Thursday, May 31, 2007

Il gruppo:
ieri
oggi.

ieri
oggi

Le idee:
ieri
oggi

Le parole:
ieri
oggi

I simboli:
ieri
oggi

Il campo:
ieri
oggi

GLI ULTIMI RIBELLI SIAMO NOI!

Il trombone

é pieno di sè il trombone
riempie la stanza
gonfia la mensa
ti fa la panza

algido e altero
si pensa santone
fluido e vero
autentico nerone

Si nega al mondo
chiuso nella stanza
gira sonnambuolo
beve e danza

Ma se d'elezione è tempo
vedrai che in un momento
si avvicina e chiede contento
di nuovo voto senza stento

E tu popolo soffia il trombone
che esce un rumore
disgusto espresso
e il titolo s'è perso

Gli ultimi ribelli.
Rauti, Tolkien e i campi hobbit.




Gli ultimi ribelli.
Campo Hobbit, quella festa a lungo attesa
intervista a Umberto Croppi.

Alla metà degli anni Settanta i giovani della destra italiana scoprono Tolkien, ne subiscono il fascino e articolano attorno alle suggestioni nate dalla lettura de “Lo Hobbit” prima e del “Signore degli Anelli” poi un percorso reale di rilettura della propria dimensione, in termini non esclusivamente politici ma piuttosto generazionali. Tra i “fanatici” tolkieniani di quella generazione vi era Umberto Croppi, oggi quarantacinquenne direttore della Casa editrice Vallecchi, all’epoca dirigente giovanile del Msi che all’esperienza di quegli anni ha dovuto, forse, molto della sua attività di oggi.

Come avete scoperto Tolkien, autore allora quasi clandestino per l’Italia? E perché il riferimento a un autore del tutto al di fuori della dimensione politica?
In Italia Tolkien fu pubblicato per la prima volta da Rusconi nel 1970. Segnalato in quegli anni dalle riviste “L’italiano”, con un intervento di Gianfranco de Turris, e “Intervento”, con un articolo di Franco Cardini, l’autore del “Signore degli Anelli” venne presentato quasi per caso agli ambienti della destra giovanile. Alcune centinaia di noi lessero Tolkien e se ne innamorarono. Non che vi fosse un aperto e chiaro legame con la politica, ma il racconto di fantasia dello scrittore britannico significava richiamare un primato della dimensione creativa e fantastica e una rottura esistenziale con i modelli sociali piccolo-borghesi. Ne subimmo il fascino al punto che quella lettura creò in noi una sorta di autorappresentazione individuale. E va subito detto che nella nostra lettura e nella nostra passione non c’era nessuna ispirazione neo-pagana, come recentemente hanno scritto i giornali. A noi semplicemente piaceva quel mondo fantastico. E all’inizio leggere Tolkien significava esclusivamente un’esperienza individuale.


E poi che cosa accadde, che cosa produsse l’immedesimazione dei giovani di destra con Tolkien?

Fu la recensione del libro apparsa su “La Voce della Fogna” e firmata da Marco Tarchi che funzionò da collante per quanti di noi avevano scoperto la vitalità e la portata innovativa di quella letteratura. Per la prima volta veniva scoperto e “adottato” un autore che nulla aveva a che vedere con i testi sacri del fascismo, che non scriveva saggi politici, che non proponeva riletture storiografiche, ma era un narratore puro. Quella scoperta ci consentì per la prima volta di sentirci a tutti gli effetti parte della contemporaneità, di uscire dalla diversità cui eravamo stati relegati per la nostra appartenenza politica. Non ci sentivamo più diversi. Quando Tolkien scriveva “Le radici profonde non bruciano”, per noi il senso era evidente: riscoprivamo la possibilità di pensare un universo esistenziale alternativo al di fuori delle mitologie passatiste della nostra area politica. Da questa presa di coscienza collettiva cominciarono a prodursi effetti, altrettanto spontaneamente di quanto era successo nell’avvicinarsi di ognuno di noi agli scenari tolkieniani: nacquero gruppi musicali - come “La compagnia dell’Anello” a Padova - associazioni, circoli culturali - come la nostra “Taverna di Brea” a Palestrina. Nelle sedi giovanili cominciarono a circolare i poster di Hildebrandt con Gandalf al posto dei manifesti sulle rivolte anticomuniste. E da lì prese le mosse l’avventura dei campi.

