Wednesday, November 21, 2007

When Johnny Comes Marching Home

Il nome Ultima Thule, gruppo identitario svedese di cui già in passato ho inserito una canzone (Terra dei padri, tradotta in italiano dagli Aurora) e dei quali vi consiglio di ascoltare gli altri pezzi presenti su youtube, prende spunto da Thule, un'isola divenuta leggendaria, citata per la prima volta nei diari di viaggio di un esploratore greco. Nei suoi resoconti si parla di Thule come di una terra di fuoco e ghiaccio nella quale il sole non tramonta mai. Il fascino del racconto fa inserire l'isola nel quadro di narrazioni fantastiche. Vari autori l'hanno identificata con l'Islanda, le Isole Shetland, le Isole Fær Øer, l'isola di Saaremaa, la Norvegia , ma nessuno può dire con certezza dove si trovi. Nel corso della tarda antichità e nel medioevo il ricordo della lontana Thule ha generato un resistente mito: quello dell' Ultima Thule (termine già utilizzato dai Romani per definire tutte le terre "aldilà del mondo conosciuto"). Il mito è stato anche alla base della formazione di gruppi occulti come quello tedesco della Società Thule e che identificava in Thule l'origine della saggezza. Infatti Thule è una terra abitata da una razza umana "superiore", il popolo degli Iperborei, organizzato in una società pressoché perfetta e dunque dominante sul mondo.

Il mito di Thule è diventato antitetico a quello di Atlantide: ove questa si distrusse per l'ottusità della propria civiltà, Thule è idealizzata nella sua medesima perfezione, in un senso quasi superumano. A ciò si deve ricondurre anche il detto "mirare all'Ultima Thule", col significato di ambire ad un ideale superiore, puntare alla perfezione.

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