La lezione di Magdi.
La presenza di Magdi Allam, che per il suo coraggio vive sotto scorta, è un privilegio troppo grande per la terra dei vitelli (la Vitalia, nome che, a ragione, i greci assegnarono al nostro territorio in origine). E' significativo che in uno stato, dove se ad essere sequestrato è un missionario cattolico nessuno muove un dito, debba essere un musulmano a scuotere le coscienze. Le più belle discussioni sulla religione in vita mia le ho fatte con due sauditi che non potrò mai dimenticare,While e Mohamed. Se ci provi con un italiano, come minimo ti becchi una bestemmia. Esporteremo pure democrazia, ma importiamo rispetto e senso di appartenenza; l' Islam ha il problema dei fondamentalisti, noi quello dei radicali. Ed è ben più grave.
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Qualche migliaio di persone in piazza, uno schieramento di politici di entrambi gli schieramenti un forte grido per il rispetto della libertà religiosa nel mondo e contro la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente, unito all'appello per la liberazione di padre Giancarlo Bossi, il missionario italiano rapito nel sud delle Filippine il 10 giugno scorso. La manifestazione "Salviamo i cristiani", promossa da Magdi Allam col suo appello pubblicato sul Corriere della sera il 15 giugno, ha raccolto in Piazza Santi Apostoli anche rappresentanti di altre religioni - ebrei e musulmani - ma soprattutto un pubblico orgoglioso nel rivendicare l'identità cristiana come valore da proteggere e tutelare. Su questo ha fatto leva lo stesso Magdi Allam nel suo intervento dal palco, parlando ai presenti "uniti dall'imperativo di difendere la libertà religiosa di tutti, in tutti i paesi del mondo" e in particolare invitando a"elevare la nostra voce per denunciare la la discriminazione, la persecuzione e l'esodo forzato dei cristiani nei paesi del Medio Oriente". Il vice direttore del Corriere della Sera ha denunciato, in toni estremamente risentiti, "i sostenitori di un Dio trasformato in un simbolo di morte" e si è richiamato, tra gli applausi della folla ai "principi sostenuti da Benedetto XVI nel dialogo con le altre fedi".
Allam ha parlato anche contro "questa Europa ammalata di relativismo e accecata dall'ideologia del multiculturalismo, che tradisce i propri valori e rinnega la propria identità", un'Europa "lassista sul principio della libertà religiosa sia fuori che dentro i propri confini". In piazza, oltre a striscioni per la difesa dei cristiani e la liberazione di padre Bossi, anche una vicina all'altra le bandiere di Israele e del Libano. Molti i politici accorsi, con una parterre trasversale: in prima fila, per il centrodestra, Berlusconi, Fini, Buttiglione, Santanché, Bondi, Cicchitto, Formigoni, Volonté, Castelli, Marcello Pera, Bonaiuti, Antonio Tajani, Aprea, La Loggia, Gardini, Giovanardi, Lupi tra gli altri; per il centrosinistra Ranieri e Realacci, Khaled Fouad Allam, Enzo Carra, Mauro Fabris, Roberto Villetti, Luigi Bobba. C'é anche Savino Pezzotta, c'é il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. Parlando con i giornalisti, Berlusconi ha ricordato che negli anni del suo governo ha dato grande attenzione al tema della libertà religiosa. "In tutti i colloqui che abbiamo avuto - ha spiegato -, abbiamo con forza affermato la necessità di garantirla a tutti: l'ho fatto in diversi paesi come la Cina e l'Arabia Saudita e i paesi del Nord Africa, quasi sempre avendo concordato con la Santa Sede l'intervento e avendo avuto dalla Santa Sede un input preciso in base alla situazione reale del paese". E sulla vicenda di padre Bossi, in polemica con l'attuale governo, rileva che "ci sono ostaggi di serie A e di serie B". Per lui, però - nonostante qualcuno dalla platea lo chieda - non c'é posto sul palco: la manifestazione, per scelta, non fa parlare politici ma solo testimoni sul problema delle persecuzioni per motivi religiosi. Parla Attilio Tamburrini, dell'Aiuto alla Chiesa che soffre, che ricorda come per Giovanni Paolo II "la libertà religiosa fosse il 'test' per il rispetto di tutti gli altri diritti". Parla Abraham Foxman, dell'Anti-Defamation League: "la nostra voce sarà sempre forte dove ci sono cristiani oppressi e intimiditi". Parla padre Bernardo Cervellera, direttore dell'agenzia missionaria AsiaNews, che elenca i paesi, come l'Iraq e gli altri del Medio Oriente dove i cristiani sono vilipesi e costretti a fuggire. Parla Souad Sbai, dell'associazione donne musulmane in Italia, che ha auspicato la caduta di "questo muro di odio che non ha niente a che vedere con l'Islam". Per Riccardo Pacifici, portavoce della comunità ebraica romana, partecipare alla manifestazione significa "riaffermare valori che fanno parte della nostra Costituzione". Alla fine, Magdi Allam si è detto "molto soddisfatto", sottolineando l'importanza della "testimonianza politica trasversale". "E' la conferma - ha dichiarato - che da parte di tanti italiani c'é la condivisione dei valori di vita, dignità e libertà della persona, che sono alla base della libertà religiosa".
Thursday, July 05, 2007
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