Friday, February 29, 2008

TROVA LE DIFFERENZE.
I quattro fetentoni: Bassolino, Jervolino, Pecoraro Scanio e Mastella.

Bassolino a OTTO E MEZZO.

N.B. LA DOMANDA DEL GIORNALISTA LANFRANCO PACE A BASSOLINO è STATA: PERCHè NON TI SEI AMMAZZATO (DIMESSO IN SENSO LATO)? IL CACAGLIO, PERò, NON L'HA CAPITA...EVIDENTEMENTE NON è ABITUATO A DOMANDE NON CONCORDATE

UN POPOLO FINALMENTE LIBERO.

Delitti orribili avvengono in Italia, sempre più spesso.
Si abbandonano bambini nei pozzi.
Si ammazzano fidanzatine dopo aver «fatto l'amore» con loro.
Si massacrano vicini che facevano rumore, per orecchi ossessi.
Mariti ammazzano a revolverate sulla pubblica via mogli da cui hanno divorziato da anni. Ragazzini picchiano altri ragazzini fino a renderli invalidi, bulletti pestano alle gambe un loro compagno perché vuol fare il ballerino, angariano maestre e professoresse. Si falciano cinque donne ad una fermata d’autobus, percorrendo una strada pericolosa, con obbligo di 30 all’ora, a cento.
Basta un po’ di nebbia perché decine di guidatori-pecore s’infilino, a 130 all’ora, dentro un tamponamento a catena infinito: quelli che arrivano ci danno dentro, la massa di ferraglie e sangue diventa enorme, assuma la forma di strage.
Qualcosa di mostruoso avviene in Italia.

Il lato più mostruoso è la «normalità» degli assassini e degli stragisti, la loro «medietà»: piccolo-borghesi, vicini di casa, studenti modello, lavoratori con amante, genitori separati e conviventi, guidatori che accelerano nella nebbia col telefonino all'orecchio… non è uno specifico gruppo professionalmente criminale; è, apparentemente, la società italiana ad essere colta da questa indifferenza omicida. Ma il peggio è ciò che unisce tutti questi mostri normali, il movente. Quasi sempre si ammazza «d’impulso», per obbedienza a una voglia, a un desiderio improvviso.

Si ammazzano ostacoli momentanei al piacere cui si ritiene di aver «diritto».
Si ammazza per togliersi la soddisfazione, per odii incontrollati, per conseguire un piacere. Anche le stragi colpose, i tamponamenti a catena o l’eccesso di velocità assassino, ha questo carattere di «spontaneità».

Si ammazza per inavvertenza, per stupidità, per non volersi concentrare in quel che si fa, con una sorta di nonchalance, delinquenziale ma «normale» e media.
Il denominatore comune è l’irresponsabilità totale.
Che è lo stato raggiunto da una società che si sente «liberata» da ogni obbligo. Un popolo che non ha più «né Dio né padroni», e quindi si è esentato da ogni sforzo morale. Liberato dal migliorarsi, dallo studio come dalla guida attenta. I due fratellini di Gravina saranno pur morti «per caso», caduti nel pozzo. Ma basta vedere la faccia del loro padre, questo ignorante prepotente che ha abbandonato la moglie non più piacente per una biondazza di paese, per intuire che quello, prima che padre, è uno che «vuole vivere la sua vita» senza ostacoli. Il «caso» mortale, in mano a un simile padre, è dietro l’angolo. Luoghi come Gravina un tempo condannavano socialmente un simile padre che abbandonava la moglie; oggi non più, condona.
E’ questo il problema.

La società intera condona se stessa. Ci siamo emancipati da ogni dovere. Ogni sforzo, intellettuale o del vivere, lo rifiutiamo: vogliamo «vivere la nostra vita», perseguire il nostro piacere a scapito di qualunque prossimo. Vogliamo pestare se ci va, stuprare se ci gira, abortire quando fa comodo, fare le veline anziché le infermiere, i discotecari anziché gli ingegneri.Attenzione: non solo alcuni. Il fenomeno è massiccio, come è di massa il nuovo senso comune: ciascuno si sente dotato dalla «democrazia» di un fantomatico «diritto al piacere».Sottopelle, è l’intera società che pensa così: per questo è pericoloso il vicino di casa, il fidanzatino o il compagno di un’ora, il bulletto di classe, l’automobilista su strada dissestata. Sono tutti alla caccia della loro quota-parte di godimento, e ci mettono niente ad ammazzare. L’abuso di massa delle droghe, da parte di gente che consideriamo e si considera «normale», lo conferma. Il sedimento d’inciviltà invincibile, sempre presente nel fondo della società italiana, diventa più spesso e crostoso.

Attenzione, non è un fenomeno spontaneo: è il risultato di una educazione.
Tanti intendono la «democrazia» come il rifiuto di riconoscere, di principio, una qualunque autorità che ci ponga un dovere, un compito nella vita. Per la gente, è «democratico» il politico o il giudice di manica larga, il prete progressista che condona, l’ideologo che promuove la legalizzazione dei vizii; è «autoritario» il Papa che predica invano «non uccidere».
In questa percezione della «democrazia», la vita non ha più modelli superiori, a cui i mediocri vengano invitati (o obbligati) ad adeguarsi. Nella «democrazia», la vita non ha più doveri; è una gran serata in discoteca, con sballo finale. La cosiddetta classe dirigente essendosi resa irresponsabile della nazione, lavandosi le mani degli oppressi e dei poveri nella società, non ha naturalmente più compiti collettivi da indicare (sarebbe «autoritarismo»).
Del resto, è ben lieta essa stessa di non aver più compiti, di delegarli alla Unione Europea o agli altri organi sovrannazionali non-eletti; è più «libera» così, non deve mantenere le promesse che fa né la parola data, non deve rischiare il successo e i soldi per fedeltà a un principio, né farsi carico del futuro del Paese.

Ovviamente, essa fa da modello: se comanda «chi non deve comandare», è suonata per tutti la campanella delle vacanze. Siamo in vacanza da ogni serietà, non ci si richiede più applicazione né attenzione, né concentrazione; basta coi sacrifici, è ora di divertirsi, di godersela. Ci siamo dati l’ideologia per diventare mostri: il radicalismo permissivo, la «legalizzazione» di tutte le trasgressioni che ci possono venire in mente. «Trasgressioni legali» sembra una contraddizione in termini, è infatti lo è: solo la stupidità imperante può conciliare le due cose, solo la convinzione profondamente cretina che gli atti compiuti non abbiano conseguenze, che la dura realtà sia al nostro servizio di ragazzini viziati. La «democrazia» si riduce a una legalizzazione delle trasgressioni, e dunque nella dissoluzione sociale e morale. Non si hanno più doveri nè verso il vicino, né verso il vecchio malato, né verso il giovane brillante lasciato senza lavoro, e men che meno verso l’altro automobilista da sorpassare, o la famigliola che attraversa sulle strisce.L’ideologia è dotata del suo apparato di propaganda, il più potente strumento dis-educativo: la TV e la pubblicità.

Esse gridano ogni minuto: Soddisfa la tua sete, segui il tuo impulso!
Compra quest’auto che non puoi permetterti, ecco comode rate!
Adocchia questa bellona seminuda, puoi prenderla!
Ti si offre, versale l’amaro! Dovunque, palpitanti puttanone-testimonial di biscotti o di reggiseni ti invitano: siamo qui per te, per il tuo piacere. E’ il piacere cui hai diritto, finalmente alla portata di tutti, anche di cazzoni mediocri come te!
Firma le cambiali e sarò tua, Audi, BMW o puttanona.
E a chi gridano questo messaggio?
A bambini indifesi abbandonati per ore davanti al teleschermo.
Ad adulti di provincia, facili a convincere che è finalmente passata l’epoca del dovere,
delle strettezze e dei sacrifici. E’ passata l’epoca del timor di Dio: oggi ciò che faceva orrore alle nostre nonne e ai curati di campagna è "legale", se ne ha "diritto". Si può prendere, anzi si deve se si vuol essere qualcuno.

Liberati dalla fede in Dio, liberati da ogni senso e compito, ci sentiamo meglio. Sono anni di vacanza. Nessuno a cui rispondere, nessuna vocazione a cui obbedire. E nemmeno c’è da imparare a guidare l’auto con attenzione: l’ho comprata, sto pagando le rate, dunque «ho diritto». Passare col rosso è vietato? Ma se hanno legalizzato l’aborto e parlano di droga legale, cadrà anche quel divieto, un divieto minore; i politici già passano col rosso, in tutti i sensi; spetta anche a noi, siamo o no in «democrazia»? Vergognarsi di manifestare odio ed invidia per il vicino? Di desiderare la sua donna, i suoi abiti firmati? Ma in TV ci sono modelli che si vantano di cose di cui dovevano, in passato, vergognarsi, e vengono proposti alla nostra adorazione! La secolarizzazione portata alle masse, è il diritto al piacere, all’egoismo, al cieco soddisfarsi immediato.Il diritto all’inciviltà e alla stupidità contenta di sé, paga del suo destino zoologico.

Ripeto: questa marcescenza sociale di massa è il risultato di un’educazione, tenacemente perseguita e propagandata.Una breve spia di quanto affermo: la TV di stato manda in onda Sanremo, e poi tutti i media si lamentano, gli ascolti sono bassi. Dunque non è vero che la TV (di Stato) dà al pubblico «ciò che il pubblico vuole». E’ Pippo Baudo che «vuole il suo pubblico», che esige il pieno di audience, per rifilarci la pubblicità per cui riceve miliardi occulti e palesi. E’ la TV che ci rende «pubblico» in questo senso deteriore, che ci impone cose che nemmeno vogliamo, che ce le fa ingollare per dritto e per traverso.
E’ la TV che ci vende, e per venderci meglio, ci rende più incivili, più stupidi, più proni all’omicidio d’impulso.

Thursday, February 28, 2008

GLI UDEURINI.
Cari visitatori, se siete giunti fin qui, per voi d'obbligo ascoltare l'inno dei giovani dell'Udeur, i famosi udeurini. Nessuno li ha mai visti, ma è pur vero che quella di Mastella è una grande famiglia. Fidatevi, ne vale la pena sia per i ritmi rock anni 60 che per perle come "L’Udeur dei giovani è un punto d’incontro/Dove le strade si incrociano al centro/E il centro è sempre il motore per un paese migliore. Eccolo qui

Non Scordo
MIKIS MANTAKAS presente!

