Tuesday, February 19, 2008

Senza governo si arrestano i mafiosi.
Nell'ambito dei tentativi di riassetto dei vertici di Cosa Nostra, dopo l'arresto dei Lo Piccolo, è stata smantellata la famiglia Gambino; poi sono stati colpiti il clan reggino dei Morabito e casertano dei Casalesi; stoppata la faida di San Luca nella locride, braccato il boss della periferia nord di Napoli Licciardi e, in ultimo, preso Salvatore Condello, pezzo grosso della 'ndrangheta calabrese. Tutto questo in un solo mese, ossia da quando è caduto il governo., Non è un caso. Basta pensare che Bernardo Provenzano è stato preso alla fine della scorsa legislatura. Se cadesse un governo al mese, la mafia sarebbe stata estirpata da tempo, ma - purtroppo - la cupola risiede ancora a palazzo...


'NDRANGHETA: PRESO SUPER BOSS, 'NON C'ENTRO'
REGGIO CALABRIA - (ansa) "Non c'entro niente con queste inchieste, con la guerra di mafia e con le nove ordinanze che avete emesso nei miei confronti": sono state queste le parole che il boss indiscusso della 'ndrangheta, Salvatore Condello, ha detto ai carabinieri del Ros che nella tarda serata di ieri lo hanno arrestato nel rione Pellaro a Reggio Calabria. Vestito con capi di abbigliamento di marca, Condello, con il suo atteggiamento, ha trasmesso ai carabinieri la percezione di avere di fronte un vero capo di 'ndrangheta con una personalità improntata alla "correttezza" che gli deriva dal ruolo in seno alla criminalità organizzata. Numerosissimi pizzini sono stati trovati dai carabinieri del Ros nell'appartamento dove si nascondeva Pasquale Condello, "il supremo" della 'ndrangheta, arrestato nella tarda serata di ieri. Il superboss utilizzava in maniera metodica il sistema della comunicazione scritta con gli affiliati per impartire ordini e dare disposizioni. ''Bernardo Provenzano - ha commentato un investigatore - in confronto era un dilettante". Già durante la fase delle indagini, i Ros dei carabinieri avevano intercettato alcuni di questi pizzini. Il boss utilizzava una terminologia che i carabinieri stanno cercando di decifrare nel dettaglio, associando ai soprannomi utilizzati da Condello nomi reali di persone, e ad alcune terminologie il vero significato inteso dal boss. Nell'appartamento nel rione Pellaro di Reggio è stata trovata anche numerosa documentazione adesso al vaglio degli investigatori.
Pasquale Condello, "il supremo" della 'ndrangheta, era latitante dal 1988 dopo essere stato scarcerato dietro il pagamento di una cauzione di 100 milioni delle vecchie lire. All'epoca il boss era stato arrestato per associazione mafiosa, ma uscì dal carcere sfruttando l'istituto, allora in vigore, della scarcerazione per cauzione. Da allora Condello ha fatto perdere ogni traccia.

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