Saturday, March 31, 2007

Chi è l'impresentabile?

Luca Barbareschi ha due difetti da noi non perdonabili: 1) È un bravo attore. 2)
È dichiaratamente di Destra(con la D maiuscola, quella che promuove il merito e non porta le borse a nessuno). Per questi due motivi la Rai non lo fa lavorare e riscuote più successo all’estero piuttosto che in Italia. Per lui nessuno organizzerà mai girotondi, né si incatenerà mai davanti ai cancelli di viale Mazzini: è un epurato vero, un appestato che per questo non fa notizia, un untore da cui stare alla larga per evitare il contagio. Il suo torto? Non avere un partito di riferimento che possa proteggerlo.

Nel corso dell’ultima puntata di Tetris - programma di parapolitica condotto da Luca Telese - alla provocazione di un giornalista secondo cui Fini non sarebbe “idoneo” a diventare leader del centrodestra perché in passato celebrava la marcia su Roma, Barbareschi ha replicato evidenziando come Fini negli ultimi due anni si sia lasciato andare a strappi spesso oltre il dovuto pur di accontentare i media.

La provocazione mi ha stupito, visto che per la gauche italiana Fini ormai è un faro di civiltà, e così Il Pizzino ha fatto una sua personale indagine in internet sul distributore di patenti di legittimità politica. Trattasi di Mario Adinolfi: come campi non è dato saperlo , ma è noto che la sua attività principale sia quella di blogger. È un nerd, uno di quelli che crede di poter cambiare il mondo con un click e di poter dare una risposta ai grandi perché della vita senza muoversi da casa. Di anni ne ha 35, fa una dieta dissociata - nel senso che la dieta si dissocia dall’intraprenderla – e segue molto lo sport, anche se lo sport a lui non se lo fila proprio. Politicamente ha militato nella Dc e nel Partito Popolare Italiano e, se a vent'anni già si è democristiani(di sinistra), è poi difficile che la vita riservi slanci più energici per il futuro. Nel 2001 si è candidato a sindaco di Roma ottenendo lo 0,1% dei consensi. Insomma è uno sfigato a tutto tondo, sotto qualsiasi profilo lo si osservi. Eppure, nonostante ciò, lui che di destra non è, si permette di assegnare patenti di agibilità. A Fini poi, ad un uomo che fa di tutto per essere accettato negli ambienti similprogressisti e avere la prima pagina sul Corrierone, ossia all’uomo che ha fatto più strappi di un sarto assai distratto. Dare del fascista a Fini è come dire che Mario Adinolfi è un tipo con una vita sociale: una sciocchezza colossale capziosa e maligna. Gianfranco Fini, semmai, non può essere il leader del centro-destra per il motivo opposto a quello addotto da Adinolfi: non rappresenta la Destra. La sua politica è quella di una sinistra in ritardo che dice le stesse cose della gauche, ma dopo: voto agli immigrati? Si può fare. Procreazione assistita? I media sono a favore! Pacs? Parliamone. Insomma, quella di Fini è una destra che non è più destra, figurarsi se possa mai essere tacciato di rigurgiti filofascisti. Fini ai fascisti non li può vedere nemmeno con il binocolo e l'antipatia è ricambiata dai fascisti veri. Si tengono a distanza reciprocamente e lo stesso Fini si diletta a dare patenti di agibilità politica. Caro Adinolfi, un consiglio: si cerchi una lavoro vero.

Thursday, March 22, 2007

L'attività del blog sarà sospesa per una settimana. Ricordo che domani, 23 marzo, ricorrerà un anniversario assai importante.

Wednesday, March 21, 2007

Nuovi partigiani: oggi sul Secolo d'Italia Conan - lo stesso che scrisse tempo fa che è meglio fare una pernacchia piuttosto che il saluto romano - ha scritto che "bella ciao" è un patrimonio di AN. Conan, che nel proporre queste cose dovrebbe avere il coraggio di firmarsi con il cognome, evidentemente ignora che usa lo pseudonimo di un barbaro, non un servo. Una pernacchia lo seppellirà!

Poligamie: Sarà Che Guevara il nuovo testimonial per il tesseramento del Carroccio. Lo slogan sulla tessera reciterà "oggi la rivoluzione è verde". La Lega, che ha ormai dubbi sulla propria identità, ora magari vorrà votare pure la legge sui Dico. è indubbio che la Lega sia ormai una coppia di fatto con la sinistra. Maroni, invece, preferisce i Talebani...

Ilmiotesssoro:Chirac appoggerà Sarkozy nella corsa all'Eliseo. Timeo Danaos et dona ferentes...

Gossip: Pubblicata la foto di Sircana con un transessuale. Pare che Vladimir Luxuria sia rimasto malissimo: sperava di esserci anche lui

Tuesday, March 20, 2007


Inseriamo tutti una bella foto di Papa Benedetto nei nostri blog: servirà a selezionare meglio i nostri visitatori.


