Thursday, April 12, 2007

Manifestammo perché è innocente!
Condannato per furto, quando quel giorno e a quell'ora era alla festa di Azione Giovani. Condannato per strage, quando nello stesso processo è emerso che non poteva essere stato lui. Con Luigi Ciavardini siamo stati condannati tutti. La giustizia ha perso e abbiamo perso anche noi.

G. Adinolfi

Dio stramaledica gli italiani
La Cassazione conferma la condanna a trent'anni per Bologna a Luigi Ciavardini pur nell'assenza di qualsiasi elemento a carico

Due volte lo aveva condannato Bologna. La prima come esecutore materiale della strage (supertestimone Izzo...); avendo la Cassazione stabilito che non era possibile che fosse lui, allora come complice per aver restituito al Fioravanti un documento falso che gli aveva prestato per la latitanza. Per diritto d'usucapione, sostiene la Corte di Appello bis di Bologna (costituitasi apposta per giudicare lui), egli poteva rifiutarsi e se non si era rifiutato questo voleva dire che era funzionale al progetto dei coniugi. I quali, si sa, vennero condannati per un'illazione, dicasi illazione, di un altro superteste, il bandito Sparti che scontava una pesante condanna ma che dopo la sua grande rivelazione venne scarcerato per ragioni di salute in quanto affetto da un tumore terminale. Al quale sopravvisse quasi venticinque anni, mentre le cartelle mediche che avevano causato la sua scarcerazione scomparivano per sempre. Con questa logica, per questa teoria secondo la quale Ciavardini poteva non restituire il documento falsificato e non avendolo fatto copriva chissà quale segreto, gli sono stati comminati trent'anni di reclusione; il massimo assoluto visto che all'epoca era minorenne. Una sentenza politica? Sì, senza dubbio; una sentenza politica che avrebbe creato qualche imbarazzo ai tribunali staliniani. Ma la Cassazione almeno poteva cancellare una sentenza che più o meno tutti coloro che hanno avuto occasione d'incontrare il Comitato Ora della Verità, uomini di centro, di sinistra, di regime, confermarono essere tanto voluta quanto campata in aria. La Cassazione avrebbe dovuto rigettare quella decisione politica; non lo ha fatto. Aiutata in questo anche dall'immagine che un criminale incallito e recidivo, in catene per rapina, offriva alla sbarra. Condannato un mese fa a un'eternità di prigione quando aveva dalla sua tanti e tali di quei testimoni e tanti e tali di quegli indizi che chiunque altro in quelle condizioni non sarebbe stato nemmeno rinviato a giudizio. Sicché Luigi è stato condannato due volte, con elementi che farebbero urlare allo scandalo chiunque, se solo li vedesse, se solo glieli presentassero, se solo ne parlassero, se solo non ci fossero a coprirli la coltre del silenzio, la cortina di fumo. Luigi è stato condannato e nessun'altra pista è stata seguita. Non tanto quelle del dossier Mitrokyn che sanno anch'esse di costruito, ma almeno quelle chiare. Nessuno ha perseguito i dirigenti dei servizi segreti che crearono depistaggi allora; colti con le mani nel sacco, benché nei tentativi di incastrare i neri utilizzassero lo stesso esplosivo della strage quando ancora non era stata effettuata la perizia e nessuno quindi sapeva quale fosse detto esplosivo, malgrado avessero ideato i depistaggi ancor prima che la strage si consumasse, vennero processati e condannati solamente per calunnia e detenzione di esplosivi. Del resto, dell'esplosivo utilizzato, della preveggenza sulla strage, nessuno chiese loro niente. Questa gente in Italia non paga mai. La verità in Italia non viene fuori. Mai E questo lo sapevamo e siamo oramai abituati ad accettarlo, è dal 25 luglio di sessantaquattro anni fa che siamo abituati; ma da qui ad accettare che esista chi ha il coraggio di blindare in galera un innocente, una persona palesemente innocente, ce ne corre. Ce ne corre davvero. Io non so proprio con quale coscienza – è una parola che ha un senso per qualcuno? - si possa scippare la vita ad un uomo che se l'è ricostruita coraggiosamente contro ogni avversità, come si possa cancellargliela per il quieto vivere degli alti piani. Paradossalmente, con beffarda ironia, la mattina della condanna di Luigi esplodeva a Milano un ordigno che rischiava di causare una strage; in un luogo che si sarebbe dovuto inaugurare sabato prossimo, da parte di gente dello stesso popolo di Luigi. Il ragionamento che passa in qualunque testa allora è rapido, immediato: ci minacciano, forse ci uccidono e intanto ci condannano anche se palesemente innocenti. L'esasperazione è evidente, è inevitabile perché tutto può accettare un uomo, forse anche i soprusi, forse anche l'ingiustizia, ma soprusi e ingiustizia insieme no. Tutti, dicasi tutti, gli studiosi degli Anni di Piombo concordano che la lotta armata da questo lato dello scacchiere nacque così. Nacque perché ci sparavano addosso le forze dell'ordine, ci ammazzavano quelli che “uccidere un fascista non è reato” (e che infatti non lo pagarono mai) e i giudici ci condannavano più o meno come hanno condannato Luigi. A questo hanno pensato coloro che hanno emesso una condanna così leggera, neanche avessero a giudicare un nick name e non un uomo in carne ed ossa, in nervi e vasi sanguigni? Si sono resi conto di quello che han fatto? Perché non si rischi di aprire un giorno gli armadi, allora si sono aperte oggi dighe pericolose . Se non si ascolta la coscienza non si è nemmeno più in grado di rendersi conto della propria incoscienza? Cosa si sta seminando? Cosa? È mai possibile che in Italia, perché tutto non vada a schifio, si debba fare affidamento solo sulla nostra maturità? Che si debba pretendere da giovani ai quali ribolle il sangue – e non potrebbe essere diversamente per chiunque abbia sangue – che ragionino da anziani saggi? È difficile, davvero difficile operare in queste condizioni, signori che fate e disfate senza pensare minimamente agli uomini. È difficile ma ce la faremo, malgrado voi.