Era il giugno del 1977: la destra giovanile italiana inaugura i campi Hobbit. Che cosa furono? E che significato ebbero per la vostra generazione?
I campi Hobbit furono un’idea di Generoso Simeone, un dirigente politico giovanile e operatore culturale di Benevento. Non so se realmente Simeone avesse letto “Il Signore degli Anelli”. Certo, la brillantezza dell’idea consistette comunque nell’averne intuito la portata innovativa per quei tempi. Siamo nel 1977, dicevamo. Il primo campo fu organizzato in un paesino del beneventano, con il divieto formale di Almirante e Fini. Praticamente blindato dalla polizia, per paura di scontri. Un’immagine, ripensandoci a distanza di anni, “raccapricciante”. Tre torridi giorni di fine giugno, 700-800 di noi accampati in un campo sportivo, improvvisando dibatti sui generis e giochi assurdi. Ricordo che in quel primo “raduno” si improvvisò addirittura un corteo interno, tanto la politica in quegli anni era concepita come scontro e a dimostrare quanto da quel clima di scontro fossimo lontani. Per noi che vivevamo quell’esperienza fu un’emozione straordinaria.

Come fu accolta l’organizzazione dei campi?
Qualche giornalista partecipò all’iniziativa. E in ogni caso, la grande rottura antropologica si era consumata. E l’esperienza del campo si ripeté appena tre mesi dopo. Una formula più aggiornata, un titolo “Programma domani” e un simbolo, un tubetto di dentifricio, che già diceva tutto delle intenzioni degli organizzatori. Volevamo superare ad ogni costo gli schemi precostituiti della comunicazione retorica. I temi più aggiornati, gli interventi qualitativamente più validi. Le cose però erano cambiate in seno al partito. La gestione unitaria del Msi trasformò il secondo campo in un fallimento. Quella visione unitaria aveva svuotato i contenuti di significato, annacquandone il valore innovativo. Sul piano emotivo l’esperienza del campo venne vissuto come una sorta di psicodramma.

Eppure quel fallimento non segnò la deriva di quell’esperimento…
Passarono tra anni prima di ritentare l’esperienza e fui io stesso ad assumermi l’incarico di organizzare il terzo campo Hobbit, quello che riuscì meglio. Fu concepito come una vera e propria presa di distanza dal passato, per superare il problema dell’isolamento cui ci sentivamo confinati, decisi di scegliere un centro urbano - non più centri disabitati, dunque - anche se non una città. La scelta ricadde su Castel Camponeschi, in Abruzzo. Partimmo con due mila lire e riuscimmo a mobilitare uomini e mezzi per 20 milioni, grazie alle sottoscrizioni di tutti quei volontari che contribuirono al successo dell’iniziativa. Pensammo ad una qualità dell’offerta che fosse fruibile da tutti e cercammo di realizzare tutto tenendo fede alle forme più spettacolari della comunicazione.

Qual era il motore portante?
La dimensione politica certamente era fortissima, ma era il progetto ad essere entusiasmante e l’esperienza fu tale da condizionare le iniziative successive di ciascuno di noi. L’elemento di maggior distanza dal passato si realizzò nel rapporto con i mezzi di comunicazione di massa. Accettammo la presenza dei giornalisti. Il giorno dopo su L’Europeo usciva un servizio dal titolo “Come Duce vogliamo il Signore degli Anelli”. Su questa scia appariva sulla prima pagina del Manifesto a firma di Pierluigi Sullo “Evoluzione della razza fascista in un paesino dell’Abruzzo”. E Giampiero Mughini per una trasmissione di Rai 1 intitolata “Nero è bello” fece per la prima volta nella nostra storia una trasmissione interamente dedicata a noi. Una ricognizione sulla destra che passava in rassegna case editrici, iniziative culturali, giornali, movimenti femministi.

E il mondo politico come reagì a tanta visibilità?
In quell’occasione sia Fini sia Almirante rifiutarono di rilasciare interviste. Ma in poco tempo tutto cambiò. Qualche giorno dopo ci fu la strage di Bologna, che impose una normalizzazione interna al partito rispetto alle aperture creative. Il gruppo di persone che si riunivano attorno alle iniziative dei campi Hobbit cominciò a disarticolarsi. Questo fu dovuto soprattutto al fatto che le nostre iniziative, riportando il confronto sul terreno delle idee e abbandonando quello della violenza e dello scontro fisico, di fatto sottraevano il movimento giovanile ad una strumentalizzazione, portando, anzi in luce gli elementi di similitudine, le analogie generazionali. Questo percorso di coesione generazionale ci portava a continuare a cogliere le contraddizioni interne del comunismo ma non portando la contrapposizione su posizioni oltranziste. L’esperienza dei campi Hobbit finì lì, molti di noi partirono da lì per occuparsi a tempo pieno di musica, comunicazione, giornalismo… Avevamo scoperto la metapolitica.


