PRESENTARE UN LIBRO NEL NORD ITALIA, E SCOPRIRE CHE LA PRESENZA DELLE CAMIONETTE DELLA POLIZIA E' INDISPENSABILE
di Nicola Rao
Maurizio Saia e' un parlamentare padovano di An. Ex segretario del Fdg patavino, e' un giovane 'finiano' in carriera, proveniente anche lui, come quasi tutti gli attuali dirigenti dell'entourage del leader, dall'esperienza Nuova destra degli anni settanta-ottanta. Quando esce il mio libro e' tra i primi a a chiedermi di poterlo presentare, ovviamente nella sua citta'. Accetto di buon grado. Ma un giorno mi telefona e mi dice: 'Guarda, Nicola, forse e' meglio rinviare la presentazione a Padova, ma intanto mi hanno chiesto di te a Vicenza e a Verona'. Cosi' accetto l'invito a presentare il libro in queste due citta'. A questi incontri abbino, in corsa, un passaggio a Padova, dopo che la locale libreria Mondadori mi ha chiesto iin maniera carinamente insistente, di presentere il libro nei loro locali. Il giorno prima di andare a Padova (per poi proseguire nel minitour veneto) mi arriva una strada telefonata dalla libreria. 'Lei conferma la sua presenza da noi domani, vero?'. Mi chiedono. Certo, dico io. 'No, perche' lo voleva sapere la Questura...'. La cosa mi sorprende. Perche' non ho mai ricevuto ne' minacce ne' intimidazioni per la 'Fiamma e la celtica', e del resto non ce ne sarebbe motivo. Comunque la mattina dopo prendo il treno e arrivo a Padova, dove mi aspetta Maurizio Saia. Mangiamo un panino, poi ci spostiamo nei pressi della libreria Mondadori. Dove incrociamo un altro parlamentare locale di An: Filippo Ascierto. Ci avviamo in libreria e a 100 metri dal locale vediamo due camionette della Calere. 'Questi sono per te', mi dice Saia, che di queste cose se ne intende visto che e' stato anche assessore alla sicurezza nella Giunta precedente. A me sembra di sognare...Ma non e' finita. Entrando in libreria noto una decina di agenti in borghese, presumibilimente della digos locale, che stazionano davanti e di fronte al locale. Ormai non ci sono piu' dubbi. La polizia e' davvero li' per proteggermi... Presento il mio libro, discuto con un ragazzo che non conosco e che poi scopriro' essere Paolo Caratossidis, uno dei leader di Forza nuova. Lui sostiene che in Italia c'e' ancora l'antifascismo militante e lui lo vive tutti i giorni sulla propria pelle. Ricorda di essere stato aggredito a martellate in testa, costretto ad andare all'universita' protetto dalla polizia, come negli anni settanta. Io rispondo che cio' che sta accadendo a Padova per fortuna e' l'eccezione e non la regola. Mentre negli anni settanta questi episodi accadevano in continuazione e ovunque...Alla fine, prima di spostarmi a Vicenza, Saia mi confida: ora te lo posso dire: tempo fa la polizia mi ha consigliato di rinviare la presentazione del tuo libro. Tira una brutta aria... Oggi capisco il perche' di tanta preoccupazione da parte delle forze dell'ordine. Anche perche' leggendo le intercettazioni telefoniche dei leader e dei militanti della 'seconda posizione, vengo a scoprire che i fratelli Toschi-operai padovani iscritti alla Fiom-Cgil- sarebbero accusati di aver incendiato la sede locale di Forza Nuova (quella di Caratossidis) e di far parte di uno dei nuclei piu' duri di questo nascente gruppo terroristico... E non e' finita. Perche', sempre leggendo le intercettazioni delle telefonate dei militanti del Partico Comunista Politico Militare, scopro che altri vecchi reduci degli anni settanta, stavolta a Milano, cosi' come i loro compagni padovani, prim di colpire il cuore dello Stato, avevano deciso di prendersela, nella migliore tradizione,con i nemici naturali e piu' indifesi: i fascisti. Dell'incendio di Forza nuova ho appena detto. Ma sentite cosa si dicono il quarantanovenne Claudio Latino, indicato come il capo del nucleo milanese ed l'ex Colp Bruno Ghirardi, cinquantenne, esperto di armi e di rapine. Dopo 30 anni il loro obiettivo sono sempre i fasci del tempo che fu. E cosi' pensano si far saltare la paldestra di un altro cinquantenne che negli anni settanta era nella lista 'nera': Lino Guaglianone (uno degli intervistati ne 'La fiamma e la celtica' a proposito di San Babila e dintorni). Ma Guaglianone e' anche un esprerto di boxe francese e di karate. Cosi' i due concludono:''Gli tiri giu' una fucilata e poi vedi se le arti marziali'...''. Deja vu'...
Thursday, February 15, 2007
Posted by CampaniArrabbiata at 2:03 AM
Labels: antifascisti, libri, rao
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