Saturday, April 07, 2007

PROVE DI DIALOGO IMPOSSIBILE FRA CONTESTATORI E CONTESTATO: "HAI SCRITTO UN LIBRO REVISIONISTA E PIENO DI BUGIE!". "ME NE CITI UNA, PER CORTESIA?". "ADESSO NON ME LA RICORDO…". "VENITE DENTRO A DISCUTERE". " MA CHE SEI SCEMO?".


Francesco Cutillo
"Attenzione! Fascisti". La freccia, posta sotto la simpatica indicazione, punta verso il "Museo Mastroianni" di Marino (Rm) dove sta per iniziare la presentazione di Cuori Neri. Un folto numero di ragazzi (provenienza: centro sociale della cittadina dei Castelli, I, Pò) accoglie Luca Telese con un enorme striscione ("Fascisti ieri come oggi servi dei padroni").

Il notista politico de il Giornale, incuriosito, si avvicina ai manifestanti per capirne di più invitandoli, innanzitutto, a prender parte all’incontro. "Non abbiamo alcuna intenzione di venire lì", replicano. "Ma lo avete letto almeno il libro?", chiede Telese. "Ci sono scritte tantissime bugie", attacca una ragazza. L’autore: "Ad esempio? Me ne dici una?". Risposta: "Beh … ora non ricordo …". L’invito viene ripetuto: "Invece di parlare con questo megafono salite e ne discutiamo assieme serenamente". "Non vogliamo ascoltarti, revisionista!". "Ma che sei scemo?". Parte lo spintone e via con lo slogan: "Ca-me-ra-ta, ba-sco ne-ro, il tuo posto è il ci-mi-tero". Telese allora si arrende, abbandona la piazza ed entra nella sala del convegno: "Sembra che il dialogo sia impossibile con chi ha un pregiudizio ottuso", chiarisce all’inizio dell’incontro. Intanto, in piazza, il "comizio" dei manifestanti prosegue, mentre fuori distribuiscono un volantino intitolato: «Prove d’apologia di fascismo utilizzando i fondi della "Strada dei vini"». Inutile che Telese, incredulo, spieghi ai manifestanti: "Ma se non sono stato pagato e vengo a titolo gratuito!".


Il testo, che riportiamo qui sotto nella sua interezza è una meraviglia. Anche perchè, ovviamente senza saperlo, cita come una lacuna del libro la memoria di tre cuori rossi di cui invece è raccontata la storia (ma per saperlo, bisognava almeno leggersi l’indice dei nomi).
«Prove d’apologia di fascismo utilizzando i fondi della "Strada dei vini"»

«L’amministrazione nazional-alleata utilizza beni pubblici come l’ex "tempietto gotico", oggi Museo Mastoianni e fondi in teoria destinati allo sviluppo turistico-ambientale del territorio, per tentare di imporre la riscrittura in chiave ultrareazionaria, della nostra storia recente.

Oggi sabato 17 marzo, imbarazzanti portaborse comunali presentano un volume dal titolo "Cuori Neri" a firma di un certo signor Telese, guardacaso edito dalla Sperling & Kupfer, della batteria Berlusconi. Si vuole rappresentare una serie di morti ammazzati di parte fascista come frutto della furia omicida delle orde rosse che avrebbero attraversato il paese nel recente passato. Ricordiamo agli ex giovani nazional-rivoluzionari, oggi tardo democristiani invischiati nelle stesse pratiche clientelari della prima repubblica, qualche breve nota di storia patria: il movimento fascista si è impadronito negli anni venti del nostro paese, chiamato dal re e finanziato dai soldi degli agrari e degli industriali ha distrutto le organizzazioni del movimento operaio, utilizzando lo squadrismo, coperto e foraggiato dal regio esercito. Sono migliaia le vittime di questi vigliacchi pagati per contrastare la grande ondata di lotte operaie e contadine del 1919-21; il regime fascista ha portato il paese alla catastrofe della II guerra mondiale, allo stragismo come metodo di governo nelle cosiddette colonie e prima della cacciata al di là delle alpi dei nazisti, padroni del momento, i servi in camicia nera ora lavorano per inglesi e americani. Ma il nemico era sempre lo stesso: le lotte delle masse lavoratrici nonché il famoso comunismo. E arriviamo al ruolo dei "cuori neri" sempre al servizio di chi paga meglio contro le grandi lotte studentesche ed operaie del 1968. "Cuori neri" in azione: le bombe nelle banche, piazze, treni; il 12 dicembre del 1969 piazza Fontana (Milano), Peteano Reggio Calabria 1972, piazza della Loggia (Brescia) 1974, S. Benedetto Val di Sembro (linea ferroviaria Firenze-Bologna) 1974, Bologna 2 agosto 1980 (stazione). Centinaia di morti contro i movimenti, senza una condanna definitiva, coperti dalla polizia padronal-democristiana e magistrature di sempre. Poi è stata la volta delle bande tipo Alibrandi, Fioravanti, Cavallini che ammazzano Valerio Verbano in casa sotto gli occhi dei genitori, oppure Roberto Scialabba con un colpo alla nuca dopo averlo ferito. Certo qualche "cuore nero" in tutta questa storia ha smesso di battere, perché gli antifascisti hanno le spalle larghe delle generazioni che si sono opposte alla prepotenza patronale, ma qualche volta fanno male anche loro, e per ultimo una considerazione, a noi i conti non tornano, stiamo largamente a credito».

C.S.O.A. I’Pò.



Una sola riflessione: tralasciamo la contestazione e il delirio dei contestatori, ma cosa vorrà significare la frase "siamo largamente in credito"? Agghiacciante!

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