Foto di quando si ingozza non ne ho, accontentiamoci:Voci dallo stomaco.
Stevm scars.

"Essenzialmente, l'attuale creazione di denaro ex nihilo operata dal sistema bancario è identica alla creazione di moneta da parte di falsari. In concreto, i risultati sono gli stessi. La solo differenza è che sono diversi coloro che ne traggono profitto".
Maurice Allais, premio Nobel dell'economia.

Wednesday, May 30, 2007

Qui, come in Russia, i divieti vanno osservati.
Da ieri IlPizzino è oggetto di vili aggressioni da parte di internauti vicini a potenti lobbies omosessuali. La violenza e l'arroganza con la quale il braccio armato dell'ArciGay si scaglia contro ogni dissidente che non si uniforma al pensiero dominante è per l'autore di questo blog motivo di preoccupazione per il futuro delle nostre istituzioni. Ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza democratica. E' opportuno che i radicali organizzino un presidio di protesta presso tutte le sedi dell'ArciGay e che il ministro dell'interno intervenga con controlli volti a contenere i progetti eversivi di fanatici che non esistano a colpire con la logica del branco gli ultimi focolai di libertà.

Esprimo il mio sostegno a tutte le vittime della repressione e, non ultimi, ai compagni russi, destinatari recentemente di vili atti di intimidazione. Nessuna perversione, nessun vezzo, nessuna manipolazione, nessun capriccio troverà mai spazio in una società come la nostra che ha e avrà sempre come nucleo fondante la famiglia.

Ora e sempre reticenza.
Antipacsismo militante!

Partito della rifognazione consumista.
Collettivo femminiello.
Osservatorio antipederastra.
CGIL
(conferazione gay ipocondriaci e lazzaroni).
Carc(Comitato di appoggio per la resistenza contro i culattoni).

Monday, May 28, 2007

Toto-commissariamento.










- Quali saranno i primi tre comuni della Campania ad essere commissariati per infiltrazione camorristica?

- Sarà commissariato prima un comune della provincia di Napoli, di Salerno, di Avellino, di Caserta o di Benevento?

La favorita, secondo IlPizzino, é Santa Maria Capua Vetere che do a quota 1.20.

Sono date a 1.50 Torre Annunziata,2.00 Torre del Greco, 2.0 Aversa, 1.20 Caivano, 1.50 Boscotrecase, 1.50 Cicciano,1.10 Frattaminore, 1.30 San Giorgio a Cremano, 1.50 Sant'Anastasia,2.0 Terzigno, 2.50 Striano, 2.0 Saviano,2.0 San Giuseppe Vesuviano, 1.50 Angri,1.20 Battipaglia, 1.50 Nocera, 2.0 Pagani.

Puntate!

Almeno aveva un briciolo di dignità
Il ministro giapponese dell' Agricoltura, coinvolto in diversi scandali di corruzione, si è sucidato, impiccandosi nel suo appartamento.

Se i nostri politici avessero la dignità di suicidarsi, rischieremmo di trovarci senza parlamentari. Sarebbe un metodo veloce e indolore per abbattere i costi della politica...

Elezioni:manca un'ora alla chiusura dei seggi in numerose cittadine della Campania. Si è votato a Torre Annunziata, Torre del Greco, Aversa, Santa Maria Capua Vetere, Caivano, Boscotrecase, Cicciano, Frattaminore, San Giorgio a Cremano, Sant'Anastasia, Terzigno, Striano, Saviano, San Giuseppe Vesuviano, Angri, Battipaglia, Nocera, Pagani

E' stata un'inutile perdita di soldi e di tempo: tanto tra un mese questi comuni saranno commissariati. Non si faceva prima ad organizzare una bella faida di camorra per la spartizione del territorio?

Sunday, May 27, 2007

Su Rai2, alle ore 18.20, sarà trasmessa da Venezia la regata storica delle repubbliche marinare.

I compagni dalla madre Russia.

Alcuni esponenti politici, tra cui il radicale Cappato e il comunista Vladimiro Guadagno, a Mosca per il gay pride, sono stati fermati dalla polizia russa. Purtroppo sono già stati rilasciati. Ua cura più duratura avrebbe fatto loro solo bene, magari sarebbero guariti: in Russia fanno sul serio, mica come nel paese di Pulcinella dove chi si traveste diventa onorevole...

Saturday, May 26, 2007

Mandare in C il Verona non ha prezzo.