IN ALTO I CUORI - FABIO CONSTANTINESCU

Cesare Battisti?
... "non l’irredentista ma l’irridentista, cioè colui che irride alla nostra fessaggine..." - un commento di Veneziani

Zona Cesarini. Battisti, il rivoluzionario sulla pelle degli altri.

Strana la vita. Beccano un terrorista che è diventato un divo sulla spiaggia di Copacabana con una bevanda di cocco in mano ed una sventola di femmina al fianco, come nelle pubblicità di viaggi per vacanze. E intervistano una sua vittima, che perse il padre, ucciso dal gruppo del sullodato, e colpì lui con una pallottola alla schiena e si ritrova da ventottoanni su una sedia a rotelle.
Il compagno Cesare Battisti prometteva il paradiso el comunismo nei suoi sogni
di rivoluzionario. Ma ha dato ’inferno ad un povero ragazzo he non aveva alcuna colpa; in compenso ha vissuto lui per anni, come dice la sua vittima, «riverito e coccolato in Francia», e poi nel paradiso brasiliano.

Ricordo che non lo hanno beccato nelle favelas, magari mentre aiutava i poveri,
come dovrebbe fare un comunista rivoluzionario, ma a Copacabana, in spiaggia, tra
cocco e cocche, a godersi la vita. La sua parabola mi pare il
destino del comunismo occidentale, ben riassunto del resto da Cuba, che trent’anni fa
era il paradiso del comunismo e poi è diventato il paradiso
del sesso. Da filo cubani a filo cubiste. Sono ancora ben centosessanta
le primule rosse del terrorismo, in gran parte rifugiate proprio in Francia.
Ho provato dolore leggendo ieri in un angolo basso del Corriere della sera, la storia di Alberto Torregiani da Novara, paralizzato. Mentre grandeggiavano le immagini di Cesare Battisti, non l’irredentista ma l’irridentista, cioè colui che irride alla nostra fessaggine.

Aveva due ergastoli ma presto fuggì, e molti compagni si mobilitarono in suo favore; e tuttoggi che è stato catturato, Scalzone e Rifondazione comunista continuano a difenderlo. Prima in Francia e poi da lungo tempo a godersela al sole
brasiliano, come un qualunque bancarottiere fuggito con
la cassa. Lui è fuggito con i sogni di una generazione, che ha prontamente portato al
cambio, facendosi dare per ogni speranza di rivoluzione un traveller cheque da spendere all’estero. Direte, ora è finito in galera, e con una curiosa puntualità
con le polemiche anche quirinalesche nei confronti del divismo mediatico dei brigatisti rossi, denunciato dai famigliari delle loro vittime.

Giustizia è fatta, direte voi. No, signori e compagni, troppo tardi: quel terrorista se l’è spassata per mezza vita, e la sua vittima invece è rimasta in carrozzella per altrettanta e per l’avvenire. Lui voleva cambiare il mondo, l’altro voleva fare semplicemente il calciatore.

Entrambi non ce l’hanno fatta. Ma il primo sognava a spese di altri, il secondo no,
aspirava innocuamente ad un’altra vita, senza far male a nessuno. Fa rabbia pensare
che il sogno del primo sia avvenuto a spese della vita dell’altro, che nessuno potrà
più risarcire.

Siamo tutti un po' ibridi.

Il senato brasiliano sta per approvare il disegno di legge sull'omofobia che punirà "qualsiasi tipo di riprovazione dell'omosessualità". A nessuno sarà più possiibile citare la Bibbia o il catechismo. Chi non accetta un candidato gay potrà essere condannato a 5 anni di reclusione.

Presto sarà reato anche considerarsi maschi o femmine, in definitiva siamo tutti un po' ibridi.

Monday, March 19, 2007

Cesare Battisti, un rivoluzionario in fuga.

Il sostituto procuratore generale Nunzia Gatto ha cominciato stamani la procedura per ottenere l'estradizione dell'ex leader dei Proletari armati per il comunismo, arrestato in Brasile, dopo tre anni di latitanza. Il vile Battisti infatti, in Francia fino al 2004 grazie alla dottrina Mitterand, era fuggito subito dopo la concessione della estradizione da parte del Consil d'Etat. Vedremo mai questa bestia, che non ha mai mostrato segni di pentimento per i delitti da lui commessi, in galera? Sapremo mai chi ha aiutato Battisti a scappare in Francia e in Brasile supportandolo per tutta la durata della sua latitanza?

www.ansa.it
ARRESTATO A RIO DE JANEIRO
Lontano, ma non abbandonato. Cesare Battisti arrestato a Copacabana, a poca distanza da un albergo sull' avenue Atlantica, a Rio de Janeiro, è stato tradito dall'arrivo di una donna che gli portava 9.000 euro, tradito dalla solidarietà dei suoi amici parigini che lo aiutavano e lo sostenevano nella sua lotta contro l'estradizione in Italia, dove lo attende l'ergastolo per quattro omicidi.

