Tuesday, July 03, 2007

Levateje er vino!
"Io oggi, se avessi potuto, sarei stato al Gay Pride....è questione di diritti e di stato che si fa i fatti propri. Io sono per l’Italia dei diritti,dei diritti di tutti". Simone Bressan- Freedomland

Quante persone che votano per il centrodestra condivideranno questa massima ? Se contiamo tutti gli elettori dei riformatori liberali, tutti i fintoradicali di Fi e i bloggers di tocqueville, volendo abbondare, possiamo arrivare anche a 11 persone. Yabadabadoo
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Come intuirete leggendo i commenti, Freedomland non ha voluto/saputo rispondere a domande precise e non ha opposto nessun argomento. Non è stato capace di rivelarci il motivo per il quale ha l'impostazione tipica della sociologia giuridica di sinistra, ossia opposta a quel pensiero liberale di cui si fa portavoce e interprete autentico; di dirci cosa lo differenzia da un progressista-riformista di sinistra (Riccardo Illy, per esempio), nè perchè le sue massime sono apprezzate solo da autori di provata fede radicale. Insomma, confermando di avere le idee assai confuse, non ha spiegato perché - non volendo l'intrusione dello stato in economia - la voglia, invece, nella vita dei cittadini. Se fossi in lui, cercherei una risposta razionale ai dubbi esposti, magari evitando di andare al gay pride.

23 comments:

Anonymous said...

Chi è costui? Se vuole andare a gay pride, fallo andà: forse avrà voglia di travestirsi:-)

sylvester stangone said...

Se è di centrodestra,dovrebbe tarne le conclusioni di queste affermazioni. I gay pride sono pagliacciate fini a sè stesse.

CampaniArrabbiata said...

Cicò: E' un ibrido.


Sy: la logica è purtroppo un'opinione.

Anonymous said...

Io non sono un finto-radicale di Fi, non sono un elettore dei riformatori liberali e non sono nemmeno ibrido. Tutt'altro.

Sto solo sulla linea di Sarkozy, di Cameron, di Giuliani, di Gianfranco Fini, della Merkel, dei popolari spagnoli. Le conclusioni sono abbastanza semplici da trarre: in quanto a diritti civili siamo indietro rispetto al mondo intero, esclusi paesi islamici e dittature varie.

E' evidente che questo non è accettabile. A meno che uno non abbia l'orologio fermo al 1929. Ma in quel caso il massimo della modernità percepita sarebbe un'allegra carnevalata marciando su Roma.

Saluti,
Simoen

CampaniArrabbiata said...

La mia domanda, per quanto retorica fosse, era precisa e ti pregherei di rispondere: quanti elettori del centrodestra condividono il gay pride come manifestazione? Io, bloggers tocquevilliani a parte, non ne conosco.

Il tuo riferimento canzonatorio verso i patti lateranensi mi induce a ricordarti come l'unico partito che ne chieda con insistenza l'abolizione sia, appunto, il partito radicale.

Quanto poi all'elenco di illustri esponenti del centrodestra internazionale che hai fatto,sempre per ossequio all'amor di logica, ti ricordo che anche in occasione della marcia che hai definito "una carnevalata"
(evidentemente confondendo 2 eventi distinti e separati), i più tra i conservatori si schierarono a favore, finanche un certo Benedetto Croce, il liberale (napoletano e antifascista) italiano per eccellenza.

Pertanto, per logica, o è possibile che l'abbaglio ci sia per "i cd diritti civili"(concetto molto di sinistra) così come ci fu per la marcia;o - se è vero che la maggioranza fa la pretesa - ci fu ragione in entrambe le occasioni.

Spetta a te deciderti per amor di logica. Amando tu il sistema bipolare angloamericano, devi capire che chi è di destra è per definizione un conservatore nei valori; chi - viceversa - si pone come avanguardia in campo etico, è un progressista. Così la tua seguente proposizione "il massimo della modernità percepita sarebbe un'allegra carnevalata marciand", è inaccettabile tra i conservatori.

Mi auguro che non mi reputerai un maleducato se mi astengo dal salutarti, ma io ho il vizio di salutare solo coloro che reputo persone affidabili, se amiche magari con la mano aperta.Noi di destra, bandendo ogni forma e ipocrisia, consideriamo massimi i valori di probità e schiettezza

Anonymous said...

Io non ti considero affatto un maleducato. E' cosa che, francamente, non è di mia competenza ed essere considerato da te inaffidabile non è una grande offesa.

E' bello sapere che i "diritti civili" sono cosa di sinistra. Un giorno ci racconterai che anche la democrazia è di sinistra.

Per fortuna fai una gran confusione coi sistemi angloamericani (che assimili ma sono decisamente diversi, tanto che quello inglese è tutt'altro che bipolare) non accorgendoti che i conservatori inglesi (che guarda caso si chiamano proprio conservatives) hanno un leader che al congresso di Bournemouth ha detto quel che ha detto sui diritti civili.

La guerra è finita, per fortuna. E voi l'avete persa. Per fortuna.

CampaniArrabbiata said...

