Saturday, January 13, 2007

ANCHE I LEGHISTI CONTRO LA FIAMMA


Si sono mossi, hanno rispolverato il loro armamentario: l’antifascimo e la resistenza. «I fascisti non marceranno su Livorno» La riunione promossa dall’Anpi si conclude con un documento unitario I partiti dell’Unione, i sindacati e i gruppi giovanili concordano sulla necessità di incontrare le istituzioni LIVORNO. Il «mandato» ricevuto dalle associazioni dell’antifascismo è chiaro: parlare con le istituzioni cittadine per impedire che la manifestazione indetta dalla Fiamma tricolore a Livorno per il prossimo 10 febbraio venga effettuata. E’ questo il risultato del «vertice» promosso da Anpi, Anppia e Anei, le associazioni dei partigiani, dei perseguitati politici antifascisti e degli ex internati, al quale hanno preso parte i rappresentanti di numerose organizzazioni: partiti politici, sindacati,
associazioni di vario genere, che hanno ribadito la loro contrarietà a questo corteo. L’incontro dei giorni scorsi ha messo insieme soggetti di orientamento differente e dalle pratiche fra loro assai diverse. C’erano, praticamente, tutti i partiti dell’Unione: Ds, Prc, Margherita, Pdci, Verdi, Lista Di Pietro, ma pure i sindacati, l’Arci e le Acli, e anche i gruppi giovanili
che frequentano il centro sociale Godzilla, le organizzazioni antagoniste che, anch’esse sui loro forum di discussione in internet, avevano lanciato
l’allarme per l’avvicinarsi di questo evento. Da questo confronto è uscito un documento sottoscritto da tutti che si conclude, come detto, con un proposito ben preciso, quello di interessare «i responsabili delle istituzioni livornesi al fine di impedire eventuali possibili affronti alla città e la consumazione di apologia di reati con manifestazioni naziste o neofasciste». Le preoccupazioni espresse da questo gruppo di organizzazioni sono tratte
dai messaggi, che nel documento vengono definiti «deliranti e preoccupanti per la città e il costume democratico» che il popolo della destra radicale lascia su internet, a proposito dell’iniziativa indetta dalla Fiamma
tricolore per la giornata del 10 febbraio, dedicata al ricordo di quanti morirono nelle foibe. «Livorno democratica - così sta scritto nel documento approvato dalla riunione di due giorni fa - medaglia d’argento della guerra di Liberazione dal fascismo e dal nazismo, respinge unita le manifestazioni irresponsabili e provocatorie annunciate da Fiamma tricolore».Non è in discussione, così dicono le forze che fanno hanno partecipato a
quell’incontro, la possibilità di esprimersi che la Costituzione assicura a tutti. «Ciò che non può essere accettato - ribadisce il documento - dallo spirito antifascista e dalla coscienza civile della città sono eventuali sfilate di gagliardetti e croci uncinate accompagnate dal saluto romano e da slogan fascisti ormai condannati e superati dalla storia». Un conto,
insomma, è la possibilità di riunirsi liberamente e altro conto è la volontàdi voler «marciare» su Livorno. Il riferimento è, sì, all’annunciata manifestazione del 10 febbraio, ma anche a quelle che già si sono svolte nei
mesi e negli anni scorsi in altre città (Roma, su tutte, ma ne è in programma fra pochi giorni una a Torino). Il prossimo passo, annunciato ufficialmente, è il contatto con il sindaco, con il presidente della Provincia e con il prefetto. A loro sarà chiesto in maniera chiara di
adoperarsi perché la manifestazione in questione, almeno sotto forma di sfilata per le vie della città, non abbia luogo.

10 comments:

Anonymous said...
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Anonymous said...

Uh, sto leggendo la quadrilogia di Pansa. Gli antifascisti non cambiano mai. C'è una sorta di "fossilizzazione" nelle associazioni antifasciste o sbaglio? L'odio di classe a quanto pare è ancora vivo proprio come nel dopoguerra. "Gli altri" cambiano, gli antifascisti no. E da quello che ho letto e che continuo a leggere, non tutti sono puri come la storia ha voluto farci credere. Mi chiedo, cosa davvero fanno di male i ragazzi della fiamma tricolore (ma anche quelli di forza nuova e altri ancora) che vogliono ricordare i morti delle foibe? Non ti pare una sorta di negazionismo visto che tutti possono manifestare? E' davvero triste sapere che c'è chi non vuole cambiare.