UNIVERSITà SPAZZATURA.
Venti chili di tesi di laurea nel cassonetto. Tanti riconoscibilissimi volumetti in vilpelle blu, centinaia, fanno brutta mostra di sè tra i sacchi neri d'immondizia in via Medina a Napoli, a due passi dalla Questura. Immaginiamo lo stupore gli studenti, ora laureati, che passando da quelle parti hanno notato il proprio nome in caratteri dorati o argentati spuntare dalla monnezza. Grande lo sconcerto tra i passanti. Tale che sono stati avvertiti i vigili urbani. Il bello, anzi il brutto, è che i volumi sono stati accatastati proprio accanto alla cappella San Giorgio dei Genovesi dove si discutono le tesi di laurea della Parthenope: in tempi di precariato spinto, una metafora fin troppo grottesca. Stamattina c'erano persino alcuni immigrati nordafricani (e non solo) che prelevavano alcune tesi dalla spazzatura. Per farne cosa non si sa (rivenderle?).

N.B. Una curiosità: Gennaro Ferraro, rettore dell'Università Parthenope, è stato candidato con l'Udeur. Insomma, si va di monnezza in monnezza...

Fiore sugli arresti di piazza Vescovio.

Wednesday, February 27, 2008

NON SIAMO LIBERALI.

INFILTRATI.
Il 50% dei gay voterà PD, il 15% Sinistra Arcobaleno, il 5% i socialisti, il 25%. PDL, l'1% area UDC e il 4% La Destra.

A proposito i gay hanno attaccato Anna Tatangelo, anche loro si sono scocciati essere considerati una razza protetta. Grillini: "Ho paura che questa nuova tolleranza verso i gay, corrisponda a esigenze di mercato", Gianni Vattimo,: "Temo che questa tenerezza per i gay corrisponda a una sorta di accettazione un po' ambigua delle diversità. Tutto ciò che passa in tv e che fa successo genera sospetto", Platinette: "Raccontando la storia di un “amico gay”, Gigi D’Alessio e Anna raggiungono punte di involontaria comicità. È il trionfo della retorica", Cecchi Paone: "D’Alessio è un etero confuso".


P.S. Pare che Sanremo, che comunque non ho mai guardato, stia facendo degli ascolti pessimi e che Pippo Baudo abbia reagito dicendo che "l'Italia è un paese di merda" perchè non guarda il Suo festival. Lo smacco subito da questo grigio personaggio,
parruccone e leccapiedi nel segno della mediocrità, non può che fare piacere.

SANTANCHè su Bassolino

Tuesday, February 26, 2008

TOTTI, UN ELETTORE DI VELTRONI.

KOSSOVO, UN AFFARE DI DROGA.
All'inizio non riuscivo a capire come mai gli USA, in una situazione di scontro di civiltà totale con l'Islam, sostenessero l'indipendenza di una regione musulmana dalla Serbia cristiana. Poi ho avuto l'illuminazione: il Kossovo è crocevia per il narcotraffico...ma come diavolo si fa a non essere antiamericani?

Monday, February 25, 2008

L'ultimo giro di Walter
Arruolati la madre di Valerio Verbano e Giampaolo Mattei, Totti, il fratello di Gabriele Sandri, la stella romana dell'Nba Bargnani (miliardario ma comunista con i soldi degli altri..ndr), Pietro Terracina e Shlomo Venezia - sopravvissuti di Auschwitz - Max Pezzali, Fiorella Mannoia, Stefania Sandrelli, Corrado Augias, Carla Fracci, Ettore Scola e Laura Morante, che ha dichiarato: «Anni fa sono partita da Roma per andare a Parigi. Quando sono tornata come sindaco c'era Rutelli e ho trovato una città trasformata». Per forza, con tutti i soldi che si sono pappati con il giubileo...

Veltroni non sa cosa sia lo squallore, a lui è preferibile persino il peggiore dittatore comunista. Almeno Stalin, molto più dignitoso, non si si sarebbe mai prostituito strumentalizzando il lutto delle persone o arruolando analfabeti, papponi, tromboni e zoccole.
Qui ci vuole IL ROCK DEI TAMARRI di Tony Tammaro

NAPOLI SCUSA (Beppe Grillo)
Ieri sera a Napoli ho chiesto scusa a tutti i Campani.

"Scusa. Sono qui per chiedervi scusa a nome di tutti gli italiani.
Nel 1861 siete stati annessi dai piemontesi con una guerra di occupazione. Napoli era una delle capitali di Europa. Con Vittorio Emanuele II è diventata la capitale dell’emigrazione. I Savoia si sono portati via la cassa del Regno e vi hanno mandato il generale Cialdini. Decine di migliaia di campani sono stati massacrati. Prima dei piemontesi erano sudditi del Regno delle Due Sicilie. La mattina dopo erano briganti. La tecnica è sempre la stessa: prima ti infangano, poi ti ammazzano o ti manganellano. Napoli è la capitale mondiale della spazzatura. Sporca, schifosa. E’ su Newsweek, sul Time, su Le Monde. Siete dei benefattori. Smaltite i rifiuti tossici da tutto il mondo, e soprattutto, dalle imprese del Nord Italia. Avvelenare la Campania gli costa meno che smaltire le scorie nocive. Chi ci guadagna? Il prodotto interno lordo! Dopo l’unificazione con l’Italia non siete più un popolo, siete lazzaroni, camorristi, feccia, cafoni. Voi che avete avuto Cuma e Capua migliaia di anni fa. La civiltà greca, quella etrusca, quella romana. Oggi siete prigionieri in casa vostra. Non sapete neppure più chi siete. Vi chiedo scusa per la Camorra, per Bassolino, per Veltroni, per Berlusconi, per la Iervolino, per Cirino Pomicino. Vi chiedo scusa per aver ridotto una delle più belle città del mondo a uno spot pubblicitario della monnezza.

Dall’altra parte dell’Adriatico un piccolo Stato è appena diventato indipendente. E’ il Kosovo, ha due milioni di abitanti. Voi siete sei milioni in Campania e chissà quanti milioni in giro per il mondo. Avete una storia millenaria. Lo Stato Italiano vi ha ridotto a un letamaio. Diventate kosovari. Fate un referendum per diventare indipendenti. Io appoggerò la vostra campagna. Proponete un plebiscito per il ritorno dei Borbone. Vi hanno tolto anche la parola. La lingua napoletana è stata riconosciuta dall’UNESCO, ma non dalle scuole italiane. La mozzarella di bufala non la mangia più nessuno. Hanno paura che sia radioattiva. La vostra agricoltura è in ginocchio. Dovete esportare i pomodori di nascosto. Stampare sulle scatole di conserva: “made in China” per contrabbandarle in Europa. Il Governatore del Veneto ha lanciato una campagna pubblicitaria in Germania per spiegare a tutti i tedeschi che il Veneto è diverso dalla Campania. Caorle è meglio di Ischia e di Capri. La civiltà si ferma sul Piave. La Campania è un laboratorio politico. Quello che succede qui succederà in tutta Italia. La distanza tra i cittadini e le istituzioni da voi non c’è più, hanno introdotto il manganello consapevole. Quello che colpisce a ragion veduta le donne e i vecchi con le braccia alzate a Pianura e a Savignano Irpino.

Scusa. Voglio chiedervi scusa per l’inceneritore di Acerra. Per l’Impregilo. Per i vostri politici scelti dai partiti nazionali. Per Veronesi che è capolista di Veltroni in Lombardia e ha tre anni in più di De Mita. Per Prodi che vuole regalarvi tre nuovi inceneritori. In Lombardia ci sono decine di inceneritori, le strade sono pulite, ma c’è una diffusione di tumori da far paura. Vi chiedo scusa per le malattie dovute ai rifiuti radioattivi sepolti nelle vostre terre senza che nessuna autorità abbia mosso un dito in vent’anni. Vi chiedo scusa per la diossina e le nanoparticelle da incenerimento che respirerete insieme al cancro. Quante autorità avete pagato con le vostre tasse? Magistrati, ASL, amministratori pubblici, Regione, Province, Comuni, Comunità Montane, Polizia, Carabinieri, Guardie Forestali, Vigili del Fuoco, Polizia Municipale, Nettezza Urbana, deputati, senatori. Tutti nostri dipendenti. Quante migliaia di persone sono state stipendiate per salvarvi da questo disastro? Perché ci fosse Giustizia, per evitare questa Chernobyl della spazzatura? A cosa servono? Perché sono lì?

Il mondo guarda Napoli. Siete a un punto di non ritorno. Napoli è all’anno zero. Come Berlino nel 1945 dopo i bombardamenti. E’ un’occasione storica, unica per ripartire. Per una Rinascita Campana. Riprendete in mano il vostro passato, la vostra lingua e la vita dei vostri figli. Il vostro territorio. Se volete potete cambiare le cose. Nulla è impossibile per chi è nato qui. Quello che viene deciso a Roma non è importante, voi siete importanti. La Storia è passata di qui e ci tornerà presto. Però, dategli una mano.
Per un Nuovo Rinascimento.
Tenímmoce accussí: ánema e core...nun ce lassammo cchiù, manco pe' n'ora...stu desiderio 'e te mme fa paura..."

PER UN GOVERNO PIù VIGILE.
Il pullman di Veltroni multato

(Adnkronos) - Sono quasi le 10 del mattino e il pullman verde di Walter Veltroni si muove dal Circo MassimO. Dopo nemmeno 50 metri dalla partenza il torpedone viene affiancato da due vigili urbani in motocicletta che fanno cenno all'autista di accostare. Cosi' il pullman e' stato costretto ad accostare tra il nervosismo evidente degli automobilisti che si sono trovati la strada ostacolata dal bus verde. I due vigili, alla fine, ha stilato un verbale con 70 euro di multa per assenza di cintura allacciata da parte dell'autista . Non c'e' stato nulla da fare e la multa verra' girata alla sede del Pd.

VITTORIA ANTICOMUNISTA DEL NAPOLI
Il Napoli segna il 2 a 1 nell'ultimo minuto di gioco ed espugna la rossa Livorno. Un successo che vale doppio e che permette agli azzurri di rilanciarsi. Ora indispensabile, anzi vitale, fare risultato a Genoa

Sunday, February 24, 2008

La casta al voto.
Le elezioni, una farsa triste ed indegna. Maurizio Blondet.