Il Napoli espugna il Bentegodi 3 a 1 e mette nei guai i Veneti. Segnano Domizzi,Calajò e - persino - Dalla Bona(e ho detto tutto!). Un Giannello super fa due grandi parate e ci salva. Si confermano incivili i Veronesi che arrivano a lanciare bottiglie e tavolini dalla tribuna agli addetti stampa napoletani.
Perdono Rimini e Mantova, resiste solo il Piacenza. Sabato prossimo ci giochiamo tutto.


Bassolino e l'emergenza rifiuti. Il video é tratto da Report, programma condotto da Milena Gabanelli su rai3.
E' possibile guardare la puntata sulla gestione dei rifiuti in Campania anche qui:
camorra e rifiuti..

Bassolino è indagato per truffa ai danni dello stato, abuso d'ufficio, frode nelle pubbliche forniture e attività di gestione dei rifiuti non autorizzata.
Tuttavia, mentre in questi giorni l'emergenza rifiuti è all'attenzione di tutti, Bassolino sul suo blog scrive di "riqualificazione" del centro storico di Napoli.

Eduardo contro i politicanti.

L'oro di Napoli - eduardo de filippo - 'o pernacchio

Friday, May 25, 2007

Nonostante vesta la maglia del Milan...


Non avendo al momento la disponibilità di tempo necessaria, mi sto segnando tutti i temi che intendo approfondire al più presto e, tra questi, vi è quello dell'emergenza rifiuti.

Per adesso mi limito a rinviare voi gentili visitatori alla lettura dell'articolo postato sul suo blog da Angelica e ad aggiungere che la protesta davanti a palazzo Santa Lucia, sede del consiglio regionale, è stata organizzata da Alessandro Sansoni, uno dei giovani più attivi della destra sociale napoletana e di Azione Giovani. Vi invito, inoltre , a riflettere su qualche dato. In seguito all'emergenza rifiuti l'indotto turistico in Campania è in ginocchio, anche in zone rimaste immuni. Infatti i turisti sono diminuiti a Napoli del 7%, a Sorrento del 12%, a Pompei del 15%, in costiera amalfitana del 9%, in cilento del 20%.
Sua maestà il Re della monnezza, il compagno Antonio Bassolino, ringrazia e, con lui, la camorra tutta.

N.B. In foto il Maschio Angioino, monumento sito al centro di Napoli e circondato in questi giorni da spazzatura di tutti tipi: una vergogna!

Thursday, May 24, 2007

Come nell'Italia prefascista:

"Credo con fede sempre più profonda che il Parlamento in Italia sia il bubbone pestifero che avvelena il sangue della nazione".
Benito Mussolini.

I consiglieri comunali:
Appena parcheggiato la macchina a piazza municipio, un vigile urbano si è avvicinato a me dicendo: "non stia qui,tra poco arrivano i consiglieri comunali".
"Non si preoccupi - ho risposto - ho messo l'antifurto".

Ricorsi.
Corsi e ricorsi, ma non arrivai.
Massima giurisprudenziale elaborata in seguito alla constatazione che, se si propone ricorso alla pubblica amministrazione, l'unica cosa che conta é la partecipazione alla corsa.

La spesa intelligente:
Ma quale emergenza rifiuti! Con la raccolta differenziata faccio la spesa in maniera più razionale e seleziono i prodotti migliori più velocemente, quasi al volo, praticamente per la strada.

N.B. Da lunedì IlPizzino non sarà più on line per una settimana.

Una bellissima puntata di Matrix, dati alla mano, ci indica quanto CI costi la democrazia:
la politica in mano ai truffatori
N.B. IlPizzino da lunedì non sarà più on line per una settimana.

Tuesday, May 22, 2007

All'ultimo leader della Destra italiana.
Una lezione per i politicanti in erba che pensano solo ad arrivare.






Giorgio Almirante
27 giugno 1914 – Roma, 22 maggio 1988

Friday, May 18, 2007


Il Pizzino ha deciso di sospendere l'attività del blog a tempo indeterminato. Non sa di preciso quando tornerà, crede orientativamente tra una ventina di giorni. Per evitare che qualcuno tra i suoi accaniti lettori vada in crisi di astinenza, suggerisce di sostiturlo con le ottime letture quotidiane di Triares. Intanto ricorda che mercoledì sarà ad attendere la quarta tappa del giro d'Italia che partirà da Salerno e giungerà a Montevergine.

