Monday, August 06, 2007

Napoli, i nigeriani in rivolta.
La notizia è stata completamente ignorata dalla stampa, se non quella locale, quindi spetterà ancora una volta al Pizzino raccontarla. Ieri pomeriggio, una settantina di nigeriani ubriachi, che bivaccavano nella zona della stazione centrale di Napoli, in seguito alle proteste dei residenti, hanno iniziato a rovesciare i cassonetti dei rifiuti e a bloccare le auto in transito, mettendo a ferro e a fuoco i vicoli della zona. Per disperdere i rivoltosi, dopo due ore di tensione, si è reso necessario l´intervento di carabinieri e polizia con cariche e lacrimogeni. A beneficio di chi non conoscesse la zona, è bene specificare che piazza Garibaldi, area che ospita la stazione centrale, un tempo quartiere florido (e si vede dai palazzi nobiliari), è oggi - forse in omaggio a quel ladro di cavalli cui la piazza è intitolata e che ci "inguaiò" - abbandonata al degrato ed è sotto il completo controllo della camorra, la quale svolge in tutta tranquillità le sue attività, occupandosi anche dell'ordine pubblico. Ordine a cui si uniformano anche gli immigrati, che sono di ogni nazionalità e che nella zona sono numerosissimi. Piazza Garibaldi fa paura, di notte e di giorno. E' qui che sorge il famoso mercatino della Duchesca ed è sempre da qui che parte via Forcella, vicolo in cui è possibile acquistare oggetti rubati alla luce del sole. Piazza Garibaldi, a chi arriva in autostrada o in treno a Napoli, offre uno scenario inquietante con gli eterni cantieri della metropolitana che paralizzano il traffico e che vengono usati dai tossici per lasciarci le loro siringhe. Gli immigrati, d'altra parte, si sentono in diritto di urinare liberamente e di girare ubriachi minacciando esercenti e passanti, senza che le forze d'ordine intervengano. Senza dubbio è un biglietto da visita per la città che l'assessorato al turismo avrà studiato nei particolari per i più avventurosi. Sull'episodio di cronaca riportato, è emblematico il commento di un consigliere comunista di municipalità, tale Armando Simeone, il quale ha dichiarato: "mi ha preoccupato assistere alla scena di un quartiere in sommossa, con gli agenti che davano la caccia al migrante incitati dai napoletani". In tutta evidenza ristabilire l'ordine pubblico per questi politicanti di quarto ordine, non è una priorità. Per fortuna c'è la camorra a porre dei paletti comportamentali agli immigrati, ai residenti non resta che affidarsi alla criminalità organizzata per salvaguardare la propria incolumità. E' un sinallagma, un do ut des, che si realizza da una parte nell'omertà verso la commissione di reati contro il patrimonio e dall'altra nel ripristino dell'ordine.

Un tempo, tra i popoli civili, la virtù era un vizio diffuso;
oggi la virtù è il denaro.

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