Il Papa contro la camorra.
Il maltempo non ha impedito a circa 20 mila persone, infagottate inimpermeabili di emergenza, di affollarsi in Piazza del Plebiscito , dove il pontefice ha celebrato una solenne messa. Nell'omelia, Benedetto XVI ha parlato con chiarezza dei "mali" di Napoli ed ha esortato ad una riscossa morale, intellettuale e spirituale, rivolgendosi sopratutto alle nuove generazioni. "Per molti - ha rimarcato - vivere non è semplice : sono tante le situazioni di povertà, di carenza di alloggio, di disoccupazione, di mancanza di prospettive future. C'é poi il triste fenomeno della violenza. Non si tratta solo del deprecabile numero di delitti della camorra, ma anche del fatto che la violenza tende purtroppo a farsi mentalità diffusa, insinuandosi nelle pieghe del vivere sociale, nei quartieri storici del centro e delle periferie nuove e anonime, con il rischio di attrarre specialmente la gioventù, che cresce in ambienti nei quali prospera l'illegalità, il sommerso, l'arte di arrangiarsi. Quanto è importante allora intensificare gli sforzi per una seria strategia di prevenzione, che punti sulla scuola, sul lavoro e sull'aiutare i giovani a gestire il tempo libero. E' necessario un intervento che coinvolga tutti nella lotta contro ogni forma di violenza, partendo dalla formazione delle coscienze e trasformando le mentalità, gli atteggiamenti, i comportamenti di tutti i giorni". Alla fine della messa, il Papa ha chiesto un "forte impegno" dei cattolici italiani in politica. "Molti sono i problemi e le sfide che stanno davanti a noi". Da piazza Plebiscito poi il Papa si è trasferito nel seminario collinare di Capodimonte, in cui ha incontrato i 300 capi religiosi - cristiani, musulmani, ebrei - che parteciperanno, da stasera a martedì, al convegno di Sant'Egidio. Poi è andato in Duomo ad omaggiare le reliquie di San Gennaro.
Sunday, October 21, 2007
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