ANNI '70
Di quegli anni ricordo ancora il senso di instabilità. Allora la propaganda si faceva con i volantinaggi (sì certo, quelli stampati col ciclostile...) ed andare a distribuire i volantini davanti alle scuole voleva dire innestare un sistema perfetto di attacco: dopo pochi minuti arrivavano 'loro'...quasi mai studenti, quasi sempre a volto coperto, un piccolo esercito che stava 'sempre pronto' la mattina dentro qualche sede partitica dell'estrema sinistra (non il PCI, allora stava facendosi una verginità 'dirigenziale' e non partecipavano direttamente ai pestaggi organizzati; si limitavano a trarne giovamento parlando di 'strategia della tensione'). Noi andavamo a dare i volantini e dopo pochi minuti avveniva il pestaggio: meticoloso, organizzato, pignolo. Sì, effettivamente erano molto democratici e non risparmiavano nessuno, neanche i ragazzini poco più che adolescenti, neanche le donne (ragazzine anch'esse...). Il rapporto numerico era di dieci ad uno. Una mattina un militante del fronte della Gioventù venne a prendermi a scuola. Lo guardai perplessa: la situazione era calma e non capivo la sua presenza. Mi supplicò di stare tranquilla e mi spiegò in breve che il mio fidanzato ed altri 4 ragazzi erano stati arrestati dalla polizia politica. Non capivo. La mattina erano andati ad accompagnare (in 4) il quinto amico al quale avevano promesso l'interdizione dall'ingresso a scuola. In 5 si trovarono circondati da oltre 100 individui, fra i quali nessun studente della scuola stessa. Si erano difesi dalla trappola. Ed ora si trovavano in Questura. Il magistrato che esaminò il caso era un famoso magistrato cattolico. Di quei democristiani che non avevano esitato a consegnare l'Italia al 'compromesso storico'...Inorgoglito dal 'caso' non esitò ad ordinare l'arresto e la carcerazione cautelare per i 4 appena maggiorenni. L'allora responsabile della Sezione del MSI lo andò a scongiurare di non farlo: nel carcere fiorentino era allora detenuto Pasquale Abatangelo esponente dei NAP e delle Brigate Rosse . Ma il magistrato integerrimo decise di far trarre alle carceri i 4 incensurati diciottenni. Riuscimmo a vederli per un attimo mentre alcuni poliziotti imbufaliti li portavano riluttanti al cellulare. Ci sorrisero e ci dissero di star sereni. Due giorni dopo un commando guidato dallo stesso Pasquale Abatangelo irruppe nella cella dove si erano sistemati i 4 in attesa di giudizio. Brandivano bastoni ricavati da gambe di sedie di legno, con in cima ancora i chiodi. Li massacrarono per diverse decine di minuti, con la connivenza 'obbligata' dei secondini. Il nostro magistrato cattolico pare che pianse durante l'ispezione successiva nella cella: le pareti bianche erano coperte di sangue e nello stesso sangue si navigava sul pavimento. Vennero portati in ospedale tutti con gravi ferite alla testa: avevano colpito per uccidere. Pare che ad interrompere il pestaggio intervennero una serie di detenuti comuni, schifati dall'azione 'politica' che era stata eseguita....
La sera, accanto al mio fidanzato in un letto di Ospedale, con una spalla lussata e la testa fasciata, ascoltai il suo racconto quasi distaccato. Si erano aspettati quel trattamento da subito: i secondini avevano concesso loro di stare nella stessa cella (piccolissima) per potersi proteggere. Alle domande insistenti dei detenuti su cosa ci facessero in galera quattro ragazzi dalla faccia pulita, rei di essersi difesi in 5 contro 100, risposero evasivamente...ma 'radio carcere' funzionò nell'arco delle 48 ore...

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Facendo una ricerca sugli anni di piombo, mi sono ritrovato a leggere, nel blog di Inyqua, questo scritto datato 2006. Devo ammettere che, dopo aver letto con attenzione la sua ricostruzione degli anni '70 , non sono riuscito a comprendere come sia possibile che, chi ha sperimentato l'odio e l'intolleranza sulla propria pelle, abbia finito per fomentare odio e intolleranza. Lei sa cosa significa stare a destra, ha vissuto determinate situazioni e ne ha subite tutte le conseguenze, allora perchè emargina - ritrovandosi a stare con quei debosciati che oltre al blog non vanno - proprio lei che è stata emarginata?

Anche l'etrema destra può entrare in Parlamento

(Noreporter) Ventisette anni fa il tenente colonnello della Guardia Civil Antonio Tejero entrava nel parlamento spagnolo, le Cortes, al quale imputava la decomposizione morale e politica del paese. Insieme ad alcuni militi tenne sotto mira per un'intera giornata i deputati di tutti i partiti, mostrando così una forte sensibilità per la par condicio. Si arrese solo in tarda nottata per ordine diretto del monarca dal quale egli riteneva di avere avuto l'ordine di compiere il gesto.

Todos al suelo!

Saturday, February 23, 2008

VOGLIA DI MUTUO SOCIALE.
«meglio una destra figa che una destra fighetta»

7 punti per un governo.

1) SICUREZZA: Espulsione reale ed immediata con provvedimento del Prefetto di tutti i clandestini che girano in Italia senza regolare permesso di soggiorno. Basta con i fogli di via che diventano carta straccia. Albo delle moschee e registro pubblico degli imam. No all’ingresso della Turchia nella Comunità europea.

2) GIUSTIZIA: Per evitare l’attuale degenerazione delle correnti della Magistratura elezione a sorteggio dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura che deve rimanere così indipendente anche dalla “casta” dei magistrati politicizzati.

3) GIOVANI E DONNE: Tassazione straordinaria di banche, assicurazioni, stock options di manager finalizzati a:
- finanziare il mutuo sociale (i giovani della Fiamma sono impegnati soli contro tutti da anni - www.mutuosociale.org);
- dare un contributo per pagare gli interessi dei mutui ventennali a tasso agevolato della prima casa popolare (costruita da enti pubblici) delle giovani coppie;
- sostenere la nascita di nuove imprese gestite da giovani;
- defiscalizzare di un terzo il lavoro femminile per arrivare alla pari retribuzione tra donne e uomini.

4) TRASPARENZA FISCALE: Federalismo fiscale perchè vogliamo che si sappia chi paga le tasse, regione per regione, e come le pubbliche amministrazioni usano quei soldi. Noi vogliamo che siano spesi per i cittadini e non per la “casta”.

5) CARO PREZZI: Bloccare l’automatismo delle tasse sulle oscillazioni del prezzo della benzina fissando dei limiti rivedibili in base all’andamento dell’indice Istat.

6) FIDUCIA NELLO STATO: Tutti i rimborsi che lo Stato (amministrazioni centrali e locali) ha con le persone fisiche e le persone giuridiche devono essere liquidate entro e non oltre sei mesi eventualmente anche con titoli dello Stato. Il provvedimento interessa ad esempio tutti i rimborsi iva - irpef - irpeg e tutte quelle aziende che lavorano per lo Stato, dagli ospedali alle manutenzioni delle strade.

7) OPERE PUBBLICHE: Parere consultivo non più vincolante delle Sovraintendenze e degli Enti locali per tutte quelle opere di grande interesse pubblico e sociale. Se non si fanno le infrastrutture l’Italia sarà presto fuori del mercato.

Littoria contesta Costanzo.

UN ALTRO MOTIVO PER NON VOTARE BERLUSCONI.
"Berlusconi, dopo aver offerto un seggio a una pornostar di serie B - che, da persona seria ha detto no - adesso candida Fiamma Nirenstein. A segnalare a chi di dovere la sua ferrea subalternità verso poteri forti di cui non si è accorto che perdono forza e legittimità. A questo punto, per me, non votare il Salame (Berlusconi...ndr) diventa imperativo, e non per anti-sionismo. Significa legare l’Italia ad un’alleanza perdente e presto disgregata, a una superpotenza che non lo sarà più molto presto, ad un Paese come Israele che presto attaccherà il Libano perdendo ancora un po’ più di status morale nel mondo, e ad un disegno globalista in cui abbiamo tutto da perdere e nulla da guadagnare; il che è contrario in modo sempre più palese ai nostri interessi nazionali. A cui si dovrebbe cominciare a pensare seriamente".

Maurizio Blondet.

Sì, La Destra.
Ebbene sì, aspetto ancora le liste per valutare i candidati, ma al momento sono tentato di andare a votare - ed è già una notizia - e votare per la Destra. Sulle ragioni che mi hanno indotto a questa scelta scriverò poi. E' un periodo che non ho voglia di fare chiacchiere e scrivo poco; per questo motivo mi limito a riportare l'intervista di Aldo Cazzullo a Daniela Santanchè.

"Se io fossi di sinistra, mi porterebbero in giro come la Madonna. La prima donna candidata premier nella storia repubblicana. Una donna che si batte contro l' obbligo del velo per le islamiche, che gira sotto scorta per ospedali a confortare le ragazze musulmane picchiate, sfregiate, violentate dai loro uomini, che ogni due mesi riceve dall' Inghilterra minacce di morte e lettere con la foto di Theo van Gogh, il regista sgozzato dagli islamici. Ma sono di destra; e non mi fila nessuno».

Difficile riconoscere Daniela Santanchè nel profilo della perseguitata. Più facile chiedersi cosa c' entri una dama dei salotti milanesi e romani con la Destra postmissina e populista di Storace e Buontempo.
«Ma quali salotti? Io sono una donna del popolo, e insieme una donna di successo. Popolare, non populista. Vengo da una famiglia di piccoli imprenditori, ho lavorato molto, non ho prestanomi, delle mie aziende sono presidente e amministratrice. Mio padre diceva che si nasconde solo quel che si è rubato. Quanto a Buontempo, è uomo raffinatissimo».
Raffinatissimo? «
Nel pensiero. La sua è passione politica autentica. Come quella di Storace. Quando disse che era meglio la Mussolini della Santanchè, gli mandai un mazzo di fiori con un biglietto: "Sono certa di farti cambiare idea". Il tempo mi ha dato ragione».

Delle altre donne, assicura, non vorrebbe mai parlar male.
«Sarei contenta che candidassero Giorgia Meloni sindaco di Roma, che fosse proprio lei, dopo aver tanto parlato contro le quote rose e la politica al femminile, a beneficiare delle battaglie che ho condotto dentro An. Non ho nulla contro le donne del mio vecchio partito: hanno una storia diversa, non riescono a emanciparsi dal loro monarca Fini, per loro lo stipendio da parlamentare è importante; io sono la parlamentare con la più alta dichiarazione dei redditi, e non me ne vergogno perché mi garantisce libertà. Stimo molte donne anche a sinistra, a cominciare dalla Finocchiaro, ma non vedo una Santanchè tra di loro. Sono convinte di avere il monopolio della questione femminile, ma non si affrancano dagli uomini, hanno tutte il complesso di Edipo. L' unica che ha dimostrato davvero coraggio è Rosy Bindi».

E le soubrette di Forza Italia?
«Nessun malanimo. Certo, Silvio fa il circo con le gatte anziché con le tigri». Non ce l' ha neppure con la donna che le ha portato via il marito, Rita Rusic.
«E perché dovrei? Lei non ha colpe.
Alla fine è l' amore che vince. Proprio per questo, avrei sperato che vincesse l' amore per nostro figlio Lorenzo. Sarò all' antica, sarò di Cuneo; ma quasi quasi penso che bisognerebbe vietare per legge di separarsi quando si hanno figli piccoli. Lorenzo ha 11 anni, e avrei voluto che questo dolore gli fosse stato risparmiato. Oggi non mi considero single. È single chi è libera di fare qualsiasi scelta. Io non me la sentirei di portare in casa un altro, di far soffrire Lorenzo coricandomi nella stanza a fianco alla sua con un uomo che non è suo padre. Non mi piace questa mancanza di pudore, il modo con cui la Bruni e Sarkozy, che ormai pare un cartone animato, hanno messo in piazza la loro storia, senza mai arrossire. Io voglio continuare ad arrossire».

