Monday, October 29, 2007

I comunisti sono gli stessi di 70 anni fa.
Cambian faccia, cambian colore, ma per simbolo han sempre un uomo che muore.

Sant’Eugenio è una splendida Chiesa dei Parioli a Roma. Sulla stessa strada è sepolto il fondatore dell'Opus Dei, San Josemaría Escrivá de Balaguer. Chi voglia visitarlo, deve bussare ad un portone normalissimo e verrà subito accolto da persone di straordinaria umanità che lo accompagneranno direttamente nella cripta. Regola base per chi fa parte dell'Opera è che il tempo va santificato, per questo tutto sembra perfetto. Si è ad un altro livello di approccio al cattolicesimo. C'è la possibilità di approfondire gli studi filosofici, di lavorare nel campo biomedico, di vivere e lavorare esclusivamente per la comunità e dedicare la propria vita alla prosecuzione dell'Opera. Anche ascoltare la Messa è del tutto diverso.

Domenica scorsa, Papa Benedetto XVI ha beatificato 498 martiri che furono martirizzati dai comunisti e dagli anarchici durante la guerra spagnola di Spagna. Non furono semplicemente ammazzati, ma torturati nel modo più barbaro e spietato. Loro colpa era quella di essere cattolici. Spesso gli aguzzini si divertivano a torturare con delle scariche elettriche i prigionieri chiedendo loro di rinnegare Gesù e di gridare viva il comunismo. Innumerevoli Chiese, soprattutto in Catalogna, furono bruciate. Si trattò della più grande offensiva della storia contro i cattolici.
Ancora oggi, in nome di ideologie oscure e nel silenzio dei media, i cattolici sono perseguitati in molte parti del mondo. Persino in Italia l'offensiva nei confronti della religione cattolica non ha precedenti e, grazie al sodalizio tra comunisti e radicali, si parla solo male della Chiesa. Papa Benedetto, per questo, ha avuto grande coraggio a riaprire una pagina tanto triste della storia recente, quella della guerra civile spagnola, su cui la storiografia marxista ha l'esclusiva.
Tanto più che la beatificazione di 498 martiri non è stata digerita dai comunisti nostrani, a tal punto che l'Unità (ma non erano diventati democratici?) ha titolato in prima pagina "Benedetto XVI beatificherà 500 franchisti".
L'istigazione a delinquere del giornale comunista è stata evidentemente recipita dai nipotini degli assassini di Spagna. Così un gruppuscolo di aderenti ai centri sociali si è presentato a Valle Giulia, davanti a Sant'Eugenio, per provocare i fedeli che ieri uscivano dalla Messa: bestemmie, cori blasfemi, uno striscione irriguardoso verso i martiri, alcuni spintoni e della vernice rossa versata contro la Chiesa. C'è voluta la Digos, che ha operato 6 fermi, per evitare il peggio. I comunisti, benchè tentino di ripulirsi e di farsi chiamare democratici, sono rimasti gli stessi che 70 anni fa incendiavano le Chiese. Una forza oscura li guida nelle loro azioni politiche. Tanto che, oltre a ritenere che il Papa non possa fare quel che gli sembra giusto, si spingono fino a provocare sicuri dell'immunità e che qualche lenone del parlamento li protegga.

I comunisti che ieri hanno attaccato i fedeli dell'Opera, nonostante si siano imborghesiti e siano più vili, sono gli stessi che hanno aggredito Pansa, che credono di poter avere l'esclusiva sulla Resistenza, che seguono le fregnacce di Sergio Luzzatto su Padre Pio, che vogliono imporci il loro pensiero infame, che infangano la Chiesa e chi li contrasta, che negano agibilità a chiunque non condivida il loro piano diabolico.

Tuttavia ieri, così come 30 anni fa, a Valle Giulia non sono passati.
Pare però che a Valle Giulia trent'anni ci fossero i fascisti...

N.B. Sullo stesso argomento, andate a leggere
Anche i Cattolici, a volte, s'incaspitano.

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