Monday, October 01, 2007

Bravo Bossi, avanti con la lotta di liberazione!
«La libertà non si può più conquistare in Parlamento ma attraverso la lotta di milioni di uomini disposti al sacrificio in una guerra di liberazione». Dopo quella dello sciopero fiscale arriva un'altra iniziativa-limite contro il governo. Il leader della Lega ha parlato a Vicenza, davanti alla platea del Parlamento del Nord. Bossi ha poi accusato il presidente della Repubblica di avere «fatto una cosa gravissima, di avere tirato fuori il referendum per lottare contro la devolution. In questo modo hanno affossato la democrazia del Paese che ha perso ogni barlume di lucidità democratica». Secondo Bossi, a Roma, tra le file della maggioranza c’è «un odio razziale e ideologico contro i popoli del Nord» che ormai non hanno più la possibilità di vedere realizzato il federalismo attraverso un cambiamento della Costituzione con metodi democratici e «possono trovare la loro libertà solo attraverso la lotta di liberazione».

Condivido, ancora una volta, ogni sillaba del Senatùr e, auspico, anzi, che la sua non sia stata - come da 10 anni a questa parte - l'ennesima sparata senza seguito per portare acqua al suo mulino e per fare pressioni per il Nord. Invito - pertanto -la Lega a porre in atto le condizioni per una vera e propria lotta di liberazione. Per fare ciò, tuttavia, è necessario ristabilire la situazione quo antea all'annessione al Piemonte degli altri stati:

1) I 2/3 delle riserve auree d'Italia provenivano dal Regno delle Due Sicilie, soldini che il Piemonte, quasi sull'orlo del collasso, adoperò per soddisfare i creditori massoni inglesi.
2) Il Regno delle due Sicilie aveva il minor debito pubblico.
3) Il Regno delle Due Sicilie con 5.000 imprese era tra gli stati più industrialzzati, nonostante le balle dei libri di storia.
4)Il Regno delle Due Sicilie era tra gli stati più tecnologizzati , tra l'altro con reti di collegamento efficienti.
5) Il Regno delle Due Sicilie aveva la più importante flotta navale del mediterraneo.
6) Il Regno delle Due Sicilie aveva una capitale seconda solo a Parigi per opulenza.
7) Il Regno delle Due Sicilie era avanzatissimo nella ricerca, nelle scienze, per gli studi giuridici e le arti.
8) Il Regno delle Due Sicilie aveva un agricoltura floridissima.
9) Il Regno delle Due Sicilie aveva una burocrazia per efficienza accettabile.
10)Il Regno delle Due Sicilie aveva una criminalità minore rispetto agli altri stati.

Ora, siccome l'annessione del Sud è stata conseguita grazie ai legami con la massoneria internazionale e ad accordi con i mafiosi, è logico dedurne che da questo momento storico sia iniziata la decadenza del Sud. Pertanto sono da accogliere con favore le iniziative del leader leghista, ma a patto che ci sia una rottura con la linea politica del passato, laddove il Roma e il Nord-centrismo hanno rese nulla, se non umiliato, le immense potenzialità dell'ex regno delle Due Sicilie, ex paradiso terrestre.

Insomma, per farla breve, ridateci quello che è nostro e poi ognuno per la sua strada: basta chiacchiere e, soprattutto, basta ricatti.

6 comments:

Anonymous said...

D'accordo con Bossi.

Ma sono ancora più d'accordo con "Il Pizzino" punto per punto...
Anzi mi permetto di aggiungere un altro punto:
10) Il Regno delle Due Sicilie aveva (tra gli stati italiani) la piu' bassa imposizione fiscale.

P.S. Diversi altri erano i primati del Regno Borbonico ben illustrati ieri da Angela nella puntata di Ulisse.

Anonymous said...