Non hai risposto, come a nessuna altra obiezone, alla mia domanda, eppure era molto LOGICA.
Quello inglese non è sistema stricto sensu bipolare (esiste un terzo partito liberale e un quarto comunista), ma si regge un sistema di check e balance che taglia le altre opposizioni. Si chiama sistema Westminster.

Quel che mi colpisce, però, è che sia non sia ferrato su un profilo dottrinale: non frequentavi la facoltà di legge una volta?

Dovresti sapere, infatti, che i diritti civili sorgono come teorizzazione dal fronte antagonista alla dottrina liberale, quello del POSITIVISMO GIURIDICO, rectius della sociologia giuridica. I massimi esponenti di questa posizione furono Florian, Zerboglio e il magistrato napoletano Garofolo.
I liberali quali Lucchini scrissero non poche invettine contro queste posizioni dottrinali; tu - che ti definisci tale - che razza di liberale sei?
Ogni volta, quando si va ai contenuti, finisci per fare la figura del bamba....come quando ti definivi "cattolico".

Anonymous said...

Facciamo così, visto che tu sei dotto ed io ignorante.

Spiegami perchè sarebbe "illiberale" (o non sarebbe liberale) riconoscere i diritti civili agli individui. Poi dovresti spiegarmi anche cosa sono i diritti civili per te e se il diritto a non essere discriminati rientri tra i diritti civili o meno.

E poi dovresti anche spiegarmi perchè, secondo te, sarebbe incompatibile l'essere cattolico con il riconoscere alcuni diritti (qui specificamente quelli alle coppie omossessuali).

Sul sistema westminster,scusami, ma separerei il risultato di un sistema elettorale maggioritario con i contrappesi di un sistema costituzionale. Ma saranno, ovviamente, opinioni.

CampaniArrabbiata said...

Non sono affatto dotto, cerco di cimentarmi solo in argomenti in cui ho una preparazione apprezzabile e di confrontarmi nel merito non con battutine ignoranti (quelle sì) tipiche del peggior reazionario oscurantista che guarda sempre indietro ai fascisti di 80 anni fa e non prova mai a comprendere ciò che uno scrive, pensa, descrive. Questo approccio mi permette di sapere ciò che io sono.

Premesso che continui a non rispondermi (quanti elettori della cdl andrebbero al gay pride?)) e che è sbagliato i contrapporre ai liberali gli illeberali (io non sono liberale, ma nemmeno illiberale), dovresti sapere che il LIBERALE vuole una minore invasione dello stato nella società e, di conseguenze, meno ipertrofia legislativa. Martino, vero liberale, è contro i pacs, proprio è contro ogni normatizzazione che incida sulla sfera del singolo.

Ti ripeto che di diritti civili si parla nella sociologia giuridica di stampo marxista, che vuole invece un processo inquisitorio dove lo stato dispone di tutti i poteri e la norma disciplina tutto.
Se ami l'inghilterra, dovresti contrapporre al sistema illuministico, quello di commow low che si fonda, invece, sulla tradizione.
Ho espresso più volte nel passato il motivo per il quale da NON liberale sono contrario ai pacs (leggiti tutto), ma ti sta sfuggendo che io non sto parlando di questo argomento, ma semplicemente di GAY PRIDE.
Il gay pride è na cosa, i pacs sono altra e disgiunta. T

i saresti trovato a tuo agio assieme a persone travestite, truccate che si lasciavano a comportamenti contro il buon costume? Fatti tuoi!

Ogni buon cattolico (come ogni buon liberale, conservatore, marxista ecc), dovrebbe conoscere le basi della dottrina della fede, se mi fai questa domanda, significa che saperlo non ti sta a cuore; altrimenti ti saresti formato in senso spirituale anteponendo la comunità all'individuo; il sacrificio al capriccio.
La chiosa:io cosa sono lo so, tu lo sai? Sei sicuro di essere un liberale oppure un conservatore? O, semplicemente, sei un progressista? Cossa ti distingue dai riformisti di sinistra?

CampaniArrabbiata said...

p.s. in Uk non c'è costituzione scritta(salvo alcuni acts), si basa tutto sulla traditio, pertanto anche il sistema westminster si basa sul consolidamento, segno del fatto che anche nel diritto si sono affermati principi liberali secondo cui non tutto va tipizzato.

CampaniArrabbiata said...

ERRATA CORRIGE: common lAw. Ho scritto una schifezza, ma credo che, tutto sommato, si capisca.

CampaniArrabbiata said...

Per TQ facciamo un patto: fammi passare almeno il 10% di ciò che scrivo, giusto per non riempirmi senza giustificazione di bollini gialli. Sai come è, io vedo verde o rosso e, allora preferisco 9 rossi e 1 un verde giusto ogni tanto. Sono gli aggregatori del lunedì e del venerdì a combinarmi queste marachelle:-)

Starsandbars/Vandeaitaliana said...

E poi magari Simone si è offeso perchè lo scorso anno al Convegno di Azione Universitaria in Versilia ho preferito non averlo nello stesso bungalow...