Vedo che leggi La fiamma e la celtica. Io devo finire di leggermi le uova del drago e poi lo comincerò, poi ancora passerò a I figli dell'aquila e sconosciuto 45.

CampaniArrabbiata said...

E brava Elly, ti stai facendo una bella cultura di Destra, però sta attenta, rischi di entrare anche tu nel tunnel dei dannati:-)!
Marco Tarchi, per dissacrare riguardo ad una situazione di emarginazione e di illegittimità politica sarcasticamente fondò il giornale "la Voce della Fogna".

Oggi, noi "extra" del terzo millennio, possiamo anche permetterci di schierzare, ma effettivamente chi ha militato a Destra fino agli anni '80 ha davvero vissuto in trincea e non è stato estraneo a vicende di violenza politica.

In effetti, paradossalmente, la retorica antifascista è stata più forte negli anni 70 che nel dopoguerra (a parte le vicende narrate da Pansa). Prima, tra "fascisti" e anti c'era stato dialogo. Molti fascisti confluirono nel PCI di Togliatti, i lavoratori reduci dall'esperienza corporativa furono inseriti nei sindacati della Cgil, i comunisti invitarono a votare i giovani missini per loro e Andreotti invitò il generale Graziani ad appoggiare la Dc.
Tanto è vero che il MSI degli inizi aveva tale dignità politica che appoggiò il governo a guida dc di Tambroni. Fu con il congresso di Genova del '60 che iniziarono gli scontri.

Gli anti di oggi sono dei residuati più che altro, sono i vecchi rimbambiti e livorosi come Giorgio Bocca e i tossici dei centri sociali. Livorno è una specie di contenitore di questa essenza di odio, fanatismo, ideologia. Manifestare lì ha una valenza soprattutto simbolica, ma dubito che il questore l'autorizzerà per motivi di ordine pubblico.
Sulle Foibe si è passati dal negazionismo al giustificazionismo: "sì...ma si uccisero solo i fascisti, sì...ma fu per reazione..:"; il realtà si continua a celare (e questo nemmeno Pansa lo scrive!) che il PCI italiano ha gravi responsabilità e ha avuto intensi rapporti con Tito.

Cosa rimproverano ai ragazzi della Fiamma? Sostanzialmente di esistere. Per la sinitra la manifestazione del 2 è stata la manifestazione dei "fascisti", quando la FT è stata compostissima e la più apprezzata dai presenti.


"Le uova del drago" merita davvero, lo lessi l'anno scorso. Se posso consigliarti un altro romanzo, leggiti "Io non scordo" di Marconi. La Fiamma di Rao l'ho letta di 2 giorni, è un libro spettacolare, che ho recensito non appena è uscito il 7 novembre( giorno del mio onomastico) proprio qui sul Pizzino. La recensione è purtroppo solo parziale, perchè si limita ai primi capitoli.

Anonymous said...

Ci sono già dentro al tunnel, diciamo anche grazie a mio nonno. Tu scrivi questo: "i realtà si continua a celare (e questo nemmeno Pansa lo scrive!) che il PCI italiano ha gravi responsabilità e ha avuto intensi rapporti con Tito.". Invece Pansa lo ha detto almeno un paio di volte negli ultimi suoi due libri. Ora non ricordo esattamente in quali passi ma scrive anche che Togliatti è responsabile di parecchie cose. Vero è che molti in quel periodo del dopoguerra hanno cambiato bandiera, altrettanti si sono cosparsi il capo di cenere vergognandosi di aver fatto parte del partito fascista e sicuramente parte dell'odio è scaturito anche da quello. C'è molto giustificazionismo oltre al negazionismo. Il fascismo ha le proprie colpe e non si può negare ma ribadisco, i partigiani ne hanno altrettante, ma meglio lasciar stare il discorso o si andrebbe per le lunghe. Riguardo ai ragazzi della Fiamma e i tantissimi altri ragazzi della destra, esistono punto, molto meglio loro che alcuni cani sciolti. Ho visto il filmato del 2 dicembre e li ho apprezzati davvero tanto.

