Monday, November 12, 2007

Amato dimettiti.
Il pacchetto sicurezza negli stadi un anno dopo.

La sua incapacità di garantire l'ordine pubblico e di gestire situazioni di allarme sociale non può lasciare al ministro dell'interno altra via se non quella delle dimissioni. Ieri i primi lanci di agenzia dicevano che, durante uno scontro tra juventini e laziali sull'autostrada, c'era stato un morto. Nulla di tutto questo si è verificato ed è chiaro che l'intento sia stato quello di celare la notizia, ossia che un poliziotto - non si sa se per pazzia o per errore - ha esploso con la sua pistola un colpo che ha colpito una macchina, ferma sull'altra carreggiata autostradale, al cui interno vi era un tifoso laziale. Tutto quello che poi è successo a Bergamo, Milano e Roma ha il suo antecedente logico in questo prologo. E' pertanto evidente che Abete, Matarrese, Manganelli e Amato - quest'ultimo soprattutto, visto che ha imposto di non sospendere le partite - sono i principali responsabili, in virtù del ruolo da loro coperto, per non aver saputo leggere una situazione che ha messo in pericolo la sicurezza dei cittadini.

Un anno fa, dopo gli scontri di Catania-Palermo, si aprì un lungo dibattito parlamentare e Amato, garantendo che le cose sarebbero cambiate, presentò un pacchetto per la sicurezza negli stadi. Gli ultras ieri - facendo sospendere di forza le partite di Bergamo, Milano e Roma - hanno dimostrato, e non è la prima volta, che Amato ha fallito e non è la polizia ad assicurare l'ordine pubblico.
Il pacchetto sicurezza ha comportato solo disagi per i tifosi più tranquilli. Per i tifosi organizzati non ci sono controlli e i biglietti nominali sono una presa in giro che fanno solo perdere tempo ai tornelli. Tanto è vero che i bagarini fanno gli affari di sempre e che quest'anno al San Paolo sono entrati "Bin Laden", "Bill Clinton", "Bush" e "Alessandro Manzoni".

Che paghi, dunque, Amato per i danni, per i disagi e, soprattutto, per la morte di Gabriele Sandri. Il ministro, e solo il ministro, si è dimostrato incapace e inaffidabile in questa situazione.

8 comments:

Anonymous said...

Pizzi hai ragione la colpa di tutto quello che è successo dopo, è anche degli organi di stampa che per un sacco di tempo hanno dipinto gabriele come un pregiudicato.
Ottima descrizione dei fatti quella fatta da te mi hai preceduto stavo per postartela.

GIUSTIZIA PER GABRIELE

Anonymous said...

siamo in italia, queste cose non succedono. Amato continuerà a pontificare per altri 30 anni almeno

CampaniArrabbiata said...

Alex@ sentiti libero di postare quanto e quello che vuoi

Legio@ e pure questo è vero.

Anonymous said...

E se a sparare fosse stato un ultras contro un altro, ci sarebbe mai stata la medesima solidarietà trasversale tra supporters diversi? Se un romanista avesse ucciso un laziale che succedeva?

Diciamo che sfrange ultras hanno un collante nell'odio avverso la polizia.

Massimo said...

Le dimissioni le danno persone che hanno dignità e onore ...

Anonymous said...

Ecco, sei ancora qui a chiedere le dimissioni di Amato? Quanti di questo schifo di governo, si sarebbero dovuti dimettere prima di lui?

Bruno said...

Poldo, i romanisti hanno già ucciso un laziale, si chiama Paparelli. Qui a Roma si trovano molti muri sui quali troneggia la scritta "10-100-1000 Paparelli"... Quindi non è stata solidarietà, bensi una scusa per far del casino.
Se volete ricordare Gabriele fatelo in silenzio e con dignità.
Ciao Gabriele, cuore biancoblù.

CampaniArrabbiata said...

Poldo, sei stato molto arguto nel porre l'eccezione e Bruno ti ha risposto. Anche se ci sono responsabilità politiche su cui nessuno insiste.

Elly, si sarebbe proprio dovuto dimenttere il governo. Massimo - però - ha già risposto per noi tutti.