:-DDDD !!!

Anonymous said...

oggi giuro che non c'entro e che non ho visto nulla di nulla.

Abbiamo problemi con moltissimi blog, specialmente di splinder.
Manda una mail quando vedi che non ti viene aggregato qualcosa all'indirizzo di Tocqueville, così almeno segnali.

CampaniArrabbiata said...

Non c'è bisogno che ti giustifichi, ti credo: almeno tu non nascondi l'ostracismo e, al contrario di altri che vivono nell'ombra, sotto questo profilo sei apprezzabile.

Anonymous said...

Offeso io? Non ci tenevo a dormire con te, ma considerato che ci avevano affidato lo stesso bungalow e che eravamo ospiti di altri non ho fatto problemi e non mi sarei permesso di farli in alcun caso.

Tu invece..vabbè,lo stile non è roba per tutti.

Anonymous said...

"quel pensiero liberale di cui si fa portavoce e interprete autentico"

Questo lo hai detto tu, io non mi sarei mai permesso di ergermi a interprete autentico del pensiero liberale.

Sul "meno stato":lo stato riconosce un valore ad alcuni rapporti sociali e adotta una legislazione di favore (secondo me ancora di troppo poco favore) nei confronti delle famiglie.
Se pensi che io stia chiedendo i matrimoni gay o l'assimilazione della famiglia a una coppia gay, sei fuori strada. Senza entrare nella diatriba tra cattolici e laici, per me il nucleo fondamentale della nostra società è la famiglia (e lo dice la Costituzione) e per la famiglia servono politiche più efficaci. Su questo, spero, saremo d'accordo.

Detto questo come premessa "maggiore" e venendo alla puntuale questione del volere "meno stato": chiedere "meno stato" o chiedere che lo stato non discrimini per me è la stessa cosa. Per non discriminare basterebbe una modifica puntuale del codice civile che permettesse, ad esempio, alle coppie gay di ottenere alcune tutele (meglio, di avere alcune libertà) in tema di successioni, riguardo la casa in cui scelgono di vivere, la reciproca assistenza, ecc.
Qui lo stato interviene "impedendo" di disporre di alcuni diritti. Io chiedo che non intervenga proprio e che ognuno possa fare come crede.

Non c'entra nulla con l'essere cattolici,secondo me. Se poi volessimo aprire un dibattito su "cattolici adulti" e sui difensori della famiglia che ci ritroviamo nel centrodestra...

Anonymous said...

Confronto interessante!

Chissà cosa ne pensano i gay...

Ciao Pizz

CampaniArrabbiata said...

Stavolta, Simone, sono d'accordo , ma per introdurre quelle "libertà" che tu elenchi, c'è bisogno di una battaglia ideologica per l'introduzione di un istituto di diritto pubbluco, o basta andare dal notaio senza dare troppi fastidi?
Non dimenticare che si parlava di gay pride.....


Monica, i massmedia ce li propinano a tutte le ore, lasciami questo spazio autarchico:-)

Anonymous said...

"c'è bisogno di una battaglia ideologica per l'introduzione di un istituto di diritto pubbluco, o basta andare dal notaio senza dare troppi fastidi?"

Io sono d'accordo. La battaglia diventa ideologica se iniziamo a negare ab origine questa possibilità.
La mia provocazione nel dire "sarei andato al gay pride" era proprio qui: c'è bisogno di arrivare a questo? credo di no, un paese civile ha strumenti a sufficienza per evitare che si formino famiglie di serie b e per coniugare, al tempo stesso, il sostegno ai nuclei familiari e il riconoscimento dei diritti delle coppie omossessuali.

CampaniArrabbiata said...

Guarda che si può andare anche adesso dal notaio, nessuno lo vieta. Dov'è il problema?
Tanto più che il gay pride non è certamente piattaforma di discussione, visto che è piazza in cui si farnetica contro la famiglia, la religione cattolica, il Vaticano e ci si lascia andare a comportamenti contrari ad ogni buon costume.
Il problema è tutto qui: sostenere il gay pride, significa stare con una fazione ideologica non accettabile per qualsiasi eventuale dibatttito.

Starsandbars/Vandeaitaliana said...

Ah, ma l' Anonimus sarebbe Freedomland...
Sono sempre di fretta, non l'avevo inteso...
Anche da me ti ho dedicato due righe.
Ribadisco che fortunatamente non ho dato l'assenso a condividere nulla con te e gli altri giovanitristi: ho sempre un sesto senso, ed avevo già intuito alcune cosucce.
Quanto allo stile, basta vedere come i miei post vengono aggregati in TQV: se non c' è chi ha il coraggio di darmi il bollino rosso (anche tentando di forzare il sistema retrodatando: ho le stampate, se vuoi, e posso farti un elenco del maldestro tentativo), spesso giacciono nel limbo del giallo, nonostante le "segnalazioni".

Sempre sullo "stile": la Guerra l' ha persa l' Italia, non Noi. Ma voi fate festa, il 25 Aprile...

sylvester stangone said...

Sul gay pride una bella colata di sterco e passa la paura