La fuga dell'ex esponente dei proletari armati per il comunismo avvenuta alla fine d'agosto del 2004 dopo che il tribunale di Parigi aveva deciso la sua estradizione in Italia non aveva fermato la mobilitazione di politici e intellettuali, che è ancora attiva, come testimoniava appena tre settimane fa il settimanale l'Express che descriveva "le grandi manovre"in corso attorno a Cesare Battisti. In prima linea Bernard-Henri Levy, che spera che il nuovo presidente della repubblica - "chiunque sia" - rinunci "a questa estradizione conformemente ella parola data a suo tempo da Francois Mitterrand a nome della Francia".

I suoi amici si stavano e si stanno muovendo per cercare appoggi e assicurazioni presso Segolene Royal e Francois Bayrou; particolarmente attivo Fred Vargas, uno dei maggiori sostenitori di Battisti nel mondo delle lettere. Come ricordava Levy, l'obiettivo è di salvaguardare la parola data a suo tempo da Mitterrand. Lo stesso Laurent Fabius, uno dei primi ministri assieme a Pierre Mauroy a gestire la partita dei fuorusciti italiani, ricordava che Battisti, come tanti altri, era arrivato in Francia sapendo di avere "la parola della Francia".

E Mauroy ricordava:"avevamo la volontà di non estradarli, dal momento che avevano rinunciato ad ogni attività. Il governo italiano non aveva troppa fratta di cercarli, né i francesi di consegnarli. Si era stabilito una sorta di modus vivendi, e Ba ttisti fa parte di questa storia". Una storia tuttavia cambiata da un incontro l'11 settembre 2002 tra il ministro della Giustizia italiano Roberto Castelli e quello francese Dominique Perben: i due si accordano di riesaminare "caso per caso" la situazione degli ex terroristi italiani rifugiati in Francia. E' dopo questo incontro che il 10 febbraio 2004 Battisti, rifugiato a Parigi dal 1990 dove si è rifatto una vita - è sposato ed ha due figlie -, viene arrestato in base ad una seconda richiesta italiana di estradizione, essendo la prima stata respinta nel 1991.

Il Comune di Parigi lo pone "sotto la protezione della città", si mobilita la vedova di Mitterrand assieme a registi, attori, cantanti, scrittori e filosofi. Ma a fine giugno il tribunale decide che Battisti può essere estradato. La pressione esterna cresce; le altre decine di fuoriusciti che hanno trovato ospitalità generosa a Parigi e nel Paese cominciano a temere. Poi il 21 agosto la mancata firma al commissariato fa immaginare la scelta di Battisti. Ancora una volta si dibatte se era o no corretto fare questo tipo di scelta, se era giusto mettere a rischio magari altre persone, altre situazioni per una scelta individuale. Poi il mandato internazionale di arresto e nel 2005 il sigillo definitivo del Consiglio di Stato sulla sua estradizione.

Con una motivazione che scardina aspettative e certezze: la "giurisprudenza Mitterrand", lanciata nel 1985 e secondo la quale non dovevano essere estradati gli ex partecipanti a movimenti di estrema sinistra a condizione di rinunciare alla violenza, ha il valore di una 'dichiarazione di intenti'' senza alcun effetto giuridico. Ora le mosse future sono nelle mani delle autorità brasiliane, cui spetta decidere se dare priorità alla richiesta di estradizione italiana - relativa alla condanna all' ergastolo - o al mandato d' arresto emesso dalla magistratura francese dopo la sua fuga.

L'autore di successo di polizieschi finisce la sua sua fuga. In Italia il magistrato che seguì le indagini, Pietro Forno, sostiene che è pericoloso come allora. A Parigi il candidato alle presidenziali Francois Bayrou sostiene che "un uomo avrebbe diritto di un processo in sua presenza", un principio "riconosciuto in Francia da 350 anni". L'Italia ne chiede una rapida estradizione e il dibattito riprende.

Scozia: bandire dal linguaggio “omofobico” le parole “mamma” e “papà”

In seguito ad una direttiva nel quadro di una politica di “tolleranza zero verso il linguaggio discriminatorio”(sic) che il Servizio Nazionale Sanitario della Scozia ha pubblicato all’attenzione degli infermieri, l’utilizzo dei termini “papà” e “mamma” sarà considerato offensivo nei riguardi delle coppie omosessuali con figli.
Allo stesso modo, l’uso delle parole “marito”, “moglie” e “matrimonio” sarà da bandire, vista l’esclusione implicita delle lesbiche, dei gay e dei bisessuali (altra tendenza parecchio alla moda negli ultimi tempi).
É ugualmente altamente consigliato mostrare immagini di felici coppie “homo”, alla stessa maniera in cui vengono rappresentate felici coppie “etero”.
Non si tratta per ora che di raccomandazioni, ma nel breve spazio di qualche tempo queste norme diverranno obbligatorie.
Tutto d’un colpo, sono le famiglie normali a rischiare la discriminazione.

