro che stona in questo concerto. La riprova che la marmellata di questo bipolarismo all'italiana (che non può funzionare e non funzionerà), tenta come può di autogenerarsi ed autoleggittimarsi aprendo caccie alle streghe contro gli ignobili estremisti, impostando dialettica ed etica su un dizionario di buonismo kitsch al quale atenersi scrupolosamente: ricatto e pena? Le bacchettate sulle mani di Casini .
Esprimere un'idea, in questa politica, è una colpa: Che bello essere colpevoli!
Mani nei capelli per lo scandalo, ipocrisia e princìpi costruiti, se si parla di fascismo è come se storicamente e culturalmente abbia rappresentato solo le "leggi" razziali ( e ci sarebbe così tanto da dire se si studiasse prima di gigliottinare...) e prima di esprimersi sull'argomento è bene chiedere il permesso o aspettare l'imprimatur di un ebreo praticante, sia esso pure l'ultimo stronzo d'Italia. Questo non è il futuro per cui tanti sono caduti o hanno sofferto.
Non puoi sperare che ex comunisti di parata ma sovietici di prassi e confindustria, mangiapreti e rosy bindi, così come un Alemanno insieme a Craxi, una Mussolini insieme a Nerenstein, liberali ed ex fascisti non siano che un biblico pastrocchio che fa di PD e PDL una sola realtà, un solo sistema, un'unica ricetta, un solo grande collante: la fame di potere, identità di casta.
Larghe intese, ne parlano persino i vescovi ora, ecco che prende forma il progetto: si spartiranno l'Italia e la nostra dignità di italiani. Ci mettono poco, loro, ed intanto chiedono di non sprecare il voto, che sia "utile" e non "inutile" ( a loro... è sempre sottinteso). Bene, è un principio di base della loro democrazia: che il voto sia invece libero! E liberi noi siamo, uomini liberi che che non accettano compromessi perchè non hanno nulla da spartire perdere o guadagnare, semplicemente forse, siamo uomini che si distinguono. Non sprecare davvero il voto è fare in modo di sopavvivere, di dare peso alla nostra identità e onorare una storia, continuare ad esistere e non annullarci, e non è solo una questione politica: la nostra è una mentalità, uno stile, un modo di cncepire le cose, il più vivo e bel modo che esista.
La destra italiana non è stata un trampolino per le aspirazioni di tanti affaristi, la destra italiana non si vende, non si archivia. A destra si combatte. Se c'è chi trama, chi trema, chi sciacalla, chi rinnega, che importa? Non lasciamoci persuadere da teorie specchi per le allodole, crediamoci, e appena domani, alla luce dei nostri risultati, piscieremo con disprezzo sovrano sulla memoria e la vicenda poltica ed umana di personaggi come Gianfranco Fini, sconfitti non una ma dieci volte.

A chi l'Italia?
A Noi!

Monday, March 10, 2008

IL MOSSAD HA DETTO
La fondamentalista israeliana ed ex comunista Fiamma NIRENSTEIN - candidata nelle liste del PDL - ha dichiarato che " Sono incompatibile con chi rivendica il fascismo: chi ha letto i miei articoli e i miei libri conosce la mia battaglia contro ogni totalitarismo e antisemitismo: se incontrero' Ciarrapico gli diro' cio' che penso da sempre. Ho visto Fini con la Kittah chiedere scusa a Gerusalemme per quanto e' accaduto, ho potuto valutare bene il suo coraggio". Se si ritiene incompatibile con "il fascista Ciarrapico" - ex Andreottiano ma amico di Almirante - si dimostri coerente e rinunci alla candidatura in segno di protesta. Non sentiamo la necessità di prendere ordini dal Mossad nè di rinunciare all'ultimo briciolo di sovranità nazionale rimastaci. La stessa Nirestein, presentando la sua candidatura, ha dichiarato che si batterà per il "riconoscimento del diritto all'esistenza di Israele". Eppure un parlamentare italiano dovrebbe rappresentre il popolo italiano, mentre il collaborazionismo con paesi esteri è punito dal codice penale. Certo è che se è questa l'unica Fiamma rimasta nel PdL, stiamo freschi...

Sunday, March 09, 2008


ZANG! TUMB! TUUM!

Saturday, March 08, 2008

UNA VITA PER LA VITA.
Tania Accardo ha rinunciato a farsi curare un cancro alla ghiandola salivare per portare a termine la gravidanza. Lo scorso 8 giugno è nata Sofia. “Sta bene, è il più bel regalo che potessi ricevere. La sua vita è più importante della mia”, ha dichiarato. Tania, col suo splendido esempio, se n'è andata lo scorso 5 febbraio.
Ecco chi ricordare nel giorno della festa della donna.

p.s. Mancano 10 giorni al grande mistero.

