Monday, January 14, 2008

RIPULIRE LE UNIVERSITA'
Chi nega l'accesso al Papa è figlio del '68.

I professori universitari italiani hanno in media tra i 55/65 anni, dunque hanno conosciuto quella sciagurata "rivoluzione" che fu il '68. Sciagurata in quanto all'origine di tutti i disvalori della moderna società. L'Italia oggi nazione che ha perso il senso di autorità, gerarchia, merito. Infatti le università nostrane sono tra le ultime per qualità e, chi può, non esita ad andare all'estero. A ciò si aggiunga che gli spazi di aggregazione sono egemonizzati dai collettivi, ossia da movimenti di sinistra estrema per i quali Bertinotti è un servo del capitale, Mao è l'unico deviazionista accettato e le brigate rosse non furono poi tanto malvagie,anzi. Tra loro ragazzotti stagionati che possono permettersi di fare i fuoricorso per professione e che a 30 anni stanno ancora a spulitriare senza concludere nulla di produttivo. Naturalmente, chi non ci sta, è tagliato fuori. Chi prova ad inserirsi nel mondo accademico, non ha chances se non è parente del Professor LupmanGranfigliodiPutt o non ha la spinta comunista. Chi invece, da studente, va all'università solo per lavorare sodo e osa laurearsi in tempo perchè non ha posti prenotati e deve farsi strada da solo, è invece considerato "fascio" e non ha accesso ai luoghi border-line. Naturalmente nella categoria è ricompreso chiunque non rinunci a battersi contro l'egemonia culturale. Tra questi non ci sono i tocquevilliani che, troppo vili per alzare il ditino, sono nel conformismo molto simili ai compagni.

In questo quadro, dunque, non deve sorprendere che ai politici/intellettuali anticomunisti sia negato l'accesso alle università. L'anno scorso i collettivi arrivarono ad impedire che si tenesse un convegno, alla presenza di Marcello Veneziani, sul più grande filosofo del '900, Giovanni Gentile. Mai, tuttavia, si poteva immaginare che i sostenitori del pensiero debole sarebbero arrivati a levare gli scudi contro il Professor Joseph Ratzinger che, invitato, dovrebbe parlare alla Sapienza assieme a Mussi e Uolter Velteroni(sic!). L'ateismo militante - foraggiato dai media, dalle lobbies omosessuali e dal loro braccio armato, i radicali e i comunisti - non ha ormai più remore a scagliarsi con violenza contro il Papa, ossia contro l'unica forza che può opporsi a questa società decadente. Siamo di fronte ad un vero e proprio scontro civiltà con i neoglobalizzatori liberal-comunisti. E', dunque, questione vitale reagire ad una cultura dominante che, portatrice di disvalori, sta dissolvendo la nostra società. Che inizi l'anti68!

P.S. Questo post sarà pure censurato dall'aggregatore sovietico tocqueville, ma Emma Bonino rimane un cesso.

3 comments:

Nessie said...

Pizzino, stavolta ti quoto in pieno senza SE e senza Ma. Segnalo l'ottimo articolo di Stefano Zecchi proprio sui laicisti da crociata antipapista, comparso su Il Giornale di ieri 14. Su TCQV che non pubblica, fottitene, ormai siamo in tanti.)O come dite da voi, futtitenne! :-)

CampaniArrabbiata said...

Ogni tanto siamo pure d'accordo:-p
Siamo di nuovo in tempi di persecuzione e bisogna reagire. Su tq la storia è lunga, è giusto far sapere che non è l'aggregatore del centrodestra, ma dei radicali.

Scorretto said...

La cosa triste è che questa feccia non aprirebbe bocca se ad essere invitati fossero il dalai lama, un imam o che so io...alla faccia della tanto decantata laicità!