Saturday, December 16, 2006










Il nemico dell'occidente non è l'Islam, ma il Liberal-bolscevismo.
Restiamo in piedi sulle rovine contro i veri barbari e i nemici della tradizione.

L'Inghilterra, pioniera di liberismo e oclocrazia, ha iniziato già da qualche anno a vietare che nelle cartoline d'auguri natalizie figuri qualsiasi riferimento alla Sacra Famiglia. La moda si è diffusa subito a macchia d'olio oltre la Manica arrivando a lambire anche l'Italia, tanto che in Trentino solerti maestrine hanno eliminato "tu scendi dalle stelle" dai canti natalizi. Successivamente è toccato ai commercianti farsi valere in nome dei principi del sacro stato laico (?!)eliminando i presepi dalla merci sostenendo che non vendessero abbastanza. Persino gli zampognari accorrono più di rado nelle città illuminate: non conviene più!

All'adozioni di siffatti provvedimenti la motivazione ufficiale è che "non si vogliono urtare le sensibilità dei musulmani", ma in realtà è una balla colossale:

1)I musulmani credono in Gesù quale profeta e, al contrario di quello che si vuole far credere, rispettano la religione. Ciò che non va davvero loro giù - così come a me - è una società in cui le uniche divinità riconosciute riguardano i disvalori del globalismo, il velinismo, la commercializzazione delle persone.

2) Se davvero non si volessero urtare certe sensibilità, perchè non adottiamo una scelta radicale abolendo in definitiva il Natale? Sarebbe una scelta coerente.

La verità è ben diversa: è l'onda laicista, l'internazionale libertaria e bolscevica, in sintesi l'establishment oclocratico che non perde occasione per attaccare qualsiasi valore tradizionale. Ciò, tuttavia, senza rinunciare ai sacri affari e al business del Natale. I regali, i viaggetti, le spesette folli, le magnate sono diritti indisponibili, valori irrunciabili per gli olocratici, tanto che hanno sì mantenuto un periodo vacanziero, ma rimpiendolo di ogni sentimento laicisticamente deificato e culturalmente demitizzato.

Una civiltà dev'essere animata da una vera e propria religione civile e non semplicemente governata da una forma di civilizzazione, che attiene piuttosto alla sfera dei mezzi, come la tecnica, il benessere e l'economia. L'equivoco dell'islamofascismo e la psicosi del terrorismo, l'ascesa di Ratzinger, il protagonismo dei teocon e degli atei cristiani, la marea montante degli incivili di ritorno nella barbarie benestante dell'Occidente. La civiltà invecchia e noi, i suoi abitanti, torniamo bambini, viviamo egocentrici secondo capricci e senza limitazioni, in un gioco cieco e circolare. La smania di godere a ogni costo e la pulsione autodistruttiva si alleano e generano la tentazione di lasciarsi vivere. Siamo stanchi di inventare e di costruire, l'infantilismo ci invecchia senza renderci maturi, il piacere ci affatica più del lavoro, la libertà ci stressa più della schiavitù, abbiamo tanti desideri ma poche speranze.

Così prevale la stanchezza della modernità e il vago desiderio di barbara innocenza. La civiltà europea e occidentale è oggi a un punto di svolta che somiglia a un inizio: non deve ingannarsi additando un nemico esterno e assoluto, distraendosi così dai suoi mali interni, numerosi e molto pericolosi. Al contrario, è necessario un nuovo atto di fondazione, insieme rivoluzionario e tradizionale, capace di ridonare all'Europa il suo volto, la sua storia e la sua vocazione al futuro.

Marcello Veneziani ha recentemente scritto "Contro i barbari. La civiltà e i suoi nemici, interni ed esterni" in cui si sostiene che la nostra civiltà non ha oggi solo un nemico, ma due. Uno, esterno e aggressivo, si identifica con il fanatismo islamico. L'altro, interno e dissolutivo, con il piacere della decadenza, il nichilismo, la distruzione di tradizioni ed esperienze millenarie. Uno vorrebbe annientarci, l'altro ci dissolve nel niente. I tiranni di fuori, i vigliacchi di dentro, barbari entrambi. Reagire a questa doppia minaccia è urgente, ma come fare? Veneziani cerca di fornire una risposta ambiziosamente polemica all'attuale sfida dello "scontro di inciviltà". Una risposta che affonda le sue radici nella tradizione occidentale, e che sostiene la necessità di un "patriottismo di civiltà.

Per questo - contro la sottocultura eterofoba, pacstista, liberalmaoista e criptosionista - raccolgo con piacere l'iniziativa del sito
http://www.natalesiamonoi.it, invitando tutti i fratelli e le semplici persone di buon senso a inserire il lì indicato bannerino:

Un presepe in ogni sito

15 comments:

Anonymous said...

Benché sia tutto fuorché un tradizionalista, approvo.
Cmq la parabola del liberismo-utilitarismo ha già iniziato il suo tratto discendente.
Nella decadenza si nasconde un nuovo inizio.
Sia benedetta la decadenza.

Anonymous said...

Ottima iniziativa:provvedo !

Anonymous said...

Approvo e rilancio.

marshall said...

E' senzaltro costato fatica, scrivere un post così ponderoso.
Mi è piaciuta soprattutto la frase/pensiero: "la libertà ci stressa più della schiavitù".
Lo scriverla è la prova di quanto sia stato necessario scendere nelle profondità del pensiero.
Complimenti: bella pagina!

Massimo said...

Sì ! Bisognerebbe pubblicare anche la stringa.

Massimo said...

Ah no, la stringa è nel sito linkato :-)

Bobo said...