Come sempre arguto e bravo a ironizzare sulle sparate altrui. il guaio è che in politica vince il populismo e, di conseguenza, scende il livello. Ci ridiano quello che è nostro e tanti saluti.

Anonymous said...

Quando ho letto il titolo ho pensato che ci fosse stato un attacco hacker, poi sono arrivato alla fine e ho capito che sei un grandissimo paraculo, pizzì. sei riuscito a capovolgere l'ottica dicendo le cose pane pane e vino al vino. non se ne può più di questi verdani per si riempioni di parole per aizzare la loro folla e che non si rendono nemmeno conto di essere dei mona

Nessie said...

Pizzino, sono una yankee nordista. Posso solo dirti che "l'antiterronismo" della Lega è finito da un bel pezzo. Da quando a Lampedusa hanno conquistato i voti e la simpatia e i cuori dei lampedusani. Che se non sbaglio è situata al sud della Sicilia. E pure la simpatia del vicesindaco che ora è una militante della Lega. La verità è che la Lombardia e il Veneto sono il cuore dell'Italia produttiva. Se i comunisti e la sinistra si accaparrano anche quelli, ci possiamo dire spacciati completamente e difinitivamente.
Bossi ha usato (e non a caso) una fraseologia di sinistra (guerra di liberazione). Ora vorrei sapere perché quelli che l'hanno santificata tanto la guerra di lIberazione, oggi si scandalizzano.
Devi venire qua al Nord a vedere l'immigrazione clandestina che c'è, con i rioni delle nostre città in mano alle enclaves delinquenziali straniere (magrebini, romeni, albanesi ecc.).Ciao.

CampaniArrabbiata said...

Ciao a tutti.

Francesco, purtroppo non ho visto il programma, però mi fa piacere che abbia parlato di questo argomento. Chi insiste,Legio, anche troppo, a invertire il senso delle cose non sono certo io, ma chi aizza (ottima espressione, Paolo) il suo elettorato per ottenere una cosa in parlamento ricattando Berlusconi - che si affanna a reinterpretare il verbo leghista - e la sinistra stessa. Il guaio è che sono talmente assuefatti da non rendesi conto di falsare i fatti. Io non mi scandalizzo per certe uscite, però almeno lo facciano con razionalità e scrivendo le cose come stanno


Nessie, la mia era solo una provocazione sulla falsariga di quella bossiana, giusto per capovolgere le sensazioni e fare provare ad altri l'effetto che fanno certe espressioni. Ora che anche tu l'hai testate, hai sentito la necessità di reagire.
Io non credo che Bossi abbia usato quella espressione perchè sia conscio che appartenga al gergo sinistrese (il nostro ha altre qualità), ma ho l'impressione - e credimi, è generale, anche tra i leghisti - che si lanci in certe espressioni per ottenere un'altra cosa. Come lo vogliamo chiamare? Direi ricatto. Perciò io l'ho invitato a fare meno chiacchiare, come è da sempre, e ad agire materialmente: inizi questa benedetta guerra di liberazione, forza! Se non ho capito il senso velato della sua dichiarazione di guerra, mi sia spiegato quale dietrologia, rectius progetto, ci sia allora: A) Non vuole farla? Il senso è un altro allora. Quale? B) La vuole fare? E contro chi? Non mi sembra che si riferisse alla liberazione dai magrebini.
Dai, diciamoci le cose come stanno: Bossi è il Beppe Grillo del centrodestra. E' forte finchè sta tra gli urlatori, per il resto non è un purista della lingua sciacquata in Arno nè uno stratega della lotta di liberazione. Tanto è vero che, al di là della polemica mediatica, nè la sinistra nè berlusconi lo prendono sul serio considerandolo un fenomeno di folclore che porta voti.

Anonymous said...

quali sarebbero le radici culturali del popolo celtico? Per il diritto internazionale , per riconoscere una guerra di liberazione, deve esserci un'identità storica distinta. a me che ci sia stata una nazione padana non risulta.