Tra Veronica e Silvio Berlusconi, la ragione non è necessariamente dalla parte della donna:
«Quella lettera è stata inopportuna. Se decidi che la tua "mission" è sposare un miliardario, certe cose tocca subirle».

Secondo le voci di Palazzo, con Berlusconi la Santanchè dovrebbe essere furibonda: prima la incoraggia a lasciare Fini per andare da Storace, poi stringe l' accordo proprio con Fini.
«Non è andata così. Non sono Ambra, nella versione teleguidata da Boncompagni. E non dirò una parola contro Berlusconi. L' ho promesso a Lorenzo, che è un suo fan e mi ha incoraggiata a scendere in campo, senza però fargli la guerra. Domenica scorsa ero a cena ad Arcore, abbiamo telefonato insieme a mio figlio e Silvio gli ha promesso: "Tua mamma e io non litigheremo mai". Anzi, dopo il voto potrei essere utilissima. Già vedo i titoli: "Veltroni e Berlusconi pareggiano al Senato, la Santanchè sfonda". A quel punto, il Cavaliere potrà contare su di noi per fare il governo, anziché cercare l' accordo con l' infido Veltroni; il più comunista di tutti, simulatore e dissimulatore di qualsiasi cosa. Berlusconi ne deve diffidare, perché lo tradirebbe. Come lo tradirà Fini, l' uomo delle giravolte, che fino a qualche giorno fa auspicava la morte come soluzione al berlusconismo. Però i traditori finiscono sempre male».

La ragazza di Cuneo, capitale della Resistenza, è alleata con i fascisti della Fiamma tricolore.
«Ma non ci sono nostalgici con noi. Ci sono anticonformisti, senza complessi, senza ansia di essere legittimati dai circoli internazionali, finanziari o mediatici. La prima sberla l' ho presa a tredici anni, a Cuneo, per aver distribuito i volantini di un comizio di Almirante. Non ero proprio missina, ero ribelle, non credevo alla leggenda dei partigiani tutti buoni e dei neri tutti cattivi. Sono orgogliosa di essere concittadina di Giorgio Bocca, un grande giornalista; ma sulla Resistenza la penso come Pansa. Quando arrivai a Torino a Scienze politiche, nell' 80, trovai un' università piena di eskimo, e mi divertivo a provocare: Mini Clubman, borsa Fendi, scarpe rosse con bordino oro. I miei esami erano spettacoli, con due tifoserie contrapposte: da una parte barbe incolte e capelli lunghi, dall' altra i "cremini", i figli degli Anni ' 80, quelli che a Milano si chiamavano sanbabilini. Per questo il 16 marzo manifesteremo a San Babila: per riprenderci la "nostra" piazza. Avremo candidati a sorpresa: un generale dell' Arma dei carabinieri, un giornalista importante, un grande imprenditore, forse donna. Per ora Rai e Mediaset mi oscurano, mi ha invitato solo Lucia Annunziata domenica prossima, ma quando scatterà la par condicio non mi fermeranno. Nell' antica Roma erano le vestali, quindi le donne, a tenere accesa la Fiamma. E negli Anni ' 70 erano le donne ad aspettare alla finestra figli e mariti di destra che non sono più tornati".

Friday, February 22, 2008

Simme briganti e facimme paure e co a schioppetta vullimme cantà

OGGI.
Vi segnalo il divertente monologo su Bassolino e Jervolino di Dario Cassini e il post di Liberty sui rifiuti in Campania.

Robin Hood è tornato!
(tgcom) Armato di una pistola giocattolo, dopo aver bevuto un Cointreau al bar per darsi coraggio, ha assaltato una banca di Rimini, facendosi consegnare 3.500 euro. Quindi, al grido di "Sono Robin Hood!" è uscito in strada e ha cominciato a regalare ai passanti il bottino. Pasquale D'Angelo, 37enne tarantino, è stato arrestato non dallo sceriffo di Nottingham ma dai più reali carabinieri, davanti ai quali si è messo sull'attenti. D'Angelo, un passato nell'esercito e nessun precedente, è entrato alla Bnl e si è fatto consegnare i soldi. Quindi è entrato nei negozi adiacenti: la parrucchiera, il fruttivendolo, il macellaio e ovunque si è presentato ai clienti come Robin Hood, regalando banconote da 50 euro. Qualcuno, non credendo alla fortuna che gli stava capitando, ha intascato senza batter ciglio; altri hanno rifiutato il regalo del "bandito in calzamaglia". Quando i carabinierisono arrivati armi in pugno, D'Angelo stava salendo sul taxi, con ancora in tasca i soldi che non era riuscito a distribuire: l'obiettivo era quello di andare in chiesa per trovare qualche altro povero che avesse bisogno del denaro. Robin Hood si è fatto arrestare senza opporre la minima resistenza, e anzi mettendosi sull'attenti davanti ai carabinieri, vantando i suoi trascorsi di incursore nell'Esercito.

Se i politici, camerieri dei banchieri, usurpano come Giovanni Senzaterra il potere, è giusto, anzi doveroso, ribellarsi agli oppressi.

Thursday, February 21, 2008

Il nuovo diritto sessuale germanico

BERLINO: Una donna ha messo in vendita se stessa in un’asta del sesso online; sei uomini l’hanno «vinta» (probabilmente alzando il prezzo fino all’aggiudicazione) e la donna ha avuto rapporti con questi sei tra aprile e maggio 2007. Di queste persone che ha fatto entrare nel suo corpo, la donna conosce solo il nickname,
lo pseudonimo con cui si sono presentati su internet. Poco dopo, la donna si accorge di essere incinta. Adesso vuol sapere chi è colui che l’ha ingravidata: si rivolge al sito sexy perché le comunichi i nomi veri dei sei uomini. il sito si oppone, in nome della privacy; sono le regole del «gioco», dopotutto. Apposte bene in vista sul sito: niente nomi, è la condizione primaria.

Ma la donna si rivolge a un tribunale di Stoccarda: il bambino che nascerà ha diritto di conoscere suo padre. E’ un classico conflitto «giuridico» post-moderno: il «diritto alla privacy» dei maschi coinvolti contro il diritto del bambino.
Il tribunale ha deciso che il diritto del bambino viene prima del diritto dell’ingravidatore all’anonimato. Il gestore del sito, magnaccia elettronico, dovrà sputare i nomi dei sei. Ora i sei non più anonimi saranno sottoposti, probabilmente, all’esame del DNA. Una squallida orribile storia post-moderna.

Si ammutolisce, non si sa che dire. Ma forse vi brilla una piccola luce.
Dopo tanto sesso artificiale e irresponsabile, si poteva pensare che la donna avrebbe abortito, strappato da sé quel feto estraneo come un callo o una verruca, effetto collaterale sgradito della «libertà». Invece, a quanto pare, ha obbedito ad un impulso naturale, finalmente. Si tiene il bambino.
E come naturalmente ogni donna, vuole sapere chi è il padre.
Lo sconosciuto nickname deve diventare una persona, per lei. Magari da odiare e trascinare in giudizio, ma una persona. La donna «non gioca più», adesso.
Chissà se ha capito che il sesso preso per gioco o per profitto è un inferno satanico, qualcosa che offende una vita nascente e innocente.
Chissà se è così, o se c’è dietro questa orribile storia un calcolo più sordido, quello di «chiedere
i danni».

La scarna notizia Reuters non precisa se il tribunale ha indagato le motivazioni della donna nel suo reclamo. Forse sono quei giudici le figure meno salvabili, nonostante la sentenza «giusta»: impassibili, hanno deciso in un orrore umano - che grida vendetta al cospetto di Dio - come si trattasse di un contratto e un contrasto fra due «libertà» nella sua stipulazione. Impassibili, non hanno condannato l’asta del sesso: è diventato un diritto. Questa impassibilità di pietra è parte del nuovo nascente diritto germanico, come viene promosso dal Ministero della Famiglia.

Pizzidiario.

GLI ACCATTONI: i Radicali inseriranno i propri candidati nelle liste del partito democratico. Gli oligarchi hanno deciso che avranno 9 eletti. Veltroni correrà da solo ma-anche-no...

IL FATTORE F: Silvio Berlusconi vuole candidare in Sardegna la ragazza immortalata con lui la scorsa estate a villa Certosa e nel Lazio la showgirl Ayda Yespica. Povero Cosimo Mele, è l'unico stronzo che, per aver trascorso una notte con delle prostitute, si è fatto trombare alle elezioni..ops, scusate.

FARE IMPRESA: sulla possibile candidatura della Yespica, Cossiga ha commentato: «Non milito nel Popolo delle Libertà, ma sono stato sommerso questa mattina da numerose telefonate di "berlusconiani" che protestavano con me per la candidatura della nota attrice Aida Yespica, l'amica del presidente venezuelano Chavez. Ma Silvio Berlusconi è anzitutto un grande impresario teatrale che crede che la bella apparenza conti anche elettoralmente: basta dare uno sguardo agli elementi femminili del suo gruppo». Cossiga ha definito Berlusconi un "impresario teatrale", ma sarebbe più appropriato considerarlo un ruffiano, visto che ha trasformato la politica in un ambiente frequentato solo da puttane. Il parlamento è, di fatto, l'unica casa chiusa sopravvissuta alla legge Merlin...

NEL NOME DEL POPOLO ITAGLIANO.
L'uomo che vedete in foto - dal quale voi persone oneste non comprereste mai un pacchetto di caramelle - non è un contrabbandiere ma è Nicola Mancino, il vipresidente del CSM (il presidente è di diritto Napolitano), l'organo di autodichia della magistratura che ha rilevato come Luigi De Magistris sia "privo di diligenza, correttezza e rispetto della dignita' delle persone e che, pertanto, risulta 'incompatibile' con le sue funzioni".



Al confronto, Bernardo Provenzano è un dilettante...

SORRIDI, QUALCUNO TI STA SPIANDO.
Un missile lanciato da una nave della marina Usa ha colpito il satellite spia fuori controllo che stava precipitando sulla terra. il ministro della Difesa russa ha insinuato che si potesse trattare di un'operazione di copertura per un test sugli armamenti. Ma Washington ha risposto che si trattava esclusivamente di un'operazione a difesa della salute della popolazione.

Nulla da aggiungere.

Wednesday, February 20, 2008

Alessandro Siani sulla monnezza.

