Ieri individui, oggi automi
Sylvester Stangone.
CI sono voluti 5 mesi, 20 giorni e qualche ora, ma l'iPhone, il supertelefonino multimediale della Apple, è arrivato: ha esordito sul mercato statunitense alle 18:00 di ieri, ora locale, la mezzanotte in Italia, in un clima di attesa frenetica. Saranno contenti i fan statunitensi della mela che aspettavano davanti ai negozi ormai da giorni. E sarà contento anche Steve Jobs, che è riuscito a mettere in fila l'intera America. Merito di una campagna di marketing senza precedenti nella storia della telefonia. Adesso che l'iPhone è nelle mani degli acquirenti, però, si dicono tutti soddisfatti. "Non l'ho neanche provato, l'ho solo acceso - ammette un acquirente- ma è il gadget più bello che abbia mai visto". Niente ferma i fan. Neanche il prezzo, non proprio accessibile: tra i 499 e i 599 dollari. "Mi sto giocando lo stipendio del prossimo mese - dice un altro acquirente, appena uscito dallo store di New York - ma ne vale la pena. E' un Apple!" I principali produttori di telefonini e di palmari sono preoccupati, e hanno tutti gli occhi puntati sul nuovo prodotto della casa dalla mela, che punta a entrare da big player nel mercato della telefonia: "Vogliamo vendere 10 milioni di unità entro il 2008", ha annunciato Jobs. E a alcuni analisti si spingono anche oltre prevedendo che iPhone potrebbe raggiungere quota 45 milioni in appena due anni. In Europa, però, arriverà solo alla fine del 2007. Uomo, tu sei ciò che compri: futura spazzatura.
SS
Sunday, July 01, 2007
Posted by sylvester stangone at 11:18 PM
Labels: globalizzazione, Usa
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