Friday, March 07, 2008

In morte del fratello Clemente 1(*)

Un dì, s'io 2(*) non andrò sempre fuggendo
di partito in partito, me vedrai seduto
su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
il fior de' tuoi gentil anni caduto.
La Madre 3(*) or sol suo dì tardo traendo
parla di me col tuo cenere muto 4(*),
ma io deluse a voi le palme tendo
e sol da lunge i tetti di Ceppaloni 5(*) saluto.
Sento gli avversi numi 6(*), e le secrete
cure che al viver tuo furon tempesta,
e prego anch'io nel tuo porto quiete.
Questo di tanti voti oggi ti resta!
Gentil Clemente, almen le ossa 7(*) rendi
allora al petto degli italiani mesti.

Testo liberamente tratto da: "In morte del fratello Giovanni" di Ugo Foscolo.

1(*) L’autore, con sottile eufemismo, si riferisce alla morte politica dello statista italiano Clemente Mastella (Ceppaloni 5 febbraio 1947, vivente)
2(*) La poesia è attribuita al famoso compagno di merende Pierferdinando Casini (“Ferdy”) che ha condiviso le battaglie politiche di Clemente Mastella (“Clem”) per decenni
3(*) Il significato da attribuire alla “Madre” è fonte di discussione per gli studiosi. Se molti la riferiscono a Silvio Berlusconi, alcuni propendono a una allusione a donna di facili costumi
4(*) “Cenere muto” è il soprannome del Governatore Antonio Bassolino. La cenere infatti non parla e neppure Bassolino ha mai detto nulla ai giudici sul disastro ambientale in Campania
5(*) Città natale di Mastella di cui è sindaco a vita. E’ rimasta celebre la fiaccolata dei suoi abitanti a sostegno della moglie Sandra Lonardo costretta agli arresti domiciliari perché accusata di concussione
6(*) Gli “avversi numi” sono le percentuali di voto previste per il suo partito di ricatto e di governo, detto UDEUR. Infatti, nel 2008, per la prima volta un partito italiano registra intenzioni di voto negative. Fa perdere tra il 10 e il 12% dei voti a chi se lo prende
7(*) “Le ossa” sono in realtà i popolari torroncini natalizi autoprodotti da Mastella con i soldi del finanziamento pubblico al suo partito. Tutti gli italiani ne vorrebbero un etto.

MESSAGGIO ELETTORALE.
Vota e fai votare il partito della spazzatura per Bassolino presidente.

N.B. Si è costituito il (N)PCI (nuovo partito comunista italiano) e invita - cito testualmente - "a costituire in ogni azienda, in ogni abitazone, in ogni organizzazione di massa un comitato clandestino del (n)PCI". Io ho già provveduto nel bagno della mia abitazione, voi fate altrettanto. Se vi servono suggerimenti per eventuali attentati dinamitardi, chiedete pure al comitato centrale che sono sempre aperti.

Thursday, March 06, 2008

CIAO, CIAO BAMBINO!

Un atto di Clemenza: Demente Mastella non si candiderà alle politiche, ma non brindate ancora. E' plausibile un accordo sottobanco per appoggiare De Mita capolista con l'Udc in Campania 2. Inoltre, in regione, Sandra Lonardo tiene sotto scacco il pesce grosso, il vero boss, ossia Antonio Bassolino.

YES, WE MUST!

VERMI!
Imbrattato il murales di Mario Zicchieri da insetti senza onore.

Wednesday, March 05, 2008

Alla sua salute!

(Ansa) Marco Pannella ha iniziato lo sciopero della sete sulla questione delle liste del Pd.

ASSALTANDO RIDEREMO!
Uomini vs servi


L'ALITO DEL DRAGO

FUOCO - Gabriele Marconi

Tuesday, March 04, 2008

DI PIETRO, OVVERO L'ITALIA DEI PREGIUDICATI
I candidati per l'Italia dei valori in Sicilia:

Antonino Papania al N° 3 al senato della lista nell'Isola.

È stato assessore al lavoro della Regione Sicilia per la Democrazia Cristiana È stato condannato per abuso di ufficio e in seguito a patteggiamento, con sentenza del 24 gennaio 2002 del tribunale di Palermo, alla pena di 2 mesi e 20 giorni.

Secondo l’ articolo 323 del codice penale quindi il senatore alcamese si sarebbe macchiato di un crimine contro la pubblica amministrazione e secondo l’etica del Pd di Veltroni, e a maggior ragione dell'IDV quindi non sarebbe candidabile
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In Sicilia il pd ha dato il meglio di sè, ha candidato anche Crisafulli, filmato dai carabinieri mentre parlava con un mafioso di appalti e un condannato per abuso d'ufficio.

Poi c'è Enzo Carra, sempre candidato PD-IDV alla camera in Sicilia, che l'On di Pietro conosce benissimo:

Durante Mani Pulite viene ascoltato dal procuratore Antonio Di Pietro. In seguito, il 19 febbraio 1993, venne arrestato per "false o reticenti dichiarazioni al pm": accusato di non voler rivelare i particolari di una tangente Enimont alla Democrazia Cristiana, che avrebbe causato l’arresto di alcuni deputati democristiani, fu introdotto in aula in catene il 4 marzo, e fu poi condannato in via definitiva ad un anno e quattro mesi di carcere.