BACIAMO LE MANI.
(Ansa) "Nell'applicazione dello statuto sono vittima dell'età. Mi ribello e vi lascio. Non sarò con voi, ma contro di voi" (classica intimidazione mafiosa...ndr). Così l'ex segretario Dc, Ciriaco De Mita, prendendo la parola all'inizio della direzione del Pd, ha protestato per l'esclusione della sua candidatura. Successivamente de Mita ha spiegato i motivi della sua decisione."I criteri di selezione della classe dirigente fanno riferimento all'età e non all'intelligenza; per me sono un insulto per questo lascio il partito". Il regolamento che stabilisce i criteri delle candidature stabilisce infatti che non potranno ripresentarsi davanti agli elettori quanti hanno già svolto tre mandati parlamentari.

Il boss di Nusco ha lasciato il PD, ma non ce ne siamo certi liberati. L'asse con Bassolino prosegue e Tabacci è pronto a imbarcarlo. Infatti, ai cronisti che gli hanno domandato se avesse intenzione di abbandonare la politica, ha risposto "un poeta spagnolo - ha risposto l'ex presidente del Consiglio - disse 'quando moriro' seppellitemi con la mia chitarrà. Io quando morirò terrò il mio ultimo discorso politico". Sì, è sempre il nuovo che avanza...

Manifesto del Futurismo
Le Figaro - 20 febbraio 1909

Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità.

Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.

La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità penosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.

Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo...un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Vittoria di Samotracia.

Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita.

Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali.

Non v'è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all'uomo.

Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell'impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell'assoluto, poiché abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente.

Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei liberatori, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.

Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria.

Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le marce multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che fiutano l'orizzonte, e le locomotive dall'ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d'acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta. È dall'Italia che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il FUTURISMO perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d'archeologi, di ciceroni e d'antiquari. Già per troppo tempo l'Italia è stata un mercato di rigattieri. Noi vogliamo liberarla dagli innumerevoli musei che la coprono tutta di cimiteri.
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Filippo Tommaso Marinetti

* Chi può, vada a vedere le opere di Giacomo Balla esposte a Palazzo Reale a Milano. Sono esposte circa 200 opere prestate dal MOMA di New York, il Centre Pompidou di Parigi, La Tate Gallery di Londra.

Tuesday, February 19, 2008

Organizziamo una bella cinghiamattanza a Montecitorio?
Uomini vs ruffiani.
Vi segnalo la nuova versione del sito Effedieffe, l'unica testata in cui si può leggere la verità.

Senza governo si arrestano i mafiosi.
Nell'ambito dei tentativi di riassetto dei vertici di Cosa Nostra, dopo l'arresto dei Lo Piccolo, è stata smantellata la famiglia Gambino; poi sono stati colpiti il clan reggino dei Morabito e casertano dei Casalesi; stoppata la faida di San Luca nella locride, braccato il boss della periferia nord di Napoli Licciardi e, in ultimo, preso Salvatore Condello, pezzo grosso della 'ndrangheta calabrese. Tutto questo in un solo mese, ossia da quando è caduto il governo., Non è un caso. Basta pensare che Bernardo Provenzano è stato preso alla fine della scorsa legislatura. Se cadesse un governo al mese, la mafia sarebbe stata estirpata da tempo, ma - purtroppo - la cupola risiede ancora a palazzo...


'NDRANGHETA: PRESO SUPER BOSS, 'NON C'ENTRO'
REGGIO CALABRIA - (ansa) "Non c'entro niente con queste inchieste, con la guerra di mafia e con le nove ordinanze che avete emesso nei miei confronti": sono state queste le parole che il boss indiscusso della 'ndrangheta, Salvatore Condello, ha detto ai carabinieri del Ros che nella tarda serata di ieri lo hanno arrestato nel rione Pellaro a Reggio Calabria. Vestito con capi di abbigliamento di marca, Condello, con il suo atteggiamento, ha trasmesso ai carabinieri la percezione di avere di fronte un vero capo di 'ndrangheta con una personalità improntata alla "correttezza" che gli deriva dal ruolo in seno alla criminalità organizzata. Numerosissimi pizzini sono stati trovati dai carabinieri del Ros nell'appartamento dove si nascondeva Pasquale Condello, "il supremo" della 'ndrangheta, arrestato nella tarda serata di ieri. Il superboss utilizzava in maniera metodica il sistema della comunicazione scritta con gli affiliati per impartire ordini e dare disposizioni. ''Bernardo Provenzano - ha commentato un investigatore - in confronto era un dilettante". Già durante la fase delle indagini, i Ros dei carabinieri avevano intercettato alcuni di questi pizzini. Il boss utilizzava una terminologia che i carabinieri stanno cercando di decifrare nel dettaglio, associando ai soprannomi utilizzati da Condello nomi reali di persone, e ad alcune terminologie il vero significato inteso dal boss. Nell'appartamento nel rione Pellaro di Reggio è stata trovata anche numerosa documentazione adesso al vaglio degli investigatori.
Pasquale Condello, "il supremo" della 'ndrangheta, era latitante dal 1988 dopo essere stato scarcerato dietro il pagamento di una cauzione di 100 milioni delle vecchie lire. All'epoca il boss era stato arrestato per associazione mafiosa, ma uscì dal carcere sfruttando l'istituto, allora in vigore, della scarcerazione per cauzione. Da allora Condello ha fatto perdere ogni traccia.

Monday, February 18, 2008

INDIPENDENZA - ZetaZeroalfa.

ANCHE FIORELLO CONTRO BASSOLINO, PECORARO, IERVOLINO E MASTELLA

"Quando vi arriva il certificato elettorale strappatelo e buttatelo per strada. I politici devono fare qualcosa di concreto già prima delle elezioni, e non promettere e basta chiedendo voti. Invece di chiedere devono dare. Se non risolvono il problema dei rifiuti a Napoli, non votate": Fiorello non usa mezze parole nella prima, esplosiva, puntata della nuova edizione di "Viva Radio2", consacrata a quella che qualcuno definirà anti-politica, partita oggi dopo qualche rinvio e dopo il successo televisivo di "Viva Radio2... minuti" su Raiuno.
Dopo una falsa partenza con qualche problemino tecnico nei primi minuti di trasmissione, Fiorello e Marco Baldini hanno iniziato la puntata con un piglio piuttosto insolito, agguerrito sul fronte politico-sociale. "Quest’anno - aveva annunciato Fiorello sulle prime battute (presente in studio anche il direttore generale della Rai, Claudio Cappon) - 'Viva Radio2' andrà avanti senza censure". E ancora: "Non parleremo di politica perchè siamo vicini alle elezioni, in clima di par condicio". Nonostante le premesse, Fiorello e Baldini si sono scatenati lanciando anche un sondaggio e invitando i radioascoltatori a inviare sms con le loro proposte per risolvere l’emergenza rifiuti. Interessanti e irriverenti gli sms pervenuti, tra cui uno che diceva "andiamoci a votare e scriviamo sulla scheda: io mi rifiuto". Una frecciata è stata indirizzata anche alla Giustizia. "È ora di finirla - ha detto Fiorello - non se ne può più di vedere gente che commette reati e non passa neanche un giorno in prigione perchè si inventano patteggiamenti della pena, riti abbreviati e buona condotta. Se uno sbaglia deve pagare. Vogliamo la certezza della pena". E poi: Risolvere i problemi ai cittadini non è mestiere nostro ma dei politici. Loro però non fanno niente quindi premndiamo in mano noi la situazione. Naturalmente non è mancata la solita ironia che ha fatto di "Via Radio2" un programma comico di culto.

Arriva Raffaele LOMBARDO!
Lombardo è persona seria, capace, colta e raffinata. Non ha mai riconosciuto l'unità d'Italia quale processo ideale e si è sempre battuto contro la retorica risorgimentale. Il suo Movimento per le Autonomie in Sicilia vale l'11%, speriamo che possa radicarsi presto in tutto il Sud.

"Manca soltanto l'ufficializzazione, ma è ormai certo l'accordo tra Silvio Berlusconi e Raffaele Lombardo, leader del Movimento per l'Autonomia. L'obiettivo principale del Cavaliere è quello di non perdere la Sicilia, determinante per gli equilibri del Senato. E un'intesa con gli autonomisti, numeri alla mano, farebbe quasi certamente scattare il premio di maggioranza a favore del Centrodestra. Il progetto, però, non si limita soltanto alla Sicilia. E' molto probabile infatti che tra il Popolo della Libertà e l'Mpa si stipuli un'intesa per la quale Lombardo si presenterebbe alleato con il Pdl in tutte le regioni meridionali. Berlusconi spera così di recuperare un parte di consenso sottratto da Casini anche in altre regioni a rischio come la Puglia, la Campania e la Calabria. Una sorta di Lega del Sud, dunque. L'intesa prevede il ritiro della candidatura dell'azzurro Gianfranco Micciché alla guida della Regione Sicilia e il sostegno a Lombardo da parte di tutto il Pdl contro la democratica Anna Finocchiaro. Il leader dell'Mpa corre come governatore con i favori dei pronostici e in cambio aiuta il Cavaliere a soppiantare i voti dell'Udc. Poi, in base all'andamento delle elezioni, per Lombardo ci potrebbe stare anche un ministero, magari proprio per il Sud.

GAME OVER.
Complimenti all'Empoli, trasformato dagli avversari nel Real Madrid, per la vittoria ottenuta oggi al San Paolo. Il Napoli ha dimostrato, ancora una volta, tutte le sue carenze di gioco quando si tratta di affrontare una piccola. Infatti, tra le squadre di bassa classifica, è riuscito a battere solo il Livorno - prossimo avversario - al 90° e grazie ad una papera del portiere Amelia. Il Napoli di questo 2008 è del tutto impallato e privo di carattere, non ha più la grinta di inizio campionato e si affida totalmente alle isolate fiammate di Lavezzi. Manca un vero regista e, con le squadre che vengono qui a chiudersi, si vede. Il 4-3-3 ha poi persino peggiorato le cose impedendo gli inserimenti di Hamsik, l'unico che sa leggere, con intelligenza, le situazioni di gioco. La difesa è lenta e disorganizzata, Domizzi non è più il fenomeno che conosciamo e Cannavaro si è montato la testa. Se prima gli azzurri almeno divertivano, le ultime partite dimostrano che il campionato del Napoli può dirsi finito. Nel potenziale è una squadra molto più forte di Sampdoria, Genoa, Atalanta e Palermo, ma, gestito così, è meglio che si stabilizzi a metà classifica e non pensi nemmeno alla Uefa, obiettivo che in condizioni normali sarebbe un'ovvietà. Finiamo l'anno di rodaggio e poi sarà tempo di cambiare allenatore, anzi di averne uno vero. Va aggiunto che la terna arbitrale guidata da Mazzoleni è stata penosa, tuttavia mai quanto chi, accorso allo stadio per i biglietti scontati, ha osato fischiare l'ingresso in campo del Pampa Sosa e, addirittura, applaudire Calaiò. Il pubblico di Calaiò è lo stesso che va ai concerti di Gigi D'Alessio, anzi di Cici. Solo che, in quest'ultimo caso non capirà nulla di musica ma non fa danni, nel secondo si va a vedere una partita all'anno bandierina-cappellino-parmigiana di melenzane al seguito e si permette, con arroganza e senza avere un minimo "di creanza", di fischiare un camerata come il Pampa Sosa. Uno schifo. Mai più prezzi scontati per riempire lo stadio!

