La vittoria di Alemanno a Roma è una buona occasione per creare un dibattito interno nel quale far sentire la propria voce, il dissenso, affermare i dubbi, ribellarsi all’idea che uno decida per tutti. Per creare qualche segnale di vita, non è mai troppo tardi…
« E' intorno a noi il timore e la complicità di un popolo. Quel popolo che disprezzato da regi funzionari ed infidi piemontesi sentiva forte sulla pelle