Di seguito é riportato il decalogo della scuola di Mistica F. E' una bussola per trovare la rotta, si consiglia di stamparlo e tenerlo sempre a mente:

1) Non vi sono privilegi, se non quello di compiere per primi la fatica e il dovere.
2) Accettare tutte le responsabilità, comprendere tutti gli eroismi, sentire come giovani italiani e fascisti la poesia maschia dell’avventura e del pericolo.
3) Essere intransigenti, domenicani. Fermi al proprio posto di dovere e di lavoro, qualunque esso sia. Ugualmente capaci di comandare e di ubbidire. Abbiamo un testimonio da cui nessun segreto potrà mai liberarci: il testimonio della nostra coscienza. Deve essere il più severo, il più inesorabile dei nostri giudici.
4) Aver fede, credere fermamente nella virtù del dovere compiuto, negare lo scetticismo, voler il bene e operarlo in silenzio.
5)Non dimenticare che la ricchezza è soltanto un mezzo, necessario sì, ma non sufficiente a creare da solo una vera civiltà, qualora non si affermino quegli alti ideali che sono essenza e ragione profonda della vita umana.
6) Non indulgere al mal costume delle piccole transazioni e delle avide lotte per arrivare. Considerarsi soldati pronti all’appello, ma in nessun caso arrivisti e vanitosi.
7)Accostarsi agli umili con intelletto d’amore, fare opera continua per elevarli a una sempre più alta visione morale della vita. Ma per ottenere questo occorre dare l’esempio della probità.
8)Agire su se stessi, sul proprio animo prima di predicare agli altri. Le opere e i fatti sono più eloquenti dei discorsi.
9)Sdegnare le vicende mediocri, non cadere mai nella volgarità, credere fermamente nel bene.
10)Avere vicina sempre la verità e come confidente la bontà generosa.

Thursday, May 17, 2007

A Montevergine spunta il Killer.
E il messicano.


Concedetemi una deroga alla sospensione:

dieci anni fa, l'ultima volta che il giro d'Italia attraversò le strade della costa campana, Marco Pantani si trovò un gatto sulla strada e, per la conseguente caduta, fu costretto ad abbandonare la corsa. Allora di ciclismo non me ne fregava granché, tanto è vero che quel giorno, era sabato, me andai ad un allenamento di basket per preparare la partita del giorno dopo. Il giro quell'anno lo vinse Ivan Gotti, ma non sapevo chi fosse. Due anni dopo il ciclismo é diventato una passione.

E' la prima tappa seria di questo giro quella che è partita da Salerno,nessuno ha tentato una maxifuga, i primi cinquanta km per tutta la costiera amalfitana e la penisola sorrentina sono stati tranquilli. Il picco Sant'Angelo é stato il primo vero strappo impegnativo da affrontare, ma non si è staccato nessuno.

Sarà il destino,ma in Campania al giro deve succedere sempre qualcosa: a Sant'Antonio Abate ha iniziato a piovere e la maglia rosa, Gasparotto, è caduto travolgendo buona parte del gruppo. Tra questi anche il campione del mondo Bettini che porta a termine la tappa con sofferenza. Arrivati a San Severino, si è saliti per Montoro e Avellino. Mancavano 10 km all'arrivo ed era cominciato lo strappo per Montevergine,così il messicano Julio Alberto Perez Cuapio, ricordandoci che fenomeno sia, è scattato in piedi con un rapporto 53/19. Ci ha provato, ma la sua scintilla si è spenta a due km dal traguardo. La sfida è a tre:tra Cunego, Riccò e Di Luca. Ce la fa quest'ultimo, il Killer, che ha trionfato per la seconda volta a Montevergine. Cunego che arrivò primo qui nel 2002, vinse poi il giro.
La corsa é un immenso circo: una macchina organizzativa imponente, tanti sponsor che vi ruotano attorno, però allo stesso tempo tanto entusiasmo. Noi ciclisti della domenica per l'occasione ci raduniamo e ci dilettiamo nel giro alternativo(a proposito, io ho vinto la volata "de noiantri").Tra l'altro ho conosciuto un gruppo di francesi che segue il giro tappa per tappa in bici. E poi a Montevergine é ricomparso "il messicano", un personaggio vestito con sombrero, corni e maglia tricolore che spunta sempre là dove c'è l'avvenimento. La prima volta che l'ho visto é stato allo stadio San Paolo nel 1994, l'ultima al comizio di Fini lo scorso novembre. Un mito!

N.B.La Phard Napoli e' campione d'Italia di basket donne, le ragazze del Vomero hanno battuto Faenza per 64-52 in gara 4.
Vela:Luna Rossa si é portata sul 2 a 1 contro Oracle, Desafio ha battuto New Zealand.