Elezioni, che fare?
Ammetto che, in vista delle elezioni, sono ancora molto indeciso sul da farsi.
Non so ancora se incendiare la scheda davanti agli astanti o portarmi
un sacchetto di monnnezza nel seggio elettorale. Certo, è bel nodo da sciogliere che mi prometto di eliminare al più presto, anche perchè scrivere sulla scheda "noi di Cavaliere vogliamo quello vero, il Duce del fascismo fondatore dell'impero", sarebbe troppo scontato. Vedrò, tuttavia, di inventarmi qualcosa di meglio. Le alternative di governo offerte non sono per nulla incoraggianti. PdL e PD sono due partiti speculari e privi di valori che già si sono accordati per l'inciucio. Tra Berlusconi e Veltroni l'unica differenza è nel fatto che uno i film li ha fatti, l'altro li ha guardati ed è molto bravo negli effetti speciali. Nessuno di loro dichiara di non volere i voti dei mafiosi - evidentemente, anche per non colpire la sensibilità di qualche loro candidato - e, intanto, promettono la felicità a tutti. La verità è che a vincere le elezioni saranno sempre i poteri forti, la massoneria e la mafia, le tre grandi "lobbies" che da 65 anni comandano in Italia, e chi non ci sta è davvero istigato a passare alla lotta armata. Lo scenario politico ormai offre un centinaio di partiti di centro e nessuno di destra e io, che sono di Destra vera, non posso accettare nè Berlusconi nè Fini nè i bifolchi leghisti. Se fossi stato centrista, avrei scelto gli originali e non le imitazioni made in China. E poi, sinceramente, guardo con simpatia al movimento per le autonomie di Raffaele Lombardo che, spero, voglia candidarsi alla guida della regione Sicilia. Ora, penserete voi, che voglio polemizzare a forza perchè esiste la Destra e il problema non sussiste. E, invece, il problema c'è: da Storace sono confluiti tutti i trombati di AN, dirigenti locali che non trovavano spazio e i vecchi reduti ormai fuori da giochi politici. Che spinta propulsiva può dare un partito del genere? La Ciabò a Milano, tanto per citare l'ultimo caso venuto alla ribalta, non vuole ritirarsi dalle commissioni in comune. Quando si dice la purezza...

Saturday, February 16, 2008

VERSO L'OLIGARCHIA
Matteo Colaninno, presidente dei giovani di confindustria, sarà capofila al Nord nelle liste del partito democratico. Ora sappiamo da che parte stanno i poteri forti...

FUTURGRAZ COLPISCE ANCORA.
(ansa) Quattro ragazze nude, dipinte di diversi colori e anche con il giglio di Firenze che si muovono sui tavoli del caffé 'Le giubbe rosse', storico ritrovo dei futuristi del primi del '900. Questa la performance messa in atto da Graziano Cecchini per protestare contro il progetto di tramvia a Firenze sul quale domani i fiorentini sono chiamati ad un referendum. Le quattro modelle sono state fatte sfilare per alcuni minuti anche in Piazza della Repubblica. Poi a salutare Cecchini e' arrivato anche Vittorio Sgarbi insieme al promotore del referendum, il consigliere comunale dell'Udc Mario Razzanelli. Grande ressa di fotografi, cameramen e giornalisti per vedere la nuova performance di Cecchini dopo che lo stesso aveva colorato di rosso la Fontana di Trevi e gettato migliaia di palline colorate dal Trinità dei Monti.

"Voglio offrire una sega meccanica al sindaco Leonardo Domenici per dare il primo colpo ad un albero centenario che deve essere abbattuto. La tramvia non è futurista - ha aggiunto - futurista sarebbe un'isola pedonale con una navetta ecologica alimentata da energia fotovoltaica". Cecchini ha quindi spiegato che l'idea delle modelle con i corpi dipinti gli è venuta visitando una mostra di Balla a Milano, "dove tra l'altro farò presto qualcosa". Poi, acclamato da molti rappresentanti dei comitati che lottano contro la Tramvia, ha spiegato di aspettare ancora "la denuncia che Domenici mi ha preannunciato" dopo una conferenza stampa di una decina di giorni fa. "Ora andrò un po' in vacanza - ha concluso scherzando e abbracciando le quattro modelle, tre ragazze di Genova di 22 anni e una originaria dell'Uruguai di 28 anni -. Poi andrò a Parigi".

Di Destra ce n'è una.

Nè mafiosi nè massoni nè comunisti

AN in autunno si scioglierà, l'ha deciso Gianfranzo.
"La secessione di Casini e la fusione servile del Nulla Fini in Mediaset, trasforma il Polo - questo agglomerato post-democristiano - in una «destra» senza «centro». Moderatissimo nel Nulla, centrista per mancanza di fegato, l’asse Fini-Salame si farà pure etichettare di «destra», come Dick Cheney. Dall’avversario, per scopi di propaganda.

Per confronto, basta soppesare l’abilità politica dell’altra parte. Forse non s’è capito bene che, nella sua posizione, Veltroni si è dato le carte per vincere in ogni caso. Se si fosse presentato come Ulivo, avrebbe perso: il recente ricordo del «governo» Prodi, Visco, Diliberto e Pecoraro rivolta gli elettorati anche di sinistra. «Correrò da solo», ha detto lui, ossia senza la sinistra micro-litigiosa. Solo non proprio, «ma anche» con Di Pietro, d’accordo: ma sono voti della nebulosa giustizialista-no-global, e sperabilmente un po’ di seguaci di Grillo. Per di più, Veltroni ha fatto un patto con Bertinotti. Il quale sta «federando» le cosette rosse falce e martello. Se raccoglie un bel po’ di voti, la «cosa» di Veltroni farà il governo con la «cosa» di Bertinotti, e sarà di nuovo Ulivo, con senatori a vita pronti al voto. Se invece perde, poco male: farà il governo delle larghe intese col Salame, «per le riforme». Insomma, Veltroni vincerà in ogni caso. In ogni caso, sarà al «governo» italiota. Bel colpo. Il Salame è battuto in ogni caso, sarà sempre il Cavaliere Nero, lo Squalo, la «destra»".

Maurizio Blondet

Friday, February 15, 2008

Non lo auguro a nessuno.
Le femministe ieri si sono radunate proprio sotto casa mia ed è qualcosa che non auguro a nessuno, nemmeno al mio peggior nemico. Non ho mai visto tanta bruttezza concentrata nè arzille sessantenni che intonavano slogans ridicoli in memoria del bel tempo che fu. Vorrei tanto sapere chi ha scongelato questi figli dei fiori appassiti. Non era nemmeno il 6 di gennaio! Mi spiace solo di non aver avvistato Inyqua, ma di monnezza - si sa - a Napoli ne abbiamo già troppa.

LA VERGOGNA D'ITALIA!
(agcom) La stampa tedesca boccia "Caos Calmo", il film di Antonello Grimaldi in concorso alla Berlinale. Scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz). "Anche sotto la regia di Antonello Grimaldi balena il vecchio fervore, la collera repressa con cui Moretti è diventato una figura simbolo del cinema italiano". "In 'Caos Calmo gli attori sono solo delle ombre indistinte, la storia in sé sembra un lavoro di bricolage non del tutto concluso Non si può fare un film solo da umori e schizzi. "A volte il lungometraggio sembra voler diventare un vero e proprio film alla Nanni Moretti", scrive il Tagesspiegel. "Ancora un disastro", titola la "Berliner Zeitung". "Il film contiene una scena di sesso anale di 10 minuti e un cameo di Roman Polanski, per il resto ha lo stesso livello degli eventi tv di Sat.Cari italiani, così non va! Forse questo popolo ben dotato dovrebbe per un po' limitarsi alla preparazione della pasta e al gioco del calcio e solo dopo una lunga pausa tornare a fare film", aggiunge la "Berliner Zeitung", che ricorda come "gli italiani venivano considerati un tempo come una grande nazione di cinema".

Ormai in Germania, oltre alla spazzatura, esportiamo solo Nanni Moretti, il che dovrebbe far riflettere. Ma te c'hanno mai mannato a quel paese?

Thursday, February 14, 2008

Girotondo.
Solo un mesetto fa, Gianfranzo rompeva con Berlusconi definendo la CdL "un ectoplasma" e svoltava con An a Destra. Ne vennero fuori degli spunti programmatici molto interessanti, ma che difficilmente troveranno attuazione nel PdL, ossia nel nuovo soggetto politico di centro. O meglio, per attuarlo bisognerà farlo capire ai forzisti...O YEAH!

Un articolo del Il Messaggero di gennaio, ogni riflessione è lasciata al lettore:
Bacchettate alla Bce e mutui sociali: ecco la nuova destra di Fini

ROMA Innanzitutto la parola, «Italia», che An fa sua, dopo che Berlusconi ha scelto per la nuova creatura l’appellativo di «Partito delle libertà». Così An l’8 febbraio a Milano si prepara a diventare ”l’Alleanza per l’Italia” con l’obiettivo di mettere a disposizione di tutti coloro che non si riconoscono nel centrosinistra un pacchetto di proposte che, nelle intenzioni di Fini, potranno costituire l’ossatura del programma del nuovo centrodestra. Che dovrà rifondarsi, come sottolinea la direttrice del ”Secolo”, Flavia Perina, nell’editoriale di presentazione del documento da discutere a Milano. A partire dai programmi, certo «novità non di poco conto», ma Perina sottolinea anche come «le ultime campagne elettorali si siano basate sulla leadership di Silvio Berlusconi. Del quale non si disconoscono i meriti- ammette- ma il quinquennio di centrodestra ha dimostrato i limiti di una scelta di questo tipo».Nel futuro di An c’è un deciso ritorno ai valori della Destra e un fiancheggiamento senza incertezze ai temi cari alla Chiesa: la patria, la famiglia, con il quoziente familiare come ricetta per le agevolazioni fiscali alle famiglie, un mercato temperato, con una globalizzazione non selvaggia, e una dura critica alla Banca centrale europea e al sistema bancario in generale «che deve abbassare il tasso di sconto e ridurre il costo del denaro per famiglie e imprese». E ancora, mutui sociali per l’acquisto di case per i meno abbienti, l’immigrazione soggetta a regole e doveri precisi, come l’apprendimento dell’italiano e attenzione per l’ambiente. Tutti riferimenti «che fanno parte del nostro Dna», puntualizza il portavoce di Fini, Andrea Ronchi. Tuttavia, non sfugge come il riposizionamento in chiave destra sociale torni utile per fronteggiare la Destra di Storace e Buontempo. Comunque, l’appello che An lancia alla società italiana è più ambizioso e mira« a un progetto di rinascita della nazione e per un nuovo protagonismo economico e sociale, e riguarda- si legge nel documento- «non solo i cittadini, ma anche le forze politiche, le parti sociali, le associazioni. Vogliamo avviare un confronto per costruire un nuovo centrodestra capace di allargare i suoi consensi e in grado di rappresentare una seria e credibile garanzia per chi crede nel futuro dell'Italia».