CampaniArrabbiata said...

Sì,la FT fece un figurone e molti del Castello erano presenti, eppure per la loro presenza è stata stigmatizzata tutta la manifestazione. Il centrodestra dovrebbe aprire piuttosto che porre paletti, su Livorno anche la Lega si è espressa in senso negativo, eppure non più di anno fa i legisti furono aggrediti proprio a Livorno per aver manifestato. Avrebbero dovuto cogliere la valenza simbolica.

Bobo said...

Ma cosa gliene frega alla Lega se la Fiamma manifesta a Livorno? mah...cmq, ormai 2 anni fa a Bologna manifestò la lega (con borghezio!) in pieno centro, e si aggregarono ragazzi dell'ultradestra (credo fn) io c'ero, e ti garantsco che fu una cosa "tosta" ma bella! ;) I rossi erano a metà strada tra l'infuriato e lo sbigottito!

CampaniArrabbiata said...

Sì, lo ricordo. Era una manifestazione contro la costruzione di una Moschea e anche allora si verificarono gravi episodi di violenza. A maggior ragione, considerando il precedente, sono rimasto sbigottito per la posizione assunta dalla lega, la quale si è allineata sul punto all'ultra sinistra.
Proprio sabato a Napoli c'è stato uno scontro scontro tra Fn e i disobbedienti. Leggi qui: http://www.ladestra.info/?p=4264

Anonymous said...

Premetto che di politica non capisco molto, ma sono livornese, vivo da sempre in questa città rossa e posso assicurare che una manifestazione della fiamma tricolore nella mia città mi fa paura...
Qualcuno di voi ha scritto "Che c'è di male a manifestare a Livorno?"...
Che c'è di male? C'è di male che da sempre Comunismo e Fascismo sono stati "nemici", quindi una riunione fascista (europea terrei a sottolineare, non nazionale ma europea perchè la fiamma tricolore non si è limitata a chiamare fascisti da tutta Italia, ma anche dalla Germania e non solo...)qui a Livorno sarà una distruzione.
Da quanto ho letto non verranno a Livorno solo per manifestare perchè hanno già preparato manganelli e chissà Dio cos'altro!!!
Quindi se permettete, da livornese innamorato della mia città preferirei evitare queste manifestazioni...

CampaniArrabbiata said...

Caro amico, di solito non autorizzo i commenti anonimi, ma ho apprezzato il tuo tone e per questo farò un'eccezione.

Ti definisci amante della tua città e per questo meriti rispetto, tuttavia proprio il tuo senso di appartenenza dovrebbe indignarti per il ricatto che subisce una città ormai ostaggio dell'ultrasinistra, dell'ideologia e dell'odio. A Livorno la violenza politica è all'ordine del giorno.

Ciò posto, ti assicuro che la Fiamma quando manifesta non è mai provocatoria, nè si concede atti di teppismo: non imbratta i muri, non brucia bandiere, non si scontra con lapolizia; di solito procede ordinata e coraggiosa.

A Milano lo scorso marzo, in corso Buenos Aires, i comunisti aggredirono le forze dell'ordine, sfasciarono vetrive, imbrattarono muri, incendiarono macchine per ribellarsi a modo loro alla LEGITTIMA autorizzazione della Fiamma Tricolore. I partiti della sinistra presero le difese di questi teppisti.

Secondo te, la FT non ha il diritto di esistere? Ha la possibilità di esprimersi civilmente?

Bobo said...

comprendo le preoccupazioni dell'anonimo, anche perchè le ho provate anch'io, abitando a Bologna...Ma ho capito presto che se soggiaciamo a certe minacce, la democrazia muore...Poi, pur non essendo un simpatizzante della fiamma, devo dire che non ricordo atti di violenza da parte loro: e ho imparato a diffidare dei mezzi di informazione quando parlano di queste cose.