Il Popolo della Libertà Condizionata/2
Quest'oggi tocca a Lamberto Dini, il capolista al Senato nel Lazio del partito di Berlusconi
E' sposato con Donatella Pasquali, vedova che ha ereditato vaste proprietà in Costarica, condannata a 2 anni e 4 mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta in relazione ad un falso in bilancio della societa' "SIDEMA srl" e ad un crac da 40 miliardi di lire. La stessa non sconterà la pena inflittale stante il beneficio dell'indulto del 2006.
Nel 1979 è nominato direttore generale della Banca d'Italia. Resterà fino al 1994, quando si dimette per entrare nel 1° governo Berlusconi come ministro del Tesoro.
Nel 1995 forma il Governo Dini
Dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi, Dini costituisce un esecutivo composto esclusivamente da ministri e sottosegretari tecnici
Nel 1996 è Ministro degli Esteri
Dini, aderendo alla coalizione di centrosinistra di Romano Prodi, si presenta con una lista personale, la Lista Dini, che raggiunge il risultato del 4,3%
E' nominato ministro degli Affari Esteri nei quattro governi dell'Ulivo che si succederanno nel corso della XIII Legislatura: Prodi, D'Alema I e II e Amato II. Si dimetterà il 6 giugno 2001, dunque sei giorni prima del passaggio delle consegne tra il II governo Amato e il II Governo Berlusconi l'11 giugno 2001.
Il suo gruppo confluisce nel progetto de La Margherita.
Nel 2003 è accusato di aver intascato tangenti nell'affare Telekom Serbia.
Alle elezioni politiche del 2006 è rieletto senatore della Margherita.
Il 23 maggio 2007 viene inserito tra i 45 membri del Comitato nazionale per il Partito Democratico ma, nella fase costituente del nuovo partito, il 18 settembre, Dini annuncia il suo distacco dal progetto del PD e la costituzione di un soggetto liberaldemocratico che dia spazio a queste ultime istanze.
L'8 febbraio 2008 annuncia l'adesione dei Liberaldemocratici al nuovo partito del Popolo delle Libertà, cambiando ancora una volta coalizione (dal centro-sinistra al centro-destra).
Friday, April 04, 2008
Posted by CampaniArrabbiata at 12:35 AM
Labels: berlusconi
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