3 comments:

Bobo said...

Ma dai, pizzino, non fare quello che si stupisce!Lo sai benissimo che senza la condanna a Ciavardini, sarebbero emersi dei buchi anche nei processi Mambro e Fioravanti: e, non si può assolutamente pensare che a fare quella strage siano stati altri che i fascisti!!Hai mai ascoltato Paolo Bolognesi, il presidente dell'associazione familiari delle vittime? Nega sempre, quasi con ferocia, persino la possibilità che siano stati altri ignoti a compiere quel gesto! Insomma, Ciavardini poteva avere tutti i testimoni del mondo, non importa. La sua condanna serve per seppellire tutto, e non andare a rivangare certe verità.

Otimaster said...

Preferisco non commentare il post, certe cose che non vanno scritte in casa altrui... grazie per le informazioni, sabato ci vado con un apio di amici e non vorremmo arrivare nel momento più adatto.

Anonymous said...

Ragazzi, non capite (ho scorso velocemente il blog) che lassù... no non dove c'è Dio, un pò più in basso, là nelle poltrone stanno comodamente seduti e fanno i siparietti in tv per fomentare odio e divisioni tra di noi? e noi siamo degli allocchi perché ci caschiamo, così anzichè creare delle varietà costruttive di confronto, facciamo delle profonde divisioni, ce l'hanno con la destra, ce l'hanno con la sinistra... volete capire che è assolutamente uguale? Tempo fa parlavo con un prof, il quale in gioventù ha militato nelle br, dei suoi amici son finiti in carcere, ma i capi sapete che fine hanno fatto? Uno (che non è mai stato dentro), ora è consigliere di forza italia in lombardia!!! siamo delle marionette nelle mani di chi ha una tessera di partito in tasca, ma che per lui è assolutamente uguale a una fidaty card da supermercato! Divide et impera... meditate