Thursday, April 05, 2007

I Cattolici e il diritto di resistenza.







È una prospettiva poco approfondita, ma l’avvento del cristianesimo determinò anche notevoli risvolti sotto il profilo politico nel rinnovamento socioculturale delle istituzioni romane. Non fu un caso, infatti, che la schiavitù entrò in crisi proprio a partire dal I sec. d.c. e così fu per istituti del diritto di famiglia quali la patria potestà e la mano maritale. In particolare, a partire dall’epoca classica la donna riuscì a trovare una sua emancipazione, la potéstas sui liberi e la manus scomparve del tutto, mentre si presentarono assai mitigati la mano maritale e la patria potestas nelle sue quattro formulazioni di diritto di vita e morte sui figli,di diritto a dare castigo, di diritto di vendere proprio figlio quale oggetto giuridico, di diritto di esposizione(ossia di abbandonare al destino i propri figli neonati). Ciò si determinò perché i credenti si rifiutavano di accettare quegli istituti dell’ordinamento romano inconciliabili con la propria fede. Tanto è vero che fu proprio il rifiuto di riconoscere l’imperatore come immortale la causa principale delle persecuzioni. Celeberrima è la lettera (Epistola 96) di Plinio il Giovane, governatore della Bitinia, all’imperatore Traiano per chiedere un parere sul comportamento da tenere riguardo ai cattolici che si rifiutavano di riconoscere il princeps come un dio. La risposta di Traiano al consulto è indicativa: tollerare i cristiani finché non rifiutano pubblicamente le leggi dello stato.

Oggi i cattolici sono ancora chiamati ad esercitare il proprio diritto di resistenza verso una società basata su disvalori che promuove leggi inique che vanno contro il diritto naturale. Non è l’Islam lo spauracchio da tenere alla larga, ma il bieco laicismo che è riuscito, attraverso alleanze trasversali, ad incidere nel nostro substrato sociale. L’offensiva verso tutto ciò che è tradizione mai come oggi appare sfrontata. Né Caligola, né Nerone, né Diocleziano hanno mai cercato di disgregare valori fondanti di qualsiasi società quali la famiglia, la patria, la religione. La deriva zapaterista attualmente in atto in Occidente va immediatamente stroncata.

Il 12 maggio p.v. in piazza San Giovanni a Roma si terrà il family day: se l’affronto è giunto fino a minare la famiglia e nipotini di Zapatero si spingono, pur di legittimare unioni deviate tra pervertiti, a dire che la famiglia non esiste più, evidentemente è tempo di far contare la legge dei numeri: nonostante la grande attenzione dei media, le persone in maschera alla carnevalata organizzata dalle lobbies omosessuali erano poche migliaia. Le famiglie e i giovani che chiedono leggi a sostegno saranno molte di più. E stiano attenti quei "cattolici adulti" che saranno alla manifestazione dopo essersi resi corresponsabili della deriva in atto: rischiano fortmente di essere cacciati via a pedate.

7 comments:

Massimo said...

E' un fatto importante che la Chiesa si sia posta alla guida dei cattolici per resistere al degrado morale e tornare ad essere quella spinta propulsiva per lo sviluppo civile e sociale che è stata in molti periodi della sua millenaria storia.

Freeman said...

Il Nuovo Testamento mette la dignità dell'uomo, di ogni uomo, al centro del suo messaggio e questo è il germe che nei secoli ha condotto verso un vivere più civile.
Certo i tempi e i modi con cui il messaggio è stato recepito dalle varie civiltà precristiane è molto variabile; ad esempio l'Etiopia diventa cristiana nello stesso periodo dell'Italia, ma la condizione femminile all'interno della società e le consuetudini famigliari erano e sono ancora diverse.
Per quanto riguarda la schiavitù invece mi sembra che l'impatto del cristianesimo sia stato purtroppo molto limitato; il sistema schiavistico romano inizia con le grandi conquiste militari ed i milioni di prigionieri di guerra che affluiscono verso Roma. La sua conseguenza è stata la distruzione del sistema sociale tradizionale dei romani, e degli italici in genere. Quando il cristianesimo inizia a diffondersi nell'Impero il sistema è già in crisi perchè le conquiste sono finite ed i prigionieri scarsegiano, questa scarsità porterà, nel Medioevo,a vietare il commercio di schiavi ed a vincolarli alla terra del padrone. In ogni caso la schiavitù, di fatto, rimane in uso e non appena la disponibilità di merce umana torna ad aumentare, ad esempio con la scoperta dell'America, riprende vigore.
Tornando ai nostri tempi credo che la famiglia, così come noi la intediamo, che poi è come universalmente è sempre stata intesa, sia sotto pressione e sia una priorità aiutarla.

Bobo said...

verissimo e giustissimo.E speriamo che i cattocomunisti che avranno l'ardire di presentarsi si prendano una barcata di fischi!!

Lo PseudoSauro said...

Pare che esperti cinesi, nello studiare la civilta' occidentale per meglio copiarla - al solito - siano giunti alla conclusione che il cristianesimo sia alla base dell sua (passata) efficienza. Infatti si sono messi in testa di creare una chiesa cristiana controllata dallo stato. Siamo al paradosso che i comunisti cinesi riconoscono al cristianesimo un primato che i socialisti europei rifiutano di prendere in considerazione. Gia' questo dovrebbe chiarire meglio di ogni altro discorso di che pasta e' fatta la UE.

Quanto ai "gay" non ci e' concesso nemmeno di mandarli aff... :-)

Buona Pasqua Erne'.

Anonymous said...

Mi auguro davvero che si posto un freno al più presto. Certo è che, volendo, potrebbe porsi una critica al cristianesimo per gli argomenti da te addotti: la schiavitù, ad esempio, era una gran bella cosa:-)

P.s. con questi post ti stai candidando ad essere il Socci de noiantri.

Anonymous said...

resistenza? ma non essere ridicolo!
Magari vorresti i farmacisti cattolici che si rifiutano di vendere i preservativi o i ristoratori cattolici che si rifiutano di servire una coppia di lesbiche? (in svezia si beccano una multa salata se vietano a due lesbiche di baciarsi, sai?)
Chi considera la legge divina superiore a quella della costituzione scritta da Uomini, non dovrebbe alcun diritto di cittadinanza in un paese Civile, questo vale per i musulmani ma anche per i cattolici!

CampaniArrabbiata said...

Non ho mai considerato il legislatore svedese acuto. Piuttosto, caro anonimo, userei con più parsimonia il termine "civile": io nella deriva in atto non vedo nulla di civile. Altri commentatori hanno criticato l'impostazione dell'articolo, ma l'hanno fatto con cognizione e raziocinio; tu puoi ritentare.