Thursday, October 25, 2007

Napoli, tassa sulla spazzatura aumentata del 100% in un anno.

Senza pudore, remore, scrupoli, vergogna: in una parola indecente. In dialetto napoletano, quando una persona non si cura del proprio comportamento, si dice che non ha creanza. Ma R-R Jervolino nemmeno fisicamente somiglia ad una persona. Sembra paradossale, ma a Napoli la tassa sulla spazzatura (che costava già il 40% in più che altrove) è aumentata in un anno del 100%, è cioè raddoppiata per un servizio che non c'è. Tanto è vero che, lasciando l'autostrada per entrare nel capoluogo campano, percorrendo via Marina, non è difficile imbattersi in sacchetti della spazzatura che, non potendo più stare negli appositi contenitori, invadono la carreggiata. Questo è il biglietto da visita della città più bella del mondo. Il guaio è che il problema non riguarda solo quartieri periferici, in cui ormai la situazione è al limite della vivibilità, ma anche le vetrine chic di Chiaia, del Vomero e Posillipo. E' pertanto una situazione che tocca tutti i quasi 6 milioni di persone che vivono in Campania, tranne evidentemente il sindaco del principale centro metropolitano. Nelle altre regioni italiane - più in generale, nelle altre regioni del mondo civilizzato - quello della spazzatura è un servizio di routine. Solo nella nostra è divenuta un'impresa, tanto è vero che è stata ritenuta indispensabile l'istituzione di un commissariato straordinario per l'emergenza rifiuti in cui lavora il quadruplo delle persone rispetto alle altre regioni. Se ci fosse un'opposizione seria, la mangiatoia sarebbe - seppur a fatica - stata eliminata, ma anche al centrodestra è data parte della pagnotta e allora, accattona ed omertosa, tace e benedice fingendo ogni tanto di protestare. Nessuno infatti lo denuncia, ma il centrodestra non ha nessun intenzione di riprendersi Napoli, sapendo che il comune è fortemente indebitato e che per il 2011 rischia di fallire. Da qui la scelta di un sindaco che politicamente è alla fine. Bassolino da sindaco, pur di distribuire i danari ai suoi servitori, non ha badato a spese e ha fatto tutto ciò in cui non è riuscito Attila l'unno. Per tacer dei disagi di più immediata comprensione, basti dire che solo nel 2006/7 in Campania i turisti sono diminuiti del 20% e i danni all'imprenditoria sono incalcolabili. Eppure, davanti ad una situazione drammatica, a gestire la cosa pubblica sono sempre gli stessi

Non dando allora più i partiti nessuna affidibilità, è necessario quindi difendersi a tutti i costi e resistere contro l'ennesima vessazione. Pagare senza reagire sarebbe immorale, non essendo più sopportabile continuare a pagare i danni che ha causato la premiata ditta Bassolino e co. La corte costituzionale, a conclusione di un dibattito iniziato con l'entrata in vigore della costituzione, ha recentemente concluso che l'art 32, che considera la salute "fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività", non è solo una norma programmatica, ma indica una situazione di diritto sostanziale, che, ove vi sia lesione, è immediatamente azionabile. In più l'inclusione dei beni ambientali tra gli interessi diffusi implica per taluni enti una particolare legittimazione ad agire. E' allora possibile ricorrere al Tar per lesione del diritto alla salute e e la tutela dei beni ambientali. Dove la politica non c'è, provveda la giustizia.

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