Friday, April 27, 2007

Zetazeroalfa, Il Ritorno Dei Pirati
E' uscito il nuovo cd degli ZZA: da acquistare nelle peggiori librerie del suolo patrio.



Torna il nemico pubblico numero uno. Tornano gli Zetazeroalfa. Il nuovo album si chiama La ballata dello stoccafisso e, già nel titolo, mantiene la carica irriverente, ironica e autoironica della precedente esperienza del gruppo romano. I 13 brani segnano, però, un punto di svolta rispetto alla trilogia La dittatura del sorriso, Kriptonite e Fronte dell’essere, che li ha resi famosi nel panorama della musica nono conforme. Il disco è una produzione più matura dal punto di vista artistico e- si direbbe- esistenziale, intendendo quel mix di esperienze politiche, personali e sociali che trovano la loro incarnazione in Casa Pound, il più noto centro sociale della destra romana. E’ qui, dove di recente è stata allestita una sala prove, che sono nati i pezzi. E’ ancora qui che, per realizzare una sala di registrazione, saranno investiti i proventi dell’album, al quale seguiranno un cd strumentale in estate e un dvd a dicembre. “Sono passati cinque anni da Fronte dell’essere- spiega Gianluca Iannone, voce del gruppo e portavoce di Casa Pound- allora Casa Pound non c’era e poi quel disco faceva ancora parte della trilogia. Ora c’è stato un consolidamento”. Durante questo periodo, comunque, gli Zza hanno continuato a suonare e farsi conoscere. Non solo in Italia ma anche all’estero, dove ora approdano con la tournée European revolution tour, organizzata da un gruppo di ragazzi olandesi. Dopo il concerto del 9 maggio a Parigi, faranno tappa a Eindhoven, Stoccarda e Marsiglia. Numerose anche le tappe del tour italiano, che si possono scoprire sul sito zetazeroalfa.org.
“Dal punto di vista musicale La ballata dello stoccafisso- spiega il produttore, Flavio Nardi di Ripe Tarpea- porta a sintesi le tre anime espresse nei lavori precedenti: quella punk, quella rumorista- elettronico- tecnologica e quella rock’n roll”. Capire quale sia il genere degli Zza non è cosa semplice, soprattutto per i non addetti ai lavori. “In origine era il dajecamnrock”, precisa poi Nardi e al profano viene voglia di rifiutarsi di andare oltre. Ma c’è qualcosa di universalmente riconoscibile negli “Zeta”: fanno cantare, ballare, divertire. I loro concerti sono sempre una festa, goliardica e incisiva. I temi dell’impegno sociale, della lotta alla globalizzazione e, soprattutto, all’omologazione, che erano già nella trilogia, tornano nei testi di oggi. Il tono è quello utilizzato tanto nella produzione musicale e grafica quanto in quella politica: spiazzante, estremo, quasi paradossale. Gli Zza sono gli stessi delle magliette con su scritto “Nel dubbio mena” e dello slogan elettorale “Vota la squadra del cuore”, impresso sull’immagine di un gruppo di squadristi. Con questo stile negli “amici” hanno suscitato sorrisi e approvazione per il gusto della provocazione. In quelli che si trincerano dall’altra parte della barricata, invece, hanno smosso attacchi di bile, condanne benpensanti e una voglia matta di vederli sparire dalla scena. Periodicamente c’è qualcuno che punta l’indice contro Casa Pound perché venga chiusa. Di quando in quando c’è anche chi lancia bombe contro il Cutty sark, il pub sulla cui porta, ormai blindata, campeggia Capitan Harlock e che è un punto di riferimento e un luogo dell’immaginario per molti ambienti della destra. In questo locale, a cui è dedicato il brano Santa Teppa, domani sera ci sarà una festa per la presentazione della Ballata. Gli Zeta, e tutto il gruppo di Casa Pound, l’originalità stilistica della loro esperienza l’hanno sempre rivendicata con orgoglio. Lo stesso nuovo album ne è un manifesto, dalle canzoni alla copertina. Sul cd campeggia un gatto nero, che fu il grimaldello per scovare il palazzo da occupare: con la scusa di cercare un micetto smarrito tapezzarono di volantini l’Esquilino, il quartiere romano dei ghetti e dell’immigrazione incontrollata, e iniziarono a perlustrare gli stabili nella zona per individuare quello in cui mettere radici. La storia è raccontata nel libro Centri sociali di destra di Domenico di Tullio ed è rievocata ora da Iannone: “L’abbiamo scelto perché il gatto ha trovato casa e ci piace come simbolo. E’ indipendente, ha parecchie vite e mantiene sempre il suo sangue freddo. Quello nero, poi, è il più resistente, stava sulle navi dei pirati ed era il primo a scendere a terra. Si dice che porta “sfiga” perché annunciava l’arrivo dei pirati”.
I pirati sono tornati e hanno portato con sé anche gli amici in un modo o nell’altro “lontani”: Peppe Dimitri, al quale è dedicato l’emozionante brano strumentale Fuligine, e Luigi Ciavardini, che ha ispirato il messaggio di copertina del cd, “quando la terra trema sei tu a decidere il tuo battito cardiaco”, e per il quale si rivendica giustizia sull’homepage del sito.

Annamaria Gravino

1 comment:

Anonymous said...

bella recensione