Autentico italiota!
(AGI) "Un 72enne spezzino si è finto cieco per oltre quaranta anni. L'uomo, oltre a ricevere indennita' di accompagnamento cumulata poi con la pensione di invalidita', era riuscito a farsi assumere nei posti riservati agli invalidi dalla stessa Inps dove aveva lavorato per 25 anni".

Quest'uomo merita un monumento per aver saputo incarnare al meglio lo spirito del cittadino di una repubblica antifascista. Ha preferito farsi compatire per 40 anni, fregando lo stato, piuttosto che lavorare. Anche per non fare nulla, ci vuol coraggio...

Amorose corrispondenze.
Il candidato premier della sinistra, Veltroni, ha snocciolato il suo programma: retribuzione minima di 1.000 euro, meno tasse, 2.500 euro per i nuovi nati fino ad una certa eta' da stabilire, la mattina caffè a letto con 2 cioccolatini e il ciclo completo dei film di Carlo Verdone... A CAZZAROOO!

Wednesday, February 13, 2008

ORA è PRONTO PER IL PARLAMENTO!
Nell'indagine sull'asse tra la 'ndrina dei Morabito e il clan dei Casalesi, è spuntato anche un politico, un assessore calabrese dell'Udeur. Non l'avremmo mai detto...
(ansa) Ha portato alla luce quello che per gli inquirenti e' l'ennesimo salto di qualità della 'ndrangheta, in grado di gestire direttamente ambiziosi progetti infrastrutturali attraverso proprie imprese, l'operazione Naos dei carabinieri del Ros di Perugia. Cinquantasette le ordinanze di custodia cautelare disposte. Una ha riguardato l'ex assessore regionale al turismo della Regione Calabria, Pasquale Tripodi, dell'Udeur. I provvedimenti, quasi tutti eseguiti, hanno raggiunto amministratori pubblici, il direttore di un istituto di credito perugino, professionisti e presunti appartenenti alla criminalità organizzata. L'indagine ha riguardato infatti la presenza in Umbria di un presunto sodalizio mafioso legato al clan camorristico campano dei 'Casalesi' e alla cosca della 'ndrangheta Morabito-Palamara-Bruzzaniti. Una compartecipazione che poi ha pero' visto la supremazia dei gruppi calabresi. Un tentativo di colonizzazione criminale di altre regioni, Umbria compresa, attraverso l'infiltrazione nell'economia locale, secondo gli inquirenti. Al centro dell'inchiesta, tra l'altro, l'appalto per l'ammodernamento della centrale idroelettrica della Vallata dello Stilaro (vicenda per la quale è stato inquisito Tripodi) ma anche la costruzione di un villaggio turistico e un centro commerciale a Brancaleone, entrambi centri in provincia di Reggio Calabria, e l'acquisto di lotti di terreno in Sardegna per la realizzazione di strutture turistiche e residenziali.

Tuesday, February 12, 2008

Smettila di fare l'automa, leggi IlPizzino!

Cosa succede a Destra
Ottimo post su le ragioni di Storace

ONORE A LUI!
Cossiga a ruota libera.

AN NEL PDL, il punto di Marcello De Angelis

Com’era prevedibile ricevo da ieri una telefonata ogni dieci minuti di amici che si dicono sorpresi, avviliti, sconcertati o anche solo stupiti della decisione di Fini di unire le forze con Berlusconi. Tutti dicono “la decisione di Fini”, a sottolineare che loro, quella decisione, non l’hanno presa, anche perché nessuno gli ha chiesto il parere. E sono, come in passato, disorientati, per la sempre presente paura di perdere se stessi. Frequento giornalisti che scrivono di politica da anni e so come lavorano. Li conosco di persona. Sono quasi tutti antifascisti, più o meno consapevoli, più o meno viscerali. C’è quello che ricordo dal collettivo del Tasso, l’altro del collettivo del Giulio Cesare. Un altro era del Pdup o di autonomia operaia, molti sono troppo giovani per aver preso parte alla stagione dell’odio e rimpiangono l’occasione persa e il fatto di non aver mai avuto una chiave inglese sulla quale mettere le tacche dei fascisti sprangati. Ci odiano e si fanno beffe di noi. Giocano con noi. Li sento chiacchierare e ridere, raccontandosi l’un l’altro cosa scriveranno, annunciando l’ennesimo strappo, la nuova svolta, usando parole come “abbandono”, “tradimento”, oppure le fanno dire al testimonial di loro scelta, il più anziano possibile, il più accorato, oppure una donna che ricorda i bei tempi che non torneranno, o qualcuno che vuol solo farsi pubblicità. Si dicono “vedrai domani che succede!” e ridono alle nostre spalle, perché giocano con noi come i bambini che mettono il fuoco ai formicai per guardare le povere bestioline che corrono su e giù prese dal panico. Alcuni non hanno fatto altro per dieci anni e ne godono con vero sadismo. Non scrivono sul Manifesto, ma sul Messaggero, sulla Stampa, sul Corriere della sera, su Repubblica, sull’Espresso, ma anche sul Giornale e su Panorama. Altri sono in Rai, molti lavorano a Mediaset e così ci sparano alle spalle, mentre i loro compagni ci sparano in faccia. A ben vedere scrivono sempre la stessa cosa, ci annunciano la Fine che si approssima, la nostra apocalisse dei significati, attraverso la scomparsa dei simboli, ci annunciano l’oblio. Ci annunciano ciò che auspicano da sempre e che auspicavano, frustrati e delusi, i loro fratelli maggiori, i loro genitori e in alcuni casi persino i loro nonni. La nostra estinzione sulla terra, con qualsiasi mezzo, e la cancellazione del nostro ricordo. Ma dinanzi alla nostra sopravvivenza, durata mezzo secolo malgrado tutto e malgrado tutti, all’odio s’è aggiunta l’invidia, il risentimento, perché chi ha tutte le armi per piegare alla propria volontà la verità ufficiale e la memoria collettiva, trema di terrore dinanzi a chi sopravvive solo grazie all’ostinato ricordo. E pensa: “cosa accadrebbe di me e del mio mondo, se questi cocciuti “memori di sé” avessero un giorno anche i mezzi che abbiamo noi? Cosa resterebbe di noi, dei loro nemici di sempre, se un giorno anche loro potessero avere il diritto di insegnare a scuola la loro storia, di farci dei film, di “socializzare” il loro ricordo?” E tremano e vogliono che non accada. Io non penso che un partito sia la mia storia. Penso che un partito sia un mezzo di trasporto, che si usa per fare il percorso necessario. Non potrei mai pensare che il mio sangue, i miei valori, i sogni di tutte le generazioni che mi hanno preceduto e le loro sofferenze, possano essere imprigionate in una cosa piccola e meschina come un partito. La mia casa è l’Italia e a volte nemmeno mi basta, voglio anche l’Europa e da lì voglio segnare il mondo. I miei martiri non sono morti per un partito – o per un simbolo di partito – né per una percentuale di voto, per un certo numero di seggi in più o per permettere ad uno – o a me! – di sedere su una poltrona. Chi fa appello al sangue, ai valori, alla “nostra storia” per farsene uno sgabello che lo avvicini al seggio è un miserabile infame. E purtroppo sono moltissimi, nascosti dietro parole d’ordine e simboli eterni. Basta ipocrisie, basta schizofrenie. Quando ero ragazzino c’erano quelli che per fare i nazisti giravano con la croce di ferro che avevano comprato su una bancarella a Portobello Road. Qualcuno aveva affrontato l’inferno del fronte russo per guadagnarsi quella medaglia e loro pensavano che bastassero le due sterline che avevano dato a un mercante armeno per ostentare la stessa gloria… Indossare la pelle del leone o del lupo può fare impressione ai paesani ignoranti, un lupo o un leone non ti scambia per uno dei suoi, anzi, ti riconosce e ti odia per lo scempio che fai ogni giorno della pelle di suo fratello. E ti vorrebbe uccidere. I miei morti stanno nel mio cuore e nella mia vita di tutti i giorni, non stanno seppelliti in una sede di partito. Il mio dovere non è “commemorarli”, perché le commemorazioni ti mettono in pace con te stesso e ti permettono di ricordare il tuo dovere solo una volta l’anno e fare nel resto dei giorni tutto lo schifo che ti pare. Io volevo morire per la Patria, ma non sono ancora morto. Vuol dire che la Patria da me pretende ancora qualcosa. La Patria, che è sopra ogni cosa e oggi sta morendo. La Patria che sta sopra ogni parte di essa: partiti, famiglie e individui. Sopra la Patria c’è solo Dio. Bisogna combattere per creare un mondo migliore per i propri figli o per preservare il mondo dei propri antenati? Tutt’e due. Ma bisogna capire che esistono solo il passato – che è andato via e non torna – e il futuro, che non è ancora arrivato. Il presente è un’illusione. Chi vive il passato nel presente è malato e si nega il futuro. Chi si ferma è perduto. Se avanzo seguitemi, se indietreggio sparatemi. Il fascismo non è mai ieri è sempre domani. Onorare i morti non è portare per sempre i loro corpi sulle spalle, ma dargli degna sepoltura perché siano liberi di andare oltre, nella loro corsa verso il cielo. Onorare i martiri significa arrivare lì dove loro erano diretti, non erigere una torre dove sono caduti e restarci in eterno. E per andare, più lontano e più veloce, si scende dalla diligenza per prendere il treno e giù dal treno per prendere l’aereo: i mezzi non sono sacri, lo è solo il fine. E il fine è salvare la Nazione e sconfiggere i suoi nemici. L’Italia è ancora da fare e soprattutto gli italiani. Io ho nostalgia di tutto, mi è difficile staccarmi da qualsiasi cosa. Ma le cose si muovono malgrado me e se resto fermo non servo a nulla. E una volta che mi sono preso delle responsabilità nei confronti di altro e di altri, che diritto ho a restare seduto a piangere sul passato che si allontana insieme alla gioventù e tutte le persone care che a poco a poco sono sempre di meno? Il dovere del soldato è vincere, non è morire nella battaglia disperata. Anche se a volte questo sembra più desiderabile. Il soldato deve battere il nemico, perché se invece cade, lascerà senza protezione la sua terra, la sua donna e i suoi figli e – peggio ancora – i figli degli altri – e avrà così guadagnato la gloria ma perso l’onore, perché il dovere del soldato è combattere per la Patria, non per acquisire una medaglia e l’ammirazione delle signorine. Io non posso stare un giorno senza combattere: per la Patria, per la sua salvezza e per il suo onore, che sono anche la salvezza dei miei figli e l’onore dei miei padri. Se il nemico usa i missili, io voglio i missili. Se hanno il nucleare, userò il nucleare. Chi va in giro vestito da cavaliere antico, o coperto di alamari, farà sicuramente più bella figura, ma in battaglia non serve a niente. Per sorprendere il nemico bisogna mimetizzarsi e coprirsi la faccia di fango. La vittoria, se non è solo per goderne in privato, è un dovere. Se è in gioco la sopravvivenza della Patria, la sconfitta non è un opzione accettabile. Se le cose cambiano e il mondo continua a girare e facciamo fatica a stargli dietro, possiamo e dobbiamo provare rabbia, ma non possiamo frignare e dire “basta, non gioco più”. Chi diserta perché il suo esercito ha modificato l’uniforme, non può poi andare a dire a quelli che continuano a combattere che il vero eroe è lui…