Buona festa del papà. Doppia.

Saturday, March 17, 2007

Rugby alla camera:er Pecora contro i pecoroni

Attimi di tensione alla Camera, dove è scoppiata in serata una bagarre durante le votazioni sul decreto sulle liberalizzazioni: la seduta è poi ripresa dopo una breve sospensione. Per una disputa scoppiata sul numero legale, il deputato segretario Teodoro Buontempo (An) ed Erminio Quartiani, dell'Ulivo, sono venuti alle mani al banco della presidenza. Il vice presidente Pierluigi Castagnetti (Margherita) ha interrotto i lavori. Subito dopo il ds Emanuele Fiano, dell' Ulivo, ha cercato di scagliarsi anche lui contro Buontempo: è stato bloccato dai colleghi e dai commessi. La seduta è stata ripresa dopo alcuni minuti e dopo una verifica sulla sussistenza del numero legale.

LA BAGARRE - In Aula il numero legale è stato a rischio per 3 votazioni: di fatto mantenuto dai 4 deputati dell'Udc che erano rimasti nell'emiciclo mentre quelli di An, Lega ed Fi erano rimasti fuori. Al termine di una votazione, al banco della presidenza c'è stata una contestazione tra Buontempo e Quartiani(un ebreo...ndr). Inizialmente la conversazione era pacifica, poi tra i due c'è stato il contatto fisico. Immediato l'intervento dei funzionari e dei commessi, mentre dai banchi dell'Unione si levava il grido "Fascisti, fascisti!". Il vice presidente Castagnetti invita alla calma, ma non è ascoltato. Sospende la seduta. Nel frattempo dai banchi dell'Ulivo parte come una furia Emanuele Fiano. Anche lui viene fermato dai commessi.

SALUTO ROMANO - Secondo il deputato del Prc,. Franco Russo, "Buontempo ha levato il braccio e dal banco della presidenza ha fatto il saluto romano in un'Aula del Parlamento della Repubblica". Per questo motivo l'esponente di Rifondazione chiede che l'Ufficio di presidenza di Montecitorio "esamini i filmati di quanto è avvenuto in Aula per punire i responsabile di gesti inammissibili".

Thursday, March 15, 2007

Venerdi 16 marzo 2007, su Rai2 dalle ore 23,50 nel corso della trasmissione “Mizar” ci saranno approfondimenti sul libro di Gerardo Picardo “Destra radicale”con una intervista al segretario della Fiamma Luca Romagnoli.

Un ritratto dei comunisti.

270 bis - spara sulle posse

Il Tar si fuma la Turco.

Il Tar del Lazio ha sospeso il "decreto Turco", ovvero il provvedimento che ha innalzato da 500 milligrammi a 1 grammo la quantità massima di detenzione di cannabis oltre la quale scattano le sanzioni penali. I giudici hanno accolto le richieste di sospensione del decreto fatto dal Codacons e da una cooperativa sociale-comunità terapeutica di Taranto. I giudici amministrativi hanno ritenuto che la legge "non conferisca al decreto un potere politico di scelta in ordine alla individuazione dei limiti massimi delle sostanze stupefacenti o psicotrope che possono essere detenute senza incorrere nelle sanzione penali". Al contrario, offre "un potere di scelta di discrezionalità tecnica, soprattutto per quanto attiene alle competenze del ministero della Salute".

Il Tar ha anche ritenuto che, nel caso specifico, "la scelta effettuata con il decreto impugnato non risulta supportata da alcuna istruttoria tecnica che giustifichi il raddoppio del parametro moltiplicatore".
Un ennesima figura barbina per un governo amico di tossici, spacciatori e criminalità organizzata.

Wednesday, March 14, 2007

Il vero discorso che Rutelli aveva scritto per promuovere il turismo in Italia.




The Pizzino production.

Tuesday, March 13, 2007

La democrazia è un curioso abuso della statistica.
Jorge Luis Borges

Monday, March 12, 2007

Er ministro da curtura
Scova le 5 piccole differenze: indovina chi è il politico, chi il comico,chi l'attore.





Il pirata tutto nero

Sunday, March 11, 2007

Calciopoli?Un'invenzione dei media:i poteri forti del calcio comandano esattamente come prima, il campionato anche stavolta è stato falsato. Nulla è mutato: stanno facendo di tutto per cacciare il Palermo dalla champions e di mandare la Reggina in serie B. Il mio schifo contro Lazio,Fiorentina e Milan continua...

