Thursday, November 22, 2007

Fini peggio di Follini.
Pronto l'accordo con Veltroni per prendersi Roma e lasciare alla sinistra il governo.

Ve lo ricordate il signore dei tranelli, il prode Follini, l'omuncolo che nell'ultimo anno del governo di cui era vicepremier (sic!) appariva ogni sera in tutti i tg e sosteneva che ci volesse discontinuità? Nessuno capiva cosa volesse: se il governo diceva bianco, a lui andava bene il nero; se c'era il nero, la discontinuità si qualificava con il bianco. Per un anno andò così. Fu proprio Follini ad imporre questa legge elettorale - con la precedente avremmo vinto le elezioni! - salvo poi, una volta approvata, contestarla e dire che non gli garbava. Se oggi il centrodestra è opposizione, lo dobbiamo a lui. Non si trattò di avventatezza, ma di un piano premeditato volto a lacerare la sua ex compagine politica e propedeutico al salto della quaglia. Oggi, infatti, Follini - benchè eletto nell'Udc (unione dei carcerati) - è nel partito democratico.

Ebbene, ciò premesso, diciamo pure che Gianfranzo si sta comportando allo stesso modo, anzi anche peggio del turpe pelatino. Ieri a Porta a Porta è stato squallido quanto il più infido vermilinguo. Uno dei tanti giornalisti rincoglioniti di Repubblica che la sera può deglutire solo pastina, Mario Pirani, ha sostenuto che Berlusconi farebbe il gioco della destra eversiva. Infatti l'annuncio della nascita del nuovo soggetto unitario del centrodestra è avvenuto a piazza San Babila, piazza storica - testuale - della "della eversiva eversiva" ed è stata appoggiata da subito dal partito xenofobo (sic!!!!!) di Storace. A queste farneticazioni, Gianfranco non ha risposto e - dimentico che i suoi leccapiedi più asserviti, i La Russa (Gasparri non si senta escluso..ndr), sono cresciuti proprio a San Babila - ha di fatto smentito sè stesso:

A) Fu in occasione della votazione alla camera del primo DPEF - che si approva entro il 30 giugno di ogni anno - del governo Prodi che Gianfranzo sostenne che bisognasse riformare la legge elettorale e andare poi subito al voto. Ebbene, ieri Berlusconi ha ripetuto la stessa cosa, ma Fini l'ha bollata come dichiarazione populista che non avrà seguito.

B) Fu proprio Gianfranzo a spingere, l'estate scorsa, per l'accelerazione nella creazione del partito unico del centrodestra. Ora dichiara che AN non è interessata a confluire nel nuovo partito di Berlusconi.

Sostanzialmente, Fini, con una serie di errori colossali, ha dimostrato di essere un leader miope e interessato a promuovere solo sè stesso. Sarà pure telegenico ma non ha le capacità per amministrare un condominio. Del resto, di lui Giano Accame - lo storico direttore del Secolo d'Italia - dice che "Fini è uno che non sa un cazzo, ma lo sa dire molto bene". Le ultime cantonate prese dal leader di An dimostrano che Accame ha ragione.

Tanto è vero che Fini, ora che è stato ingabbiato, ha deciso di giocarsi il suo jolly e incontrare Veltroni lunedì. Non lo farà certamente per raccontargli delle barzellette, ma discuterà di legge elettorale per non farsi tagliare fuori. Inoltre vorrebbe accordarsi con Uolter Cialtroni per lasciargli il governo e prendersi in cambio il Campidoglio, piazza verso cui Gianfranzo punta da tempo. Il novello Gano di Maganza, paladino di Carlo Magno, ha tradito nuovamente la propria patria svelando ai Saraceni il modo per cogliere di sorpresa a Roncisvalle la retroguardia guidata da Orlando. L'ha fatto per un piatto di lentecchie.

Indebolire, dunque, An per sottolineare il deficit di consenso che riscuote il capo a questo punto è d'obbligo. Gano, alle prossime elezioni, avrà la punizione che merita per il suo tradimento: sarà squartato vivo e i suoi resti bruciati e sparsi al vento!

Ai traditori non si concede degna sepoltura.

8 comments:

Anonymous said...

Non ci sono parole abbastanza brutte per descrivere Gianfranzo..

Invece, dimmi la tua opinione per favore, perchè io mi ero illusa per davvero sulla sterzata a destra del Cav., sembrava.....

Anche perchè ora è tutto un affannarsi dei vari forzisti a sottolineare che il nascente partito è dei moderati, dei liberali. Due parole che mi indispongono, al momento. :)

CampaniArrabbiata said...

A chi lo dici:-p
I forzisti possono affannarsi quanto gli pare, dirsi liberali oggi è tanto di più inflazionato quanto ibrido ci sia, ergo è tutto ciò che non è destra.
Il Cav ha voluto semplicemente mettere fuori gioco Casini e Fini, non c'è un progetto culturale dietro. Spetta a noi non lasciare i vertici del nascituro soggetto ai libertari-radicali. Dobbiamo semplicemente far contare i numeri perchè tu e io rappresentiamo l'idem sentire diffuso.
Ne ho scritto in maniera più approfondita qui:
http://ilpizzino.blogspot.com/2007/11/fini-pronto-per-lisola-dei-famosi.html#links

P.s. Non immagini quanto mi riempia di gioia vedere che ora lo chiamate tutti gianfranzo:-p

Anonymous said...

A questa deriva populista bisogna solo rispondere con la creazione di un grande centro che coinvolga tutti i moderati e ricostruisca finalmente l'italia.

CampaniArrabbiata said...

Io di sicuro NON C'ENTRO!

Massimo said...

L'unica salvezza, per Alleanza Nazionale, è unrigurgito di dignità dei "colonnelli" che rimuovano Fini e vadano a Canossa da Berlusconi per fare il partito che tutti noi di Centro Destra vogliamo: di piazza, di scontro con la sinistra, D-Destra ;-)

Anonymous said...

Anche se tutti...noi no!

Metafisico said...

ottima analisi, mi hai tolto le parole di bocca.
Fini è vermanete allo sbando, si alllei con FOllini

CampaniArrabbiata said...

Massimo, dignità? Per La Russa, Gasparri e Matteoli?????

Meta, fanno la compagnia dei tranelli:-p