Sunday, May 13, 2007

Menù del giorno Pollastrini allo spiedo!
Una festa nel nome del popolo italiano: 1 milione in piazza per la famiglia. La maggioranza stavolta é stata rumorosa e si é espressa in modo inequivocabile. Dall'altra parte, dai radicaloidi-cecchipaoniani, che non hanno superato le duemila unità(rapporto 1/500), solo insulti e slogans ideologici. La giornata di oggi ha segnato il trionfo del fronte cattolico antilaicista e ha mostrato quali siano le vere proporzioni. Intanto i media, con Repubblica e il Corriere(dei comunisti) in testa, si prendono gioco dei manifestanti, ma tanto non sono certo loro a descrivere il paese reale.
Unica nota stonata è stata la presenza di alcuni esponenti del governo. A tal proposito riporto una dichiarazione Boselli che ha punzecchiato Rutelli, suo compagno di merende: "E' un caso da studiare - ha affermato - perché ha votato i Dico, una legge del governo sulle coppie di fatto, e poi ha detto che se poteva sarebbe andato a piazza San Giovanni.C'è confusione ma questo lo sapevamo". Che strana maggioranza!

La nostra legge

I nostri simboli:

Le nostre donne:

I nostri politici(Gianni Alemanno e Isabella Rauti):

La nostra guida(Don Benzi):

Il nostro futuro:

La nostra gente:

Più donne in politica...come lei!

La nostra lotta:

La nostra volontà:

La nostra musica:

Le nostre trasferte:

La nostra festa:

Le nostre radici:

Le nostre magliette:

Saturday, May 12, 2007


Mi é venuto in mente un giochino in auge qualche tempo fa, lo ripropongo:

La famiglia é rock, Emma Bonino é lento.
La gioventù é rock, Capezzone é lento.
La comunità é rock, il settarismo é lento.
Il brivido é rock, l'irresponsabilità é lento.
La vita é rock, lo spinello é lento.
La lotta é rock, il potere forte é lento.
La disobbedienza é rock, l'arroganza é lento.
L'adrenalina é rock, l'anfetamina è lento.
La conoscenza é rock, la provocazione é lento.
Il senso del dovere é rock, il capriccio é lento.
Lo sport é rock, il doping é lento.
Un pugno in un occhio é rock, una rosa nel pugno é lento.
Fini stavolta é rock, Berlusconi lento.
La Tradizione é rock, il materialismo é lento.
La ribellione é rock, la moda é lento.
l'Idea é rock, la chiacchiera é lento.
La luce é rock, il luccichio é lento.
Il popolo é rock, l'omologazione é lento.
L'allegria é rock, il rumore é lento.
Il sacrificio é rock, fare scioperi della fame in diretta tv é lento.
Il conservatorismo é rock, dirsi liberali e stare con i comunisti é lento.


I vostri rock:
Destra é rock, Prodi è lento.
Antagonismo è rock,è clientelismo lento.
Il Castello è rock, Kylombo è lento.
Il nero è rock, il rosso è lento.
il progresso è rock, il modernismo è lento.
la filosofia è rock, la matematica è lento.
la quinta è rock, la seconda è lento.
schierarsi è rock, essere neutrali è lento.
Daniela Santachè è rock, Luxuria è lento.
Right è rock, left è lento.
i figli sono rock, l'aborto è lento.
la malattia è rock, l'eutanasia è lento.
Ruini è rock, Panella é lento.
Il matrimonio è rock, il divorzio è lento.
La festa della mamma è rock, il radicale è lento.
Il militare é rock, il pacifista é lento.

Famiglia


vs
Esibizione


* La foto di cui sopra fu fatta da me nella cattedrale di Colonia, in cui tra l'altro sono seppelliti i Re Magi, proprio perché fui colpito dall'allegria che trasmetteva quella famiglia.

Friday, May 11, 2007

C'è un nuovo spazio non conforme da visitare nel web, il blog della mia carissima amica Angelica

Ora i Cattolici esercitino il diritto di resistenza.
La maggioranza silenziosa é pronta a sfilare per il Family Day.