Monday, February 11, 2008

Qui si riciclano solo i politici.
Perchè io, da campano, dovrei votare?
Se per Veltroni il nuovo che avanza si chiama Bassolino, per Berlusconi dobbiamo rendere grazie a Mastella.

I sostenitori della democrazia rappresentativa considerano le elezioni il momento grazie al quale il popolo può esercitare la sua sovranità scegliendo i propri vicari all'assemblea di rappresentanza. Si tratta di un'illusione che è nettamente smentita dalla situazione italiana. A 2 mesi dal disastro sanitario, economico ed ecologico che ha colpito la Campania, nulla è cambiato. Infatti, come la provincia di Napoli è ancora in buona parte piena di rifiuti, allo stesso modo le istituzioni continuano a esalare la medesima aria pestifera:

1) Il dimissionario Pecoraro Scanio continua a mettere i bastoni tra le ruote del commissario della monnezza e a sbraitare, con la solita arroganza, contro discariche e inceneritori senza rendersi conto che la sua voce è più inquinante del catrame.

2)Bassolino è persino più forte e, anzi, continua a considerarsi sopra ogni legge. Negli ultimi 15 anni ogni elezione è stata trasformata in plebiscito a favore o contro di lui - laddove gli elettori hanno perso ogni potere decisionale non avendo candidati alternativi a disposizione - dunque, a ragione, crede di poter fare tutto.Non è stato capace di far presentare i suoi in consiglio regionale - laddove solo 28 consiglieri su 60 erano presenti - ma, a modo suo, ha saputo dare nuovo slancio alla azione amministrativa, facendo approvare, in un sol giorno,ben 37delibere di giunta per avanzamenti di carriera, scatti di anzianità anticipati, spostamenti di funzionari e dirigenti ma, soprattutto, promozioni a gogò. La Campania ha ben 7.400 dipendenti, ossia oltre 4 volte in più rispetto alla Lombardia che ha il doppio degli abitanti e 3435 dipendenti.
La compravendita di voti in un paese normale dovrebbe essere considerata un reato, ma in Italia nulla è chiamato con il suo nome e ogni gentile elargizione di Bassolino viene rapportata al suo bacino di voti. Infatti, il Signor Veltroni - tanto buono e tanto capace di presentarsi come il nuovo - ha blindato Bassolino per un posto in Parlamento. L'attuale legge elettorale non permette agli elettori di scegliere il proprio candidato e l'accorpamento coatto di tutti i partiti in due grandi listoni - Popolo delle Libertà e Partito Democratico - impedisce persino di scegliere il proprio partito. In tal modo, se al Nord al più si rischia di spedire in Parlamento un incapace, al Sud gli elettori sono obbligati a scegliere tra un delinquente di centrosinistra, uno di centrodestra e Mastella.

3) Quest'ultimo, infatti - in cerca di un centro di gravità permanente al grido di "datemi un ministero purchè sia un ministero!" - è stato arruolato d'ufficio da Berlusconi, ma ancora non ha chiarito con chi vorrà schierarsi il popolo di Ceppaloni.
In questo quadro desolante, laddove in Campania gli unici ad essere riciclati sono i politici e l'ottantenne De mita continua a muovere le sue pedine, non sembra che ci siano speranze per il futuro. Il voto dovrebbe essere dato affinchè il politico faccia qualcosa di utile per la comunità e non, come succede in Italia, affinchè la comunità mantenga il politico. Qualunque coalizione vinca le elezioni, gli interessi saranno sempre e comunque focalizzati sul Nord e su Roma, mentre il Sud - per via di politiche antimeridionali e di una classe politica criminale che non è possibile selezionare - è destinato a rimanere sempre e comunque indietro. Nel 2007 le differenze tra Nord e Sud sono ancora una volta aumentate e non c'è possibilità che questo trend si inverta.

Finchè anche da noi non verrà costituito un partito anticasta che sappia incarnare le istanze del Sud, per questa terra non ci sarà nessuna speranza. In Sicilia, Raffaele Lombardo, con il suo movimento per le autonomie, è stato capace di creare una forza regionale dell'11%. Forse anche in Campania dovremmo emularlo.

Nel frattempo, che un campano voti o no, (per lui) è perfettamente inutile.

Sunday, February 10, 2008

A proposito di attributi

"...Massimo Teodori è uno scrittore giornalista che amerei mi rappresentasse nella prossima legislatura. Ovunque fosse candidato. Ed ammesso che in questa italietta di atei devoti, di coglioni integralisti, di comunisti confusi, di fascisti senza palle e di imprenditori acritici, qualcuno lo voglia candidare..." Inyqua.

Madame finesse stia attenta, perchè rischia che i fascisti le palle gliele tirino dietro...

Avanti Air!
L'Air Avellino ha vinto la Coppa Italia di basket battendo in finale La Fortezza Bologna 73-67. Devin Smith miglior marcatore con 18 punti.

IL GRANDE ESODO.

I partigiani comunisti li prelevavano nelle loro abitazioni, poi legavano i prigionieri a 2 a 2, sparavano ad uno e li gettavano nelle foibe. Tutto ciò accadeva, a guerra finita, in Istria e Dalmazia a chi aveva la sfortuna di essere italiano. Pochi anni dopo, il 10 febbraio 1947, veniva fermato a Parigi il trattato con cui si sanciva il passaggio della terra giuliano-dalmata alla Jugoslavia comunista di Tito. Trecentocinquantamila italiani furono costretti ad abbandonare la propria terra in quanto divenuti improvvisamente stranieri in patria. L'Italia democristiana, connivente con il PCI, ha negato per 50 anni questa tragedia e, ancora oggi, i comunisti negazionisti continuano ad oltraggiare la memoria dei profughi. Non deve sorprendere, dunque, che nel 2008 Maurizio Costanzo abbia impedito che si tenesse una conferenza sulle foibe nel teatro di cui è direttore artistico: finchè i nipotini di Tito occuperanno posizioni di potere, la storia risulterà sempre infangata.

N.B. Nel video "Trieste" di Sergio Endrigo, in foto POLA.

Saturday, February 09, 2008

AVANTI BLOCCO!
Maurizio Costanzo, direttore artistico del teatro Brancaccio, ha impedito - dietro il diktat della sinistra negazionista - che ieri si tenesse la conferenza sulle FOIBE organizzata dalla Consulta Provinciale degli studenti. Gli studenti romani sono scesi in piazza per manifestare il loro sdegno: servi di nessuno!

A PAOLO DI NELLA, oggi 9 febbraio, vittima dell'odio comunista.

Friday, February 08, 2008

VEGGENZA?
"Obama dà qualche speranza? Il suo slogan è «Yes, we can», e dicono che trascina: ma, ironizza Tom Engelhardt, «We can… but what, exactly?» «Sì possiamo, ma cosa precisamente?» Per la sua vacuità programmatica, sicuramente lo adotterà anche Veltroni (già famoso per «I care»)".
Maurizio Blondet

E infatti Veltroni l'ha subito riciclato...

Tuesday, February 05, 2008

FRONTE DELL'ESSERE!
Figli di una sodomia che chiamate libertà
venditori di tumori della dea democrazia
feccia rossa progressista che ti vanti d'avanguardia
sempre pronta a venderti per carriera o codardia

PIù CASE, MENO CASTE!

TOGLIETEGLI IL BOTTIGLIONE!

Secondo il filosofo Rocco Buttiglione, la CdL - nel concludere le alleanze - dovrebbe mettere dei paletti a destra perchè l'Udc è una forza antifascista e antitotalitaria. Voleva aggiungere anche antipagnottista, antimafiosa e antimassonica, ma non ce l'ha fatta proprio. Se non altro abbiamo capito perchè Fini si trova a suo agio nei Casini neocentristi...

Carnevale da radicali: c'è anche Inyqua!

Monday, February 04, 2008

Marini ha rimesso il mandato.
Ma non è ancora finita, il burattinaio dal Quirinale si vuole giocare l'ultima carta: Amato.

TOCQUEVILLIANI DEI MIEI STIVALI!
Una buona percentuale di britannici pensa che Winston Churchill sia un personaggio di fantasia. Ai colti sudditi di sua Maestà - brodo di coltura del pensiero liberale e di un modello che si permette di esportare democrazie presso civiltà millenarie - non posso che rispondere MAGARI FOSSE COSì!

Per una maggioranza assoluta di britannici (58%) Sherlock Holmes, creatura letteraria di Arthur Conan Doyle, è realmente esistito, con accanto il dottor Watson e lo studio di Baker Street. Al contrario, il 23% si è detto convinto che Winston Churchill primo ministro durante la II guerra mondiale sia un personaggio nato dalla fantasia di qualche scrittore. Tra le 3.000 persone interpellate dal sondaggio, il 47% dice di pensare che Riccardo I, detto Cuor di leone, abbia vissuto solo nei libri di favole, invece che aver davvero regnato sull'Inghilterra dal 1189 al 1199. E il leggendario sovrano è in buona compagnia, in questa confusione tra storia e letteratura: per il 4% dei britannici Cleopatra non è mai esistita davvero, e per il 3% sono personaggi fittizi Gandhi e Charles Dickens. Il dato su Sherlock Holmes è certo il più sorprendente: ma d'altro canto, su Baker Street ci sono alcuni piccoli 'musei' a lui dedicati. La mercanzia all'interno, tuttavia, è composta da souvenir ispirati ai celebri film con Basil Rathbone girati dal 1939 al 1946.