Ragione e fede.
La fede è un dono dello Spirito Santo e la Pasqua per me è sempre un'occasione per rafforzarla. Rivivere la passione di Cristo, di Dio che si è fatto uomo per conoscere ogni sofferenza e difficoltà dell'uomo, mi arricchisce sempre. Nessuno,anche i non credenti, può negare che Gesù sia vissuto;diverse fonti attestano la sua esistenza e confermano i fatti scritti nei Vangeli.
Ogni cattolico è tenuto ad attuale la propria fede nella realtà sociale che vive e a difendere i valori tradizionali santificando il lavoro, il sacrificio, l'impegno, il senso del dovere e rifiutando ogni sorta di conformismo e di moda. Vivere pienamente la comunità e promuovere il merito è quello che io, nonostante la mia accidia, pigrizia e incostanza, tento di fare quotidianamente, trasformando le mie debolezze in punti di forza e riconducendo ogni mia attività e azione a quei valori. Alla giornata mondiale della gioventù di Colonia, durante la confessione, il sacerdote mi chiese se mi impegnavo a combattere contro ogni relativismo. E' una domanda che dovrebbero porsi tutti i cattolici che, spesso, usano dare una interpretazione della fede a proprio uso e consumo. E' il Papa, la Chiesa, la comunità a doverci indicare la via da seguire nel quotidiano e, quando si tratta di difendere i propri valori, bisogna essere pronti a qualsiasi rinuncia. La cristianità ha il dovere di lottare contro ogni relativismo in atto.
Una Santa Pasqua a tutti i lettori.
Sunday, April 08, 2007
Posted by CampaniArrabbiata at 2:52 AM
Labels: Benedetto XVI, Chiesa
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
4 comments:
ciao mi sono imbattuto per caso nel tuo blog e sono rimasto scioccato. Rispetto ogni confessione e credo religioso ma non capisco questo radicalismo nella figura della chiesa. Una Chiesa che ostenta sempre più il suo potere temporale, un Papa che non propone ma boccia, un apparato clericale che vede mali ovunque e che non riesce a vedere al di là del proprio naso. La chiesa attuale come anche quella del passato si basa sul marciume delle persone, sull'ipocrisia e sulle logiche del potere. Non hanno il diritto e il dovere di parlare di stato giuridico, non gli compete. I preti dovrebbero pensare alla salvezza dell'anima e non alla materialità del corpo. Mi sembra assurdo, per esempio, che il Papa per i suoi 80 anni elargisca ai suoi dipendenti 500 euro e poi chiede ai fedeli di Santa Romana Chiesa di fare beneficienza o di stanziare l'otto per mille alle parrocchie. Gesù, morto per i "fedeli" come voi, si vergognerebbe delle banche e delle chiese stracolme di ori. Non sono la solidarietà, l'umiltà, la povertà etc etc le peculiarità di un cattolico? Tutto ciò mi fa indignare.
Perdonami, ma forse ho frainteso il tuo je t'accuse: forse volevi riferirti al marciume che c'è nelle istituzioni politiche e a quella carica di disvalori così diffusa nell'attuale società.
Prima di risponderti, sono venuto a spiarti, giusto per vedere con chi avevo a che fare e mi è dispiaciuto leggere una carica di livore immotivata verso tutto ciò che è Chiesa. Auspico davvero che il tuo unico Vangelo non sia quello del capopolo Beppe Grillo.
Se sei rimasto scioccato leggendo il mio blog, hai avuto la dimostrazione di come siamo uno stato talmente laico(recte: LAICISTA!) che è davvero difficile ormai trovare un sito che esprime valori religiosi.Di solito in rete si trova la esaltazione della blasmemia, del dileggio, dell'offesa, della volgarità e, in questo senso, mi rendo conto di essere una rarità. Tanto più che con questo blog, nato come sito di satira e di politica, ho voluto reagire nel mio piccolo all'oceano di infamie relativiste.
Hai descritto la Chiesa al pari di un'associazione di stampo camorristico, eppure hai premesso di rispettare la religione.
Io non ho visto rispetto da parte tua verso chi ha dedicato la propria vita a Dio e a far del bene, ma solo molta ideologia.
Cento milioni di persone sono state ammazzate nel secolo scorso solo perché cristiane e la mattanza continua ancora.
Ad un livello diverso le persecuzioni continuano anche qui in occidente, soprattutto in un Europa che si è dimenticata delle sue radici.
Quel "potere" - come l'hai definito tu - che, comunque non è più temporale da 150 anni, implica una grande dover guidare la cristianità e indicare la via per la difesa dei valori.
Bocciano dici? Ti sbagli: promuovono la vita, santificano chi si dà all'altro e l'amore verso il nemico; valori che questa società ha dimenticato a vantaggio dei suoi capricci e del riconoscimento dei suoi vizi.
Chi è che boccia, la Chiesa, che per la vita, o uno stato che ignora le famiglie?
Scrivi giustamente che la Chiesa dovrebbe badare "alla salvezza dell'anima e non alla materialità del corpo" e io ti chiedo: non lo fa forse? Non si erge contro il relativismo, contro il vizio, contro l'indifferenza? Giovanni Paolo II in punto di morte si rivolse ai giovani che vegliavano in piazza San Pietro dicendo "vi ho cercato e siete venuti". Io ho scelto di stare nella Chiesa e, di questi tempi - credimi - è l'atto più rivoluzionario che si possa fare.
Caro Mario, per me di Verità ce n'è una: le altre sono solo supposizioni, nel 2007 come venti secoli fa.
Post a Comment