Saturday, March 10, 2007

10 marzo 2001 - 10 marzo 2007
Massimo Morsello Presente



Spettacoli: Accerchiato dal popolo della sinistra durante l'ultima puntata di Annozero, Mastella ha abbandonato la trasmissione di Santoro. Ma la poltrona, condivisa con quelli come Santoro, mai

Programmazioni: Appena tornato dagli Usa, dove ha assistito a diverse partite NBA; Walter Veltroni si è speso presso la comunità islamica per chiedere la liberazione di Mastrogiacomo,il giornalista rapito in Afghanistan. Er grande sindaco è intergalattico,lo famo o no Papa?

Incontri: c'erano anche esponenti di Forza Nuova nei mirino dei brigatisti arrestati lo scorso 12 febbraio. Tra il materiale informatico che la Digos ha sequestrato c'erano anche documenti che riportavano pedinamenti e osservazioni riguardanti esponenti dell'estrema destra padovana. Quando si dice un amore non corrisposto...

Cosa nostra: La moglie e il figlio di Vito Ciancimino, ex sindaco democristiano di Palermo e condannato a 5 anni e otto mesi per riciclaggio,
continuavano a gestire il suo occulto patrimonio accumulato in tanti anni di onesto ladrocinio. Vero è, gli affari sono affari e la fammmmiglia è sempre la fammmiglia.

Giustizia:Per la Cassazione é reato andare allo stadio ed "esporre una bandiera con l'effigie di Benito Mussolini e col fascio littorio". La suprema corte ha così confermato un'ordinanza del gip di Roma che aveva imposto ad un tifoso di presentarsi al commissiariato di polizia 30 minuti dopo l'inizio del primo tempo e del secondo tempo e 20 minuti dopo il termine di ogni incontro di calcio disputato dalla Roma per 3 anni. I fasci littori li indossavano i giudici e simboleggiavano la giustizia:dopo questa sentenza mica si possono più portare...

SEMPLICEMENTE RIDICOLI



A Roma va in piazza la riedizione del carnevale:pacchianate, esibizionismo, offese ai cattolici. Pessimo tempismo, siamo già in quaresima.

I deputati eletti in quota forza italia Benedetto Della Vedova, Marco Taradash e Cristiana Moroni hanno partecipato alla sfilata, evidentemente - trovandosi a loro agio con le lobbies frociofile - hanno sbagliato coalizione...

Thursday, March 08, 2007

Bentornati negli anni '70



Alla luce delle ultime aggressioni a ragazzi di Destra, questa canzone si è rivelata attuale più che mai.Le chiavi inglesi sono tornate di moda

Hazet 36, camerata dove sei?

Wednesday, March 07, 2007

Un ringraziamento al cardinal Ruini.
Dopo 16 anni il cardinal Ruini lascia la presidenza della Cei, gli succederà il vescovo di Genova Bagnasco. Che possa quest'ultimo seguire la strada solcata dal suo predecessore e svolgere il suo compito con la medesima grinta e determinazione.



Cuffaro arringa i picciotti.

Vogliono liberalizzare anche la Chiesa.

Signori, mi è giunta un’indiscrezione dall’ultimo consiglio dei ministri che giro subito a voi: siccome la Chiesa esercita abuso di posizione dominante su questioni inerenti la religione, il governo ha deciso di presentare un suo pacchetto per liberalizzare il mercato. Prodi in campagna elettorale ci ha promesso la felicità e, poiché è uomo d’onore, presto introdurrà per decreto una nuova religione di stato, il Prodismo. Non si tratterà di culto della personalità, perché in Italia la personalità è già stata abrogata da tempo, ma di un testo altamente innovativo e progressista.
Il Min Bersani è già all’opera e presto in tutti i supermercati Coop ci sarà una cappella per i fedeli; Rutelli, in ossequio al suo passato da radicale, di concerto con la Bonino, sta preparando un manuale per il catechismo; Diliberto ha già pensato ai simboli della nuova religione: una falce e un computer con al centro la scritta modernismo sovietico. Pippo Baudo, entusiasta, ha subito chiesto di poter ricoprire la massima carica ecclesiastica della nuova religione; a Cecchi Paone andrebbe bene anche fare il chierichetto.

La manovra non è velleitaria, per preparare il campo, in tutte le librerie campeggiano da tempo libri che hanno quale finalità dimostrare come l’unico dio sia Carletto Marx. Sugli scaffali,infatti,è facilmente reperibile il bestseller del “matematico impertinente” Piergiorgio Odifreddi(cognome onomatopeico che in origine era Odi e ti freghi) che esegue disequazioni sul concetto di tradizione, il saggio-intervista del logorroico Corrado Augias che chiede come sia stato possibile trovare la verità assoluta ben diciassette secoli prima l’illuminismo, l’ultimo romanzo di Ferruccio Pinotti (da non confondere con il fratello meno sobrio Pinot) che svela le ultime trame occulte dell’Opus Dei. Il governo, purtroppo, non ha dato disposizioni per edizioni critiche sull’Islam e l’Ebraismo, nemmeno per una vignetta.