Gentili lettori, concedetemi di porvi una domanda:se voi foste al governo, quale sarebbe il primo provvedimento che adottereste? Prima di rispondere, é opportuno riflettere su qualche dato: ogni matrimonio su tre finisce nel divorzio, un matrimonio su tre non è più celebrato in chiesa, un matrimonio su tre non si fa, rispetto a 30 anni fa. Nello stesso arco di tempo le separazioni triplicano, del 300 per cento. Tre contro uno di trent'anni fa. Un bambino su tre non nasce grazie all'aborto e derivati, una coppia su tre non fa figli, una coppia su tre ha un solo figlio. E per finire in bellezza, un morto su tre è abbandonato senza sepoltura.
Altri dati: la disoccupazione in Italia é al 6,8%, al Sud al 12%, in alcune zone si supera il 21%. Due milioni sono i lavoratori assunti a termine, per la maggior parte sono giovani sotto i 35 anni. Ancora: a Roma solo nel 2006 sono stati eseguiti sedicimila sfratti, a Napoli dodicimila. E' evidente che questi dati sono tra loro parzialmente connessi: si fa fatica a trovare un lavoro stabile ed una casa, di conseguenza diminuiscono le possibilità economiche di formare una famiglia.
Un governo, che si occupi davvero dei bisogni dei propri cittadini, dovrebbe
affrontare il problema. Tanto più che l'istituto giuridico della famiglia ha rilevanza costituzionale, in particolare l'art recita 29: "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare". Aggiunge l'art 31: "La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo".

Benché la costituzione si chiara in merito, il governo Prodi non avverte la necessità,né l'urgenza di promuovere politiche a sostegno della famiglia, anzi, con alcuni suoi esponenti, si spinge a dichiarare che la famiglia non esiste più. In realtà questo esecutivo subisce il ricatto delle lobbies omosessuali che,infatti, hanno imposto nell'agenda politica come prioritario il tema dei Di.Co. A sostegno dell'iniziativa é stato citato ad esempio di buon governo il presidente spagnolo Zapatero. Peccato, però, che per quest'ultimo - lo citiamo testualmente - "la scimmia non è un animale,bensì un essere vivente a cui poter trasferire i propri beni ed a cui riconoscere il diritto di coniugio".
Ci spiegano, ancora, che l'Italia,con Irlanda e Grecia, é l'unico paese a non aver ancora adottato provvedimenti per regolarizzare le coppie omosessuali. Ed infatti é considerata un faro di civiltà(!?) la Scozia che,nel quadro di una politica di “tolleranza zero verso il linguaggio discriminatorio”(sic), ha approvato una direttiva secondo cui l’utilizzo dei termini “papà” e “mamma” sarà considerato offensivo nei riguardi delle coppie omosessuali con figli. Allo stesso modo, l’uso delle parole “marito”, “moglie” e “matrimonio” sarà da bandire, vista l’esclusione implicita delle lesbiche, dei gay e dei bisessuali. La Chiesa sull'argomento , in assenza di una seria opposizione politica, é stata l'unica istituzione a dirsi contraria con decisione a Di.Co. e, per questo, è oggetto di becere intimidazioni. Scritte ingiuriose sono comparse in tutte le grandi città contro i cattolici, proiettili con minacce di morte sono giunte all'indirizzo del presidente della Cei Bagnasco, leaders politici hanno aizzato la loro base all'offensiva contro la Chiesa. Le becere provocazioni sono giunte ad un livello tale che persino l'ex comunista Napolitano é dovuto intervenire in difesa del vescovo Bagnasco, oggi costretto a vivere sotto scorta. Per l'esercito laicista la Chiesa non può, non deve parlare.

La colpa che le viene imputata é quella di difendere un istituto, quale quello del matrimonio(religioso e civile!), che qualsiasi società ha sempre tutelato.
Una civiltà dovrebbe essere animata da una vera e propria religione civile e non semplicemente governata da una forma di civilizzazione, che attiene piuttosto alla sfera dei mezzi, come la tecnica, il benessere e l'economia.
La civiltà invecchia e noi, i suoi abitanti, torniamo bambini, viviamo egocentrici secondo capricci e senza limitazioni, in un gioco cieco e circolare. La smania di godere a ogni costo e la pulsione autodistruttiva si alleano e generano la tentazione di lasciarsi vivere. Siamo stanchi di inventare e di costruire, l'infantilismo ci invecchia senza renderci maturi, il piacere ci affatica più del lavoro, la libertà ci stressa più della schiavitù, abbiamo tanti desideri ma poche speranze. Così prevale la stanchezza della modernità e il vago desiderio di barbara innocenza. La civiltà europea e occidentale è oggi a un punto di svolta che somiglia a un inizio: non deve ingannarsi additando un nemico esterno e assoluto, distraendosi così dai suoi mali interni, numerosi e molto pericolosi. Al contrario, è necessario un nuovo atto di fondazione, insieme rivoluzionario e tradizionale, capace di ridonare all'Europa il suo volto, la sua storia e la sua vocazione al futuro. Il vero nemico dell'occidente é rappresentato dal piacere della decadenza, il nichilismo, la distruzione di tradizioni ed esperienze millenarie. Reagire a questa minaccia è urgente la risposta affonda le sue radici nella tradizione occidentale, una tradizione che non può prescindere dalla cultura cattolica.

