Tuesday, August 28, 2007

La Giunta della vergogna
A Monfalcone (Gorizia) la giunta comunale nega il permesso, dapprima concesso, per l'apposizione di una targa in memoria dei martiri delle Foibe.

Dietrofront del Comune alla richiesta avanzata dal Comitato 10 febbraio.A Monfalcone non sarà apposta alcuna targa in memoria del drammadelle foibe e dell’esodo dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia.L’amministrazione comunale alla fine ha risposto picche, con unastringatissima nota dell’assessore comunale alla Cultura StefanoPiredda, al Comitato 10 febbraio. Nonostante che a giugno il sindacoGianfranco Pizzolitto, dopo aver congelato l’iniziativa, nonessendone stato messo al corrente dell’inizitiva, avesse negato cifossero problemi di natura politica.Il «no» dellamministrazione comunale di Monfalconenon sembra invecedovuto a problemi organizzativi. A dettarlo pare sia stata piuttostouna riunione di maggioranza in cui Rifondazione comunista e il PdCiavrebbero posto un preciso veto all’apposizione della targa inpiazzale Tommaseo, nel rione di via Romana. Il comitato, da partesua, subito dopo il rinvio, due mesi fa, dell’inaugurazione dellatarga, perché l’iniziativa non era stata portata in giunta propriodall’assessore Piredda, si è mosso per compiere il corretto percorsoautorizzativo. Il comitato ha rinnovato la propria richiesta il 25giugno, facendo seguito agli incontri con gli assessori alla Culturae ai Progetti di quartiere Andrea Montagnani e con il sindaco. Nelladomanda inoltrata al Comune il Comitato indica come motto daiscrivere sulla targa quel «Ti con nu, nu con ti» di anticatradizione dalmata, affiancato dalla scritta «in ricordo dei martiridelle foibe e degli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia». Il comitatosuggerisce come data dell’inaugurazione il 16 settembre, ricorrenzadel sessantesimo anniversario del secondo ritorno di Monfalconeall’Italia. L’amministrazione ci riflette su due mesi, ma per dareuna risposta negativa, non accompagnata, comunque, da alcuna
riferimento alla nota del 25 giugno l’amministrazione comunale non ritiene di dar corso alla richiesta». Poche e asettiche righe, da cui emerge però comunque chiaro, secondo il segretario cittaidno di Forz Italia, Giuseppe Nicoli, il condizionamento dell’estrema sinistra, «ferma su posizioni politiche di cinquant’anni fa, per altro già condannate dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano». Il segretario di Fi esprime quindi condanna nei confronti del sindaco Pizzolitto che «aveva assicurato che non c’erano problemi di natura politica all’apposizione della targa e invece si fa trascinare dalla miopia di un assessore che punta ad accontentare solo la sinistra più ottusa». Il Comitato 10 febbraio parla invece di «comportamento scorretto che dimostra come l’amministrazione comunale sia ostaggi della sinistra radicale». «Oltretutto la vicenda - dicono irappresentanti del Comitato - è stata gestita da persone che non\ avevano autorità per farlo. Sorprende che nel 2007 ci siano tali\atteggiamenti di chiusura. Molti Comuni hanno aperto le porte al ricordo della tragedia delle foibe, dell’Istria e della Dalmazia». Introvabili ieri sindaco e assessore alla Cultura, il segretario cittadino di Rifondazione comunista, Alessandro Saullo, conferma che«sì c’è stata una riunione di maggioranza in cui si è valutata l’iniziativa come un tentativo di strumentalizzazione».

4 comments:

Basco Grigioverde said...

I Comunisti di Mofalcone, sono portatatori malati della loro stupidità.
Non gli è bastata la fine che hanno fatto i loro concittadini nel primo dopo guerra sono andati a cercare il sole dell'avenire ripagati con ogni tipo di vessazione che si è trasformata in tragedia.

Argonauta said...

Ho inviato ad un amico il vostro pezzo che naturalmente condivido.

Ecco la risposta.
inutile dire che all verità npn c'è commento.

Non impareranno mai!
Eppure dopo la fine della guerra una bella lezione i trinariciuti monfalconesi l'hanno avuta.
Molti monfalconesi (perlopù maestranze dei cantieri navali) pensarono di trasferirsi in Jugoslavia per aiutare il rinascente paradiso comunista.
Partirono pieni di entusiasmo e di speranze.
E tornarono con la coda tra le gambe dopo aver passato maltrattamenti, imprigionamenti e persecuzioni.
Davvero non impareranno mai!
B

CampaniArrabbiata said...

Caro Basco, io ho spero solo che i comunisti di monfalcone siano dei portatori sani di stupidità, perchè dopo la tragedia che da quelle parti hanno vissuto, la gente non può non sapere. Il suo blog è molto bello, lo seguirò con interesse.

Signor Colombo, non possiamo dire purtroppo che oggi la storia si stia ripetendo. I comunisti nostrani di preparare i bagagli per la Corea o Cuba non ci pensano minimamente. Stanno troppo bene qui senza fare nulla.

Anonymous said...

No, dico ma stai scherzando? Pensi davvero che, anche a distanza di anni, ammetterebbero la verità? Che i partigiani rossi avrebbero compiuto nefandezze invece di liberare l'italia? Io mi sto rileggendo un pò la storia attraverso i libri di Pisanò e scopro un mondo del tutto nuovo o quasi.