Stanno distruggendo la mia città
Umiliano una capitale della cultura e non se ne vergognano
I soliti noti non meritano neppure di essere nominati, tanto sappiamo tutti a chi ci riferiamo. Mentre seimila tifosi azzurri hanno passato la notte all'addiaccio per acquistare i biglietti per Genova, gli amministratori locali ci comunicano che non ci sono “soldi pubblici” per riammodernare lo stadio San Paolo. E poi De Laurentis é come Achille Lauro e va per questo punito: agisce senza il permesso dei padroni.
I soldi dei napoletani servono per la “notte bianca”, per le feste di piazza, per le mostre d’arte moderna che i turisti neanche onorano di una visita. Il presidente del Consiglio Comunale ha chiesto scusa ai forestieri che vengono a Napoli, perché la città è sottosopra, è sporca, piena di immondizia, ci trovi il morto ammazzato all’angolo della strada e per il traffico sempre più caotico, per i lavori “non in corso” ma bloccati senza che se ne conosca il motivo. Ai turisti “chiedono scusa”. Ai napoletani il disordine e le difficoltà sono dovuti.
In questi giorni in Piazza del Plebiscito viene allestito il campo per il concorso ippico. Montagne di terreno e due tribune di ferro che dovranno ospitare gli appassionati di ippica. Lo scorso anno ci vollero mesi per smantellare il campo, per pulire la facciata della Reggia, il colonnato della Chiesa e le statue dei Re(compresa quella del mio Federico II) diventate bianche.Un disastro ambientale sotto gli occhi dei “verdi”, del “sole sempre verde” e del “sole che ride”.
Sempre in questi giorni all'interno della Chiesa del Gesù Nuovo vi sono pericolose lesioni causate da infiltrazioni. Nella Cappella di San Giuseppe Moscati sono decine i secchi che raccolgono l’acqua che scorre dalla volta, eppure nessuno fa niente, prima di DUE settimane DUE, nessuno si darà una mossa. Un patrimonio artistico inestimabile rischia di essere danneggiato e nessuno fa nulla. Gli affreschi di Luca Giordano e di Francesco Solimena sono a rischio, ma nessuno finge di occuparsene. Chi entra nella splendida Chiesa nel centro antico di Napoli viene accolto dal muro dei ponteggi che ingabbiano il primo tratto della navata centrale. Il ministro Rutelli, che impaccotta le opere d’arte italiane e le spedisce in Giappone, viene spesso a Napoli, ma solo per pubblicizzare il partito democratico, non ha tempo di dedicarsi ai santi e agli artisti il “bello guaglione”, ma di nuove leve da lanciare nel progetto politico che dovrà salvare l’Italia.
Da tempo la Napoli della cultura e delle arti (quelle vere...) va scomparendo. “Quelli” venuti da fuori porta l’hanno cambiata, trasformata con l’aiuto di affaristi. Lasceranno i loro blasoni.
Rabbia.
Wednesday, June 06, 2007
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