Thursday, June 07, 2007

Stavolta sto con Fini

Sto con Fini. Inteso come Massimo naturalmente, perché - oltre a quest'ultimo - con questo cognome conosco solo quello dei tortellini. Non so quanti abbiano seguito la querelle sulla crisi di valori dell'occidente che ha infiammato Libero nei giorni scorsi(chi se la fosse persa,può leggere il sasso lanciato qui), nè so quanti di voi condividano ciò che scrive Fini, però é indubbio che, pur provocando spesso l'orticaria, sa movimentare le pagine culturali dei giornali. Il suo antimodernismo radicale portato fino alle più estreme conseguenze potrà non piacere e potrà anche suscitare antipatia come persona, ma rimane che, comunque sia, scrive cose interessanti. Non amo certe sue uscite, non capirò mai come possa manifestare contro Bush assieme ai noglobal e ai comunisti, tuttavia l'intervento che ha fatto ieri, sempre su Libero, in risposta ai suoi interlocutori, merita di essere incorniciato. E io l'ho fatto. L'ho fatto, non perché abbia aspirazioni suicide, né perchè voglia arruolarmi tra i Talebani, ma semplicemente perché me ne frego di avere il cellulare di ultima generazione tanto di moda. Un tempo si usciva, ci si trovava in piazza; oggi non ce n'è più bisogno: ci sono le chat. Vuoi comprare qualcosa? Vai su ebay che ti spediscono il pacco senza che debba aprire la porta.La cosa in sè non è un male, anzi, lo è però se ci accontentiamo di avere questo, dell'eutanasia tecnologia e modernista. Abbiamo difficoltà ad ammetterlo, ma la nostra civiltà è piena di malati. Viviamo nel buio infinito senza coscienza. Abbiamo accantonato le nostre tradizioni per il globalismo estremo: siamo tutti americans. Vestiamo tutti in jeans,ci diamo appuntamento davanti al Mc's per andare tutti al pub. Sarò pure anglofobo, ma io questa la chiamo omologazione. E chi scrive è parimenti affetto da questa malattia. Se molti ragazzi, a 60 anni e più da quel triste 25 aprile del 1945, si definiscono ancora oggi virilmente fascisti é proprio perché sentono la necessità di distinguersi, di andare oltre, di coltivare quel senso di appartenenza che noi tutti abbiamo abbandonato. Chi si definisce fascista oggi ha poco a che vedere con il fascismo storico. Vuole contestare il sistema, quindi ne è oltre. Ha bisogno di avere una bandiera da sventolare e un simbolo da incarnare. Sente come propri il senso dell'onore e del dovere, il rispetto per i padri e per le generazioni assenti(quelli che non ci sono più e che devono ancora venire), l'amor patrio e, non volendo subire passivamente, si ribella ad ogni relativismo e alla crisi di valori. E' un po' punk e un po' rocker, un po' retrò e un po' avanguardista, è per metà esule e per l'altra ultras, è la personificazione di una palazzina liberty. Per questi motivi io stavolta sto con Massimo Fini, perché avverto il suo stesso disagio, perchè per curarlo bisogna ammettere a sè stessi che l'occidente è malato e che la democrazia non è affatto un placebo.
Per questo vorrei essere un talebano, un kamikaze, un afgano, un “boat people”, un affamato del Darfur, un ebreo torturato dai suoi aguzzini, un bolscevico, un fascista, un nazista. Perché più dell’orrore mi fa orrore il nulla. E più del morire mi terrorizza il sopravvivere. Senza passioni, senza emozioni, senza ambizioni.

Senza speranze.

7 comments:

Massimo said...

Fini Massimo mi piace molto meno di Fini Gianfranco e infinitamente meno del Fini dei tortellini :-)
Leggendo il Resto del Carlino mi imbatto quasi quotidianamente nei suoi deliri.
Non lo apprezzo, mi sembra solo un personaggio che punta esclusivamente alla provocazione distruttiva per riscuotere interesse e portare a casa la pagnotta.
Non mi sembra migliore dei senatori della sinistra che votano gli odg a favore di Visco il gabelliere ... :-D

CampaniArrabbiata said...

Non so perchè, ma ne avevo il vago presentimento. Sesto senso:-)?

Anonymous said...

Non vorrei, ma sono, magari non bolscevico, nè talebano, ma qualche altra cosa sì e con sommo piacere di giulietto chiesa

Anonymous said...

Massimo Fini crede molto semplicemente di essere più tosto degli altri e guarda tutti dall'alto in basso. A lui tutto è dovuto, lui è tutti e gli altri nullità al suo cospetto.
Non è' invitato ad un dibattito? Si lamenta,

Non è invitato? Si lamenta lo stesso perchè non è osannato abbastanza.

E' fatto così, va preso per così come è.
E' contro il marxismo, dice, e però manifesta assieme ai comunisti e ai centri sociali.

Vallo a capire...

Anonymous said...

ti piace la definizione di popfascismo? Un po' rocker e un po' punk, molto liberty, ma non libertarian:-)

Anonymous said...

Al di là del proponente e dell'aspetto personale, le sue invettive spesso sono giuste e razionali. Risponde con razione all'età della ragione. E' necessario ritornare alle origini e ridiscutere il significato di globalizzazione

Lo PseudoSauro said...

Mi pareva strano... c'e' fini e Fini. :-9