Friday, January 11, 2008

Anche a Napoli piove.
La mafiocrazia a difesa di Bassolino.


Firma la petizione.

Se persino uno come Tonino Di Pietro, che storicamente è sempre stato dalla parte delle toghe, è arrivato ieri a criticare la procura di Napoli, significa che sotto c'è davvero qualcosa di grave. Ci si chiede come sia possibile che, in 15 anni di Bassolinismo, alla procura nulla sia apparso anomalo. Prodi, non è stato detto, ha commissariato i consorzi di Napoli e Caserta per la raccolta dei rifiuti perchè gestiti direttamente dalla camorra. Evidentemente, se le ecoballe, che di ecocompatibile non hanno niente non essendo altro se non un ammasso di rifiuti indifferenziato, hanno un costo maggiore rispetto ai rifiuti spediti e smaltiti in Germania, per la procura è normale. Tra l'altro il processo a carico di Bassolino per l'appalto per l'inceneritore di Acerra all'Impregilo è già destinato, senza mai essere inizato, alla prescizione. Si aggiunga il caso, su cui già ci siamo soffermati, di Agostino Cordova, ex procuratore capo che fu trasferito per incompatibilità ambientale e funzionale perchè, nel momento in cui osò indagare sulla corruzione presente nell'amministrazione di Bassolino sindaco, si ritrovò 60 esposti contro. De Ch1ara, coordinatore della sezione Amb1ente e Territ0rio, intervistato recentemente in televisione, ha dimostrato di conoscere ben poco il modo attraverso il quale la camorra riesce ad agire indisturbata - rectius, piazzando politici a lei direttamente collegati - nell'affare dei rifiuti. E infatti non ci sono stati risultati apprezzabili. Inoltre, anche la stampa ha per anni taciuto sulle responsabilità, penali e politiche, di Bassolino. Dunque, se in Campania si è affermato un sistema bloccato di stampo para-camorristico, lo dobbiamo anche all'inerzia di chi doveva fare osservare la legge o informare l'opinione pubblica. La camorra che abbia un'egemonia nel territorio è eufemistico, ma ciò non può essere un alibi, tanto più che, non essendoci una cupola, i clan concorrono nel medesimo mercato e quindi si contrastano a vicenda.

La politica, spesso, si comporta in maniera ben peggiore della criminalità organizzata. E' paracamorristico, infatti, che le istituzioni continuino a coprire Bassolino per non perdere il suo serbatoio di voti (e poi sua moglie, Annamaria Carloni è senatrice e, si sa, di questi tempi un senatore in più fa comodo...ndr). Fioroni è arrivato a minacciare di negare alla Moratti i finanziamenti per la scuola e la procura di Milano la sta indagando per abuso d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta sulle consulenze d'oro. A Bassolino nessuno - nè la magistratura, nè i partiti, nè la stampa - osa contestarlo: è legibus solutus, è sopra ogni legge. Nemmeno l'opposizione di centrodestra vuole sfiduciarlo, evidentemente alla CdL, sia locale che nazionale, va tutto bene così. I cittadini sono esasperati, non ce la fanno più, ma non si vede chi possa prendere le brigle e ridare la luce alla Campania. Ormai questa regione è morta. I debiti su debiti accumulati da Bassolino non attirano mosconi, nessuno vuole portare la croce. Pagheremo per i prossimi 60 anni le conseguenze della nostra viltà. L'impresa, il turismo, l'agricoltura sono in ginocchio. Ormai nei negozi si specifica che "questo prodotto non viene dalla Campania". Sorrento, Amalfi, Capri, Pompei, Napoli, etcetera sono in crisi già da anni. Anche perchè, in tutto questo, la soluzione per i rifiuti è tutt'altro che vicina. Il termovalorizzatore di Acerra è un mostro oggetto di inchiesta. I comuni dei 5 siti individuati dal piano Bertolaso - bocciato a suo tempo da quella checca isterica di Pecoraro - già si stanno mobilitando per opporsi alla apertura delle discariche. Forse è giunto il momento che lo stato assuma delle decisioni senza farsi intimidire da Verdi, noglobal e grillini.

A proposito, questi ultimi si sono imbucati, senza essere invitati, per partecipare alla rivolta della gente di Pianura. Sono proprio loro a creare, con gli ultras, casini e disordini. Sono arrivati da tutta Italia - Toscana soprattutto - e con loro c'è pure Oreste Scalzone, ex leader di Potere Operaio. Grillo, d'altra parte, non ha perso tempo a farsi sentire per riprendere a scrivere fregnacce contro i termovalorizzatori e prostituirsi per l'amico Pecoraro, suo compare ecoterrorista.

In Campania, in particolare nel casertano - spieghiamolo a Grillo e Pecoraro, due inetti demagoghi - esistono circa 1200 discariche abusive gestite dalla camorra. In queste aree la camorra smaltisce i rifiuti inquinanti delle imprese del Nord e c'è l'80% delle possibilità in più, rispetto al resto d'Italia, di beccarsi il tumore. Di biogas, ossia di quella miscela di gas prodotta dalla fermentazione batterica dei residui organici provenienti da rifiuti, la Campania ne è piena; Pianura, per decenni la discarica d'Europa, soprattutto. Ora questo quartiere, nonostante per il 60% non sia fornito di impianti fognari, negli ultimi anni ha avuto una crescita demografica esponenziale perchè a Napoli anche i prezzi delle case sono schizzati alle stelle. Riaprire, seppur in via temporanea, una discarica lì, è pura follia. Per questo, senza farsi intimidire dai sinistri tentativi di strumentalizzazione, la protesta va sostenuta. Non possono essere i cittadini a pagare per la negligenza di amministratori coperti da un sistema mafiocratico che ha al suo vertice un presidente della repubblica che non interviene e non si decide a commissariare, come richiede la costituzione, il consiglio regionale campano per gravi violazioni di legge e motivi di sicurezza nazionale. Appoggiare l'invasione sovietiva a Budapest, si sa, è stato l'unico dovere etico sentito da Napolitano in vita sua.
Firmate la petizione.

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