Finanche l’eccezione è venuta meno. Ariel Toaff, su pressione della comunità ebraica locale e dello stato di Israele, è stato costretto a ritirare il suo “Pasqua di sangue”, libro in cui veniva documentato come tra il XV e il XVI secolo si celebrassero sacrifici umani all’interno delle comunità ebraiche. Peccato, avrebbero voluto leggerlo in tanti, ma Toaff è stato condannato alla damnatio memoriae. Per dimostrare che le sue tesi erano veritiere si è immolato fino a diventare lui stesso un sacrificio umano.

In realtà ai laicisti (che, intendiamoci, stanno anche a destra…) poco interessa sapere di religione, a loro dà fastidio chiunque difenda i valori tradizionali e il cattolicesimo ne è l’ultimo baluardo. Per questo i media, i poteri forti, le massonerie, i partiti hanno ingaggiato la loro crociata contro la Chiesa. Ai laicisti dà fastidio che il Papa difenda la famiglia, la tradizione, l’individuo. A loro poco importa sapere che, se, al contrario di quella islamica e ebraica, viviamo in una società libera e pluralista come quella occidentale, lo dobbiamo proprio all’avvento del cristianesimo in Europa. Ai laicisti poi, questo Papa li fa imbestialire particolarmente per il fatto che è un osso duro e non ha intenzione di mollare. Per Benedetto XVI il relativismo è proprio una fissa; è lì che vi trova l’origine dei mali della nostra società. Lo scrisse già da cardinale nel libro pubblicato a quattro mani con Marcello Pera, “Senza Radici”, l’ha ripetuto appena eletto Papa e alla giornata mondiale della gioventù a Colonia il 21 agosto del 2005: ci sono valori universali da cui il mondo non può prescindere, la verità è una e non possono esserci religioni fai da te o di condominio La felicità in terra la promettono i marxisti e non può essere imposta a norma di legge. Cattolici(ma anche difensori della tradizione e della libertà) di tutto il mondo unitevi e…soprattutto, ribellatevi.

Tuesday, March 06, 2007

La fiamma e la celtica a Napoli


Venerdì alle ore 18.30 presso l'hotel Mediterraneo sito in via Ponte di Tappia si terrà la presentazione del libro "La Fiamma e la celtica".

Interverranno Nicola Rao, Marcello De Angelis, Luciano Schifone, Teodoro Buontempo, Marcello Taglialatela.

Monday, March 05, 2007

Sanità: Padoa Schioppa contro Bassolino


Padoa Schioppa è “nemico” di Napoli. Il ministro dell’Economia, in buona compagnia con UIL e CISL, osa far rilievi sull’assistenza sanitaria.
Ma come si permette?

Vuoi vedere che è “amico” di quei pochi, in verità pochissimi giornalisti che quotidianamente, a cominciare dal secolo scorso, denunciano imbrogli e limiti professionali di coloro che governano la sanità in Campania?
“La Regione è poco credibile”. Attenzione non è il governo del “cavaliere” ma quello di Prodi che lo afferma e lo sostiene con prove e conti alla mano. Il ministro ritiene che è esiguo il taglio di 500 milioni di euro rispetto ad un preventivo di 675 milioni di euro.
Inoltre accusa la Regione di una mancanza di chiarezza su delibere adottate, anzi che di questi passaggi amministrativi non ci sarebbe traccia, così come di altri provvedimenti e suggerimenti che riguardano il “piano di rientro”.

Insomma i ministeri dell’Economia e della Salute “non ci credono”. Evidente che tutto si aggiusterà, ricucendo gli strappi, ma è importante che si registri il disappunto del governo su una questione di non chiara gestione dell’assistenza, che dal 2001 al 2005 ha toccato un disavanzo di 7 miliardi di euro.
“Il nostro piano non è stato bocciato. Noi non siamo stati bocciati, io non sono stato bocciato…” Lo afferma l’assessore alla Sanità in quota “Margherita” alla Regione Campania. Aiutato anche dalla CGIL che da un po’ di tempo in materia sanitaria preferisce risolvere “i problemi” senza l’apporto di CISL e UIL.

In Campania è in atto un “rovesciamento del pensiero sindacale” rispetto a ciò che avviene nel governo centrale dove la “triplice” va allegramente a braccetto, anche se il cislino Bonanni in trasmissione televisive dimostra una maggiore predisposizione a risolvere situazioni a tavolino invece di ricorrere gioco-forza ai movimenti di piazza.
Obiettivo puntato sulla sanità campana. Debole la difesa dell’assessore. “Noi abbiamo risparmiato un miliardo di euro, abbiamo introdotto il ticket sui prodotti farmaceutici, abbiamo un piano per risparmiare il 18 per cento della spesa entro il 2008”.
Nessuno ci crede, anche il governo non ci crede. E’ un fallimento.
Al momento due cose vere dice l’assessore (soprattutto perché le cifre di ciò che afferma sono chiuse a doppia mandata nei cassetti di qualche amministrativo al Centro Direzionale): “Abbiamo sgravato il debito pregresso con l’avvio della Soresa (ma nessuno se ne è accorto…) e abbiamo puntato su più risorse chieste allo Stato (gli “amici” hanno promesso….).