Condivido il 95% di quello che scrivi, ma il restante 5% non mi convince...Cosa intendi con criptosionismo? Lasciamo fuori gli israeliani, per favore. Poi, il liberismo non è una malattia, ma una cura contro una società di ammosciati. Se dovessi prescrivere una terapia x la nostra civiltà, direi senza dubbio: riscoperta valori religiosi+ orgoglio per la propria civiltà+ concorrenza, a tutti i livelli della vita. Non dimentichiamoci che i nostri antenati greci e romani, della cui grandezza godiamo ancora i frutti, facevano della competizione un valore assoluto. Chiudo con una riflessione che Berto Ricci fece nel 1931: "E il mondo tende alla sua unità, non nella sua forma statica voluta dal socialismo e dal capitalismo, ma nel senso di accrescere e smisuratamente moltiplicare gli scambi e rapporti tra i popoli, gli amori, gli odi, le reciproche dipendenze: unico risultato reale della politica moderna. se buono o cattivo non so, ma certo inevitabile e dominante, contro cui non val forza né teoria, né vale chiudersi grettamente nella provincia nativa. Saranno più forti quelli che più prontamente accetteranno codesta realtà valendosene con saggezza generosa; quelli che avranno più vita da donare, più cuore da spendere e invece di aspettare l'urto esterno rannicchiati nella contemplazione di sé stessi, invece di mettersi in atto di difesa, affretteranno con tutti i mezzi sia spirituali che materiali l'offesa e l'invasione in maniera che nel rimescolio delle stirpi emerga e non si sommerga la propria." Insomma, l'Occidentale moderno, se vuole sopravvivere, ha bisogno di alcune cose: la Bibbia nella mano destra, il fucile nella sinistra, il futuro nel cervello e la tradizione nel cuore. Io la vedo così.
p.s Ovviamente ho aderito all'iniziativa!

CampaniArrabbiata said...

Simone: sono 40 anni che è iniziata la decadenza, mi sto stufando di aspettare!

Ares,Legionario,Marshall, Monsoreau: grazie. Sono onorato che condividiate questa piccola battaglia!

Bobo: è questione lunga, ma ovvio che qui si scontrano le diverse concezioni di Destra che ognuno ha. Diciamo che probabilmente io e Simone in questo caso ci ritroviamo appieno. Il liberismo nelle sue forme acute è effettivamente una malattia e il binomio che proponi può arrivare a cozzare: la decadenza morale a cui stiamo assistendo cosa altro è se non sintomo della società del benessere, rectius del materialismo liberale? La sana concorrenza è una cosa, limitare la concezione di stato ad economia è sinonimo di marxismo e liberismo. E non a caso Berto Ricci, che tu citi, fu un eretico tra gli eretici auspicando la piena realizzazione del socialismo nazionale e essendo un fascista di sinistra. Infatti era convinto assertore della "terza via" in economia la quale coniugava l'iniziativa con i valori spirituali, valori estranei al liberismo.
Ho cercato di esprimere meglio la mia posizione nel post.

CampaniArrabbiata said...

p.s. Non a caso nel titolo del post e non solo si parla di "liberal-bolscevismo" e "liberalmaoismo": ciò proprio per contrappormi a due ideologie basate sul materialismo e per l'avversione verso la tradizione.
è anche una chiara risposta a chi parla di "islamofascismo".

Anonymous said...

Un'iniziaiva lodevole che va diffusa. Avanti autocarri.

Anonymous said...

Io faziosa? ah, sciagurato che non sei altro! Bando alle ciance...ho letto il tuo post e concordo con te, ma non capisco cosa centri il bolscevismo: non sarà che invece continui a vedere tutto in un'ottica politicizzata quando invece basterebbe ragionare con un po' di buon senso? E' una cosa che proprio non riesci a mettere da parte: vedi politica ovunque! Tant'è vero che parli come Baricco: dovresti leggere un saggio che ha scritto a puntate su "La Repubblica", ti troveresti d'accordo con lui (se solo riuscissi a scrollarti di dosso un po' di fascismo!)...
Per quanto riguarda l'iniziativa relativa al presepe mi piacerebbe sostenerla ma sai bene che sono un'imbranata informatica, quindi ti toccherà spiegarmi per bene come si fa!
A presto
Flavia
ps: mi offendi sempre: pensi che io ci abbia mai dato troppo peso? :)

Anonymous said...

Lascia stare la storia di Valparaiso che quando l'ho letto volevo spararmi! Per fortuna questo luogo ha per me ben altro valore e non può mica essere svilito in un momento!
Magari un giorno ti racconto cosa significa per me, Valparaiso...

CampaniArrabbiata said...

Vedo politica lì dove c'è politica. Il marxismo e il liberismo sono pertinenti più che mai, perchè è proprio da queste 2 ideologie che parte l'attacco ai valori tradizionali, perchè è proprio di queste 2 filosofie basarti sulla prassi e nulla più.
Per il resto ho letto del saggio a puntate di Barricco attraverso un articolo di Veneziani su Libero: mi pare che l'abbia smontato su alcuni punti, non condividendo il fatalistico pessimismo del primo e rilanciando una società con più valori.Per il resto devi dare conto delle mie offese, altrimenti devo aumentare la dose:-)!

Per inserire il banner, basta che riporti il codice che ti ho lasciato nel blog.

Anonymous said...

Punto primo: Baricco, con una sola R.
Punto secondo: sei sempre il solito! perchè non te lo leggi di persona il saggio, invece di ascoltare cosa ne dicono gli altri?
ecco il link:
http://www.repubblica.it/rubriche/i-barbari/index.html
Saluti!

Anonymous said...

complimenti ... bell'articolo!!!
cercherò di sensibilizzare altri!!