È una prospettiva poco approfondita, ma l’avvento del cristianesimo determinò anche notevoli risvolti sotto il profilo politico nel rinnovamento socioculturale delle istituzioni romane. Non fu un caso, infatti, che la schiavitù entrò in crisi proprio a partire dal I sec. d.c. e così fu per istituti del diritto di famiglia quali la patria potestà e la mano maritale. In particolare, a partire dall’epoca classica la donna riuscì a trovare una sua emancipazione, la potéstas sui liberi(gli ex schiavi liberati) e la manus era del tutto scomparsa, mentre si presentavano assai mitigati gli istituti della mano maritale e quello della patria potestas. Ciò si realizzò perché i credenti si rifiutavano di aderire a quegli istituti dell’ordinamento romano inconciliabili con la propria fede. Tanto è vero che fu proprio il rifiuto dei cattolici di riconoscere l’imperatore come essere immortale la causa delle persecuzioni nei loro confronti. Celeberrima è la lettera (Epistola 96) di Plinio il Giovane, governatore della Bitinia, all’imperatore Traiano per chiedere un parere sul comportamento da tenere riguardo ai cattolici che si rifiutavano di riconoscere il princeps come figura vicina ad un dio. La risposta del princeps al consulto fu indicativa: tollerare i cristiani finché non si rifiutino di rispettare le leggi di Roma.

Oggi i cattolici sono ancora chiamati ad esercitare il proprio diritto di resistenza verso una società basata su disvalori che promuove leggi inique che violano il diritto naturale. Non è l’Islam lo spauracchio da tenere alla larga, ma il bieco laicismo che è riuscito, attraverso alleanze trasversali, ad incidere nel nostro substrato sociale. L’offensiva verso tutto ciò che è tradizione mai come oggi è tanto sfrontata. Né Caligola, né Nerone, né Diocleziano hanno mai cercato di disgregare valori fondanti di qualsiasi società quali la famiglia, la patria e la religione. La deriva zapaterista attualmente in atto in Occidente è il vero barbaro contro cui alzare le barricate. Per questo è necessario che i cattolici resistano senza cedere al compromesso. Chi scrive, assieme ai ragazzi di AG, sta girando la provincia in cui vive per raccogliere firme contro i Di.Co: l'iniziativa sta avendo un successo inaspettato, a dimostrazione che la maggioranza silenziosa, la stessa che non riceve nessuna attenzione dai media, chiede ben altre politiche dal governo. Politiche in favore della famiglia, appunto. E allora, gentili lettori, ora che avete avuto abbastanza argomenti per riflettere,siete in grado di rispondere alla domanda iniziale: quali sono le priorità per i cittadini della nostra nazione? Se riterrete il diritto alla casa, ad un lavoro, ad una famiglia, all'autodeterminazione valori non disponibili e non negoziabili per l'individuo,
il 12 maggio sarete con il cuore, se non fisicamente in piazza San Giovanni a Roma
al family day(rectius, noi amanti della tradizione preferiamo dies familiae), affinché le famiglie non diventino specie in via di estinzione e non necessitino della protezione del WWF.

Avanti autocarri!.

Il Papa sbanca tra i giovani.
Un affondo contro i mali della democrazia.


La devastazione dell’Amazzonia, la violenza delle città, la droga, la corruzione,
ogni ingiustizia: va nel concreto il Papa nel suo viaggio in Brasile e tocca i drammi di questa società dalle grandi risorse e dalle grandi miserie.
Il Papa ha ammonito, rivolgendosi ai 70.000 giovani che l'hanno accolto, "Registriamo l’alta percentuale di morti tra i giovani, la minaccia della violenza, la deplorevole proliferazione delle droghe che scuote fino alla radice più profonda le nuove generazioni. Si parla per questo, in conseguenza, di una gioventù sbandata". Benedetto XVI ha, quindi, invitato i giovani a farsi protagonisti di una società più giusta e più fraterna, mettendoli in guardia dalla smisurata ambizione di ricchezza e di potere che porta alla corruzione personale e altrui. Per comprendere l’insistenza del Papa sui mali del Brasile basterà ricordare lo scandalo provocato — durante la passata legislatura — dalla pratica governativa di pagare una mazzetta mensile ai parlamentari dell’opposizione per assicurarsene il voto. Forte è anche la corruzione dei magistrati. "Non vi sono motivi validi — ha detto ancora ieri Benedetto XVI —che giustifichino il tentativo di far prevalere le proprie aspirazioni economiche e politiche mediante la frode e l’inganno".

Thursday, May 10, 2007