Monday, March 03, 2008

CHE MACCHINA!

Sunday, March 02, 2008

CIAO APPESTATI.
Il Napoli, dominando l'incontro, batte l'Inter e ribadisce che al San Paolo non ce n'è per nessuno. Avrebbe dovuto, per le quantità di azioni costruite e sprecate, segnare altri goal, ma fare melina non ha avuto prezzo. Peccato solo che non siano stati avvistati gli autori degli striscioni offensivi di San Siro, infatti il settore ospiti era praticamente vuoto (e mano male per loro, sennò abbuscavano di brutto...).Il SANGUE ha prevalso sull'ORO.

P.s. In foto l'unico giocatore italiano dell'Inter.

PIù FAMIGLIA

Il popolo del Family day torna a far sentire la propria voce ed a reclamare l'attenzione della politica e delle Istituzioni sulla famiglia. Parte infatti una grande mobilitazione nazionale con un duplice obiettivo: un fisco giusto per le famiglie e le politiche regionali per la famiglia. La mobilitazione coinvolgerà nei prossimi mesi le cinquanta associazioni del Forum, i venti Forum regionali e le altre associazioni che lavorarono per l'evento del 12 maggio in piazza San Giovanni.

PER ADERIRE CLICCA SULL'IMMAGINE

BAS-SO-LI-NO AS-SAS-SI-NO
Prima che questo video diventi realtà, dobbiamo liberarcene.

Saturday, March 01, 2008

Il Festival dei maiali.
Bassolino a processo.

A chi vuole prendere per il culo Veltroni quando dice Bassolino farà la scelta giusta? Cosa si intende per scelta giusta? E' una frase che non ha senso.
Veltroni sostiene che Bassolino abbia una coscienza civile (ma non le raccontava solo Berlusconi le barzellette?) e debba decidere individualmente se dimettersi o meno. In realtà il leader del PD se ne frega altamente della Campania ma non vuole rinunciare ai voti che Bassolino gli porterà, dunque il RAIS rimarrà al suo posto.

Ieri l'ex comunista di Afragola è stato rinviato a giudizio per truffa, frode in pubbliche forniture, falso e abuso di ufficio: robetta. Il processo, salvo slittamenti, dovrebbe cominciare il 14 maggio, ma sarà tutto inutile. I reati addebitati si prescriveranno in 7 anni, il che signica che, non solo dovremo persino scusarci con il probo afragolese per il processo "politico" che subirà, ma che l'erario spenderà ulteriori soldini per un processo farsa che mai vedrà una sentenza di merito.

Del resto, già non è stato possibile disporre il sequestro conservativo dei beni di Bassolino, dal momento che non risultano beni a lui intestati e risulta nullatenente. Bassolino, che abita in una lussuosissima villa a Posillipo, dunque paga meno tasse di una coppia di precari che abita in un monolocale in periferia. Non vorremmo che, per sostenere le spese del processo, sua moglie, la Senatrice Annamaria Carloni, e suo figlio banchiere, siano costretti a chiedere l'elemosina in strada. Se così fosse, potremmo organizzare una colletta.Temiamo infatti che, con il pignoramento di un quinto del suo stipendio, IL CACAGLIO rischi di andare sotto la soglia di povertà.

Per fortuna i consigliori regionali, che con Bassolino condividono numerosi guai giudiziari,si mostreranno sicuramente solidali verso la situazione patrimoniale del Boss e difenderanno in consiglio il suo posto di lavoro (chiamarla carica istituzionale è solo eufemismo ormai: su quella sedia è lì da prima che molti lettori nascessero...). Siamo sicuri anche che Napolitano, garante di una costituzione che non conosce, farà la sua parte e continuerà ad ignorare l'art 126 non disponendo mai lo scioglimento del Consiglio regionale e la rimozione del Presidente della Giunta per gravi violazioni di legge. Invece La Sinda-cessa, ROSETTA JERVOLINO - che giusto l'altro ieri aveva minacciato che avrebbe lasciato il comune di Napoli solo a fine mandato perchè ci sono ancora tante cose da fare e, non essendo riuscita ancora a distruggere del tutto Napoli, non vuole lasciare l'opera a metà - si limiterà ai conforti spirituali.

La verità, cari lettori, è che l'unico modo per deporre Bassolino è scendere in piazza con i forconi e impiccare chi ha lasciato 800 miliardi di debiti da nullatenente. Tuttavia, è sicuro, rimarrà solo un auspicio. Ci rimane, quindi, solo la preghiera e sperare che IL MALEDETTO contragga una malattia rara e bruci all'inferno per l'eternità.

Da lì non potrà certo fuggire.