Wednesday, August 08, 2007

Perché non possiamo non stare con i Palestinesi.

Mentre la lobby ebraica, già abituata a comandare i politicanti della terra, si permette di bacchettare per l'ennesima volta il Papa indicando chi non deve ricevere,10000 bambini palestinesi muoiono di fame ogni anno. 442 marciscono in carcere. 882 sono stati uccisi dal 2000 ad oggi.

Save the Children, la più grande organizzazione internazionale indipendente per la tutela e la promozione dei diritti dei bambini nel mondo, ha da poco reso noti alcuni dati riguardanti le condizioni di vita dei bambini palestinesi nei Territori occupati, di cui riporto una sintesi.

- Quasi quattro milioni di Palestinesi vivono nei Territori occupati, 2,5 milioni nella West Bank e 1,49 milioni nella Striscia di Gaza; il 53% della popolazione, pari a 2,1 milioni, è di età inferiore ai 18 anni.

- Il 42% dei bambini palestinesi sono da considerarsi rifugiati, dato che sale al 69% con riguardo alla sola Striscia di Gaza.

- 882 bambini palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano o dai coloni nel periodo compreso tra lo scoppio della seconda Intifada (settembre 2000) ed il 30 giugno 2007.

- Nel solo mese di giugno, l’esercito israeliano ha ucciso 9 bambini e ne ha feriti 21, mentre gli scontri intestini tra i gruppi armati palestinesi hanno causato la morte di 7 bambini ed il ferimento di altri 6.

- Dal settembre del 2000, 68 donne palestinesi sono state costrette a partorire presso un check-point, fatto questo che ha determinato la morte di 4 donne e di 34 neonati.

- Alla fine di giugno, 426 minori palestinesi risultano detenuti nelle prigioni israeliane.

- A partire dallo scoppio dell’Intifada e fino alla fine del 2006, solo a Gaza Israele ha distrutto totalmente o parzialmente 7.287 abitazioni, lasciando senza un tetto 34.902 bambini su un totale di 68.692 residenti; nella West Bank, le case distrutte ammontano a 3.302 e i Palestinesi interessati a 16.510.

- 7 famiglie su 10 nei Territori occupati, vale a dire 2,4 milioni di Palestinesi, vive al di sotto della soglia di povertà, e tale dato ricomprende circa i due terzi dei bambini palestinesi.

- 40.000 bambini dei Territori occupati sono costretti a lavorare, a cause delle pessime condizioni finanziarie delle famiglie.

- Una malnutrizione cronica interessa il 10% dei bambini al di sotto dei 5 anni; solo a Gaza, ben 50.000 bambini risultano malnutriti.

- Piu’ del 70% dei bambini di Gaza al di sotto dei 9 mesi risulta affetto da anemia, il che può determinare gravi conseguenze per il loro sviluppo fisico e cognitivo.

- La maggior parte dei Palestinesi vive con una dotazione d’acqua ben inferiore a quanto raccomandato dalla World Health Organization per cucinare, bere e lavarsi (150 litri al giorno per persona); nella West Bank ciascun Palestinese ha accesso a circa 56 litri d’acqua al giorno, mentre tale quantità scende a 51 litri nella Striscia di Gaza.

- Per il 27% delle famiglie palestinesi risulta problematico accedere ai servizi sanitari a causa dei check-points di Tsahal, per il 37% a causa delle chiusure e delle restrizioni israeliane, e per il 46% a causa dei costi dei trattamenti medici.

- 10.000 bambini muoiono ogni anno, a causa soprattutto di malattie prevenibili e scarse cure per i neonati.

- Quasi la metà dei bambini palestinesi ha avuto esperienze di forti traumi e stress causati dalle violenze e dai raid israeliani, o è stato testimone di violenze contro un membro della propria famiglia.

- A causa delle chiusure e dei coprifuoco, più di 226.000 scolari di 580 scuole della West Bank, particolarmente nella zona settentrionale, trova impossibile, saltuario o pericoloso il recarsi a scuola.

- Un’intera generazione di bambini giornalmente assiste sempre più a episodi di violenza, persino all’interno delle scuole, che dovrebbero essere luogo sicuro e protetto; uno studio risalente al 2004 della Birzeit University ha rilevato che il 45% degli studenti ha visto la propria scuola assediata dall’esercito israeliano, il 18% ha assistito all’uccisione di un compagno di scuola ed il 13% a quella di un insegnante.

Un’intera generazione di bambini – aggiungo io – massacrata e in balia di un’occupazione militare illegale e sempre più brutale e feroce, abbandonata a un destino di violenza, morte e devastazione dall’Occidente "civilizzato", che assiste impassibile ad ogni più efferato crimine di guerra commesso quasi quotidianamente dai valorosi soldatini di Tsahal.

Nessuna pena, nessun soccorso e, dunque, nessuna speranza per questi poveri innocenti.

Nessuna speranza, neanche per il piccolo Talal, 5 anni, che allo staff di Save the Children ha dichiarato: "Vado all’asilo ogni giorno da solo. Ho paura quando vado solo. Ho paura che gli Israeliani mi spareranno. Vorrei che fosse mia madre a portarmi all’asilo, ma mia madre è occupata. Mio padre è stato arrestato dagli Israeliani e adesso è in prigione. Ho visto gli Israeliani prenderlo. Non l’ho più visto da allora".

E noi, che stiamo facendo per il piccolo Talal?

3 comments:

Lo PseudoSauro said...

Per quanto riguarda Israele: e' li' e li' deve rimanere, ma 60 anni di guerra filata dovrebbero far pensare. Nessuno Stato al mondo e' in guerra per 60 anni, anzi, ancora prima, perche' inizio' tutto negli anni '30 con i primi insediamenti e l'emigrazione forzata dall'Europa che non dispiaceva per nulla all'Agenzia Ebraica di Chaim Weitzmann, anzi, era auspicata da tutto il sionismo internazionale. Ma si risolse in un fallimento e la maggior parte degli ebrei rimasero dove stavano.

Per quanto riguarda casa nostra, invece, siamo alle solite. Non ci sono ne' ebrei, ne' islamici, ne' altro: ci sono italiani o stranieri e nessuno ha piu' diritti degli altri. ci sono cittadini israeliani, marocchini, egiziani etc. La loro politica la facciano in casa loro. Invece... sono autorizzati a tenere l'ordine pubblico sul territorio italiano gli stranieri, spesso con tanto di porto d'armi, che girano su SUV coordinati tra loro via radio: e la polizia che fa? Le ronde a Padova le fanno gl'immigrati, non sempre regolari: e gl'italiani?

Per quanto riguarda il Papa, vorrei vedere che qualcuno di noi si mettesse a sindacare su chi riceve il rabbino tal dei tali... che si facciano i cazzi loro, che sono solo 30 mila, quando saranno 30 milioni se ne riparlera', visto che c'e' la "democrazia"... meno sono e piu' sono invadenti.

Anonymous said...

Noi stiamo facendo troppo poco, ma troppo poco a favore di Israele...
Si riportino tutti i dati, non solo quelli di una parte!

P.S.: chissà chi era il padre di questo Talal!! Non te lo sei chiesto?

CampaniArrabbiata said...

Sauro, sono d'accordo su tutto: intanto auspico che anche i 30.000 rimasti, facciano i bagagli e si tolgano dalle scatole.