Qualità e quantità zero. Da un’indagine Istat viene fuori che il tasso di insoddisfazione verso la sanità pubblica risulta tra i più alti in Italia, pari al 23.3 per cento contro una media nazionale del 17,2%.
L’ultimo colpo di cannone: la CGIL parla di Campania discriminata rispetto alle altre Regioni in rosso (vedi il Lazio…), le consorelle CISL e UIL rispondono che il governo è nel giusto, piuttosto è la Regione a non essere credibile.

C’è da non crederci... fusse ca fusse la vorta bbona!

Sunday, March 04, 2007

tratto da www.ladestra.info

Ci ha lasciato oggi all’età di 81 anni Benito Lorenzi, detto “Veleno”, storico campione dell’Inter anni ‘50. Lorenzi, che aveva ricevuto il suo soprannome dalla madre per la sua vivacità e che lo confermò sul campo per l’insidiosità delle sue giocate, militò nella formazione nerazzurra per 11 anni dal 1947 al 1958, per un totale di 314 presenze, segnando 143 reti e vincendo due scudetti nel 1953 e nel 1954. Durante la seconda guerra mondiale si arruolò volontario nella X MAS e partecipò alla celebre battaglia di Tarnova che vide i marò affrontare il IX corpus dell’esercito titino, rimanendo ferito nel corso del combattimento.

Saturday, March 03, 2007

"Pensa", questa sì che è musica alternativa!



Non ho mai guardato Sanremo, in parte perchè avverso la pomposità della kermesse, in parte che ho pulsioni omicide verso Pippo Baudo; ma per puro caso mi è capitato di ascoltare una sola canzone. Secondo la statistica e il calcolo delle probabilità sono stato assai fortunato, perché il caso ha voluto che il testo uscisse dai soliti luoghi comuni e trovasse la mia approvazione. Una canzone contro la mafia vale più di mille volantini.
Intanto questa canzone a furor di popolo ha vinto per la categoria giovani, Il Pizzino dimostrato di avere buon gusto.


N.B. Grazie ad una segnalazione, ho inserito il video della canzone, notando che, oltre a personalità dall'alto valore simbolico, compare un manifesto di Azione Universitaria, che Fabrizio Moro sia dei nostri?

Friday, March 02, 2007

Ballo: Pare che dietro il "sì" di Luigi Pallaro a Prodi ci sia l'erogazione dei famosi 14 milioni di euro che da tempo il senador chiedeva per gli italo-argentini con in più, però, la fine del contenzioso legato ai tango bond che sta tanto a cuore all'amicissimo (di Pallaro) Kirchner (presidente dell'Argentina).. Agli ex obbligazionisti italiani non resta che un bel TANGO!

Politica Polemiche dopo le dichiarazioni di Andreotti che ha ritenuto ribadire che la famiglia è quella fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna e che l'unione omosessuale è una perversione. Franco Grillini, il presidente dell'Arcigay, è sembrato molto costernato e ha attaccato le lobbies omofobe,reazionarie e plutocratiche. Poi è tornato a sculettare assieme alla sua ultima fiamma, un giovane di nome Giulio. Si sono conosciuti davanti a Montecitorio.

Contro il comunista negazionista strisce in ogni via Tito e Togliatti.

Sono stati coperti i vergognosi manifesti a firma Rifognazione Consumista che negano la tragedia delle Foibe con strisce con scritto “Manifesto negazionista, Vergogna!”. Lasciare quei manifesti in giro per Roma sarebbe stato l'ennesimo insulto alla memoria e una gravissima offesa ai familiari delle vittime del massacro delle Foibe. Si sta creando un clima preoccupante con la sinistra di governo: prima i manifesti di questo fantomatico “progetto memoria”, che evidentemente fa ancora fatica ad ammettere gli eccidi dei partigiani comunisti di Tito e il silenzio durato 60 anni; poi i convegni istituzionali che aprono le porte a teorie negazioniste.
Dopo aver dimenticato per troppo tempo, si è fatto un primo piccolo passo per la memoria condivisa su quanto successo sul nostro confine orientale; ora è necessario fermare quest’opera di Colpisce come nessuna presa di posizione sia stata espressa dalla sedicente sinistra moderata contro le posizioni assunte dai partiti di Bertinotti e Diliberto, evidentemente un certo imbarazzo verso gli alleati c'è.
Siccome Il Pizzino in queste istituzioni non si riconosce, fa una sua proposta:coprire ogni via Tito o Togliatti che ci sia nel nostro paese con la striscia: criminale comunista, vergogna!

Thursday, March 01, 2007

RAUTIANI, TOLKIENIANI, RADIO LIBERE & FOGLI SATIRICI, ECCO IL SETTANTASETTE DI CHI STAVA DALL'ALTRA PARTE DELLA BARRICATA

di Angelo Mellone

Il 31 dicembre di quest’anno, sul Settantasette della sinistra e dei suoi protagonisti sapremo tutto: logiche politiche, idiosincrasie, gusti musicali, scazzi di famiglia, estremisti e protoriformisti, Scalzone e Annunziata, Radio Alice e Piero Ottone. Liberazione che fa uscire la storia degli anni Settanta in fascicoli, il Secolo d’Italia che censura questa voglia di copyright, i pochi (speriamo di no) che si ricorderanno del primo 45 giri di Vasco Rossi e della prima puntata di Happy days, trasmessa il 12 agosto (altri tempi, altri palinsesti...).

Era facile immaginarlo. Dell’altro Settantasette, quello vissuto a destra, in genere si sa poco. Difficile immaginare conferenze universitarie di qualche reduce, e i politici tendono a svicolare per non interrogarsi troppo. È un anno dove la violenza si fa ancora più cieca. Eppure non è solo barbarie, il Settantasette. In quell’anno accadranno cose destinate a ripercuotersi ancor oggi sulla morfologia politica e l’antropologia della destra italiana. A gennaio, dopo il congresso del Msi, nasce la corrente di Democrazia nazionale, uscita dal partito accusando Almirante di voler fare l’antisistema a tutti i costi. L’esperienza durerà poco, ma qualcuno ancora è convinto che siano lì i germi della nascita di Alleanza nazionale. Nel 1977 Almirante impone Gianfranco Fini alla segreteria del Fronte della gioventù, bloccando la vittoria di Marco Tarchi. La carriera politica di Fini dura ancora, quella di Tarchi termina nei primi anni Ottanta, ma l’intellettuale fiorentino segnerà e non poco l’imprinting della destra giovanile che si va configurando in questi anni.

Anche se il Msi almirantiano fa quasi finta di non accorgersene, nel Settantasette a destra finalmente mette radici la creatività. Fioriscono le radio «libere», dalla milanese Radio University alla romana Radio Alternativa: arriveranno a essere sessanta. Nascono cantautori e gruppi musicali, dagli Amici del vento agli ZPM, dagli Janus alla Compagnia dell’anello, che superano con suoni folk e rock il nostalgismo delle marcette. Si moltiplicano le riviste, dalla satira colta de La voce della fogna al più istituzionale Dissenso, da Linea e Elementi. Il Candido di Giorgio Pisanò appoggia «scandalosamente» la cacciata di Luciano Lama dalla «Sapienza» titolando: «Viva la rabbia della gioventù». Sui muri dell’università è apparsa la scritta, con tanto di croce celtica: «Caradonna 68 Lama 77». Autonomi più fascisti contro il sistema, poi si scoprirà che è una mezza balla ma intanto il mito è stato costruito.

Si leggono le prime critiche cinematografiche da destra, l’attenzione per il ribellismo gauchiste segna «contaminazioni tra mondi apparentemente lontanissimi», scrive Umberto Croppi, uno dei fasciocreativi di allora, nell’introduzione di I sogni e gli spari. Il ’77 di chi non c’era, di Emiliano Sbaraglia (Azimut, pagg. 128, euro 9,90). Insomma, la destra giovanile si muove, tra mille limiti e inevitabili contraddizioni, con la voglia di togliersi il piombo dalle ali (e intorno alle sezioni, anche se lo spontaneismo armato sarà vicolo cieco di tante speranze) e di stare nei movimenti generazionali. Il punto di coagulo di queste pulsioni è il primo dei tre Campi Hobbit. Ha luogo a giugno a Montesarchio, provincia di Benevento, organizzato dai giovani rautiani. Dietro il richiamo alla mitologia tolkieniana, scrive Luciano Lanna, «tutto un universo creativo e giovanile trovava nuove metafore di comunicazione»: biopolitica ed ecologia, alimentazione e fumetti, le nuove forme grafiche, i murales, la curiosità per gli indiani metropolitani, la croce celtica come simbolo antinostalgico, i fumetti francesi di Jack Marchal, la questione femminile, la fantasy, gli stili di vita, l’elaborazione intellettuale.

Stanno cominciando, con tre anni di anticipo, gli anni Ottanta. Due ottime guide per orientarsi sono l’Agenda 2007 dell’associazione Lorien (www.lorien.it), dedicata a una cronologia ragionata del Settantasette con articoli e immagini di archivio, e il bellissimo Altre storie, antologia di saggi, testi e immagini - anche fumetti - della Compagnia dell’anello (www.compagniadellanello.net). Storie di musica e militanza che non si piangono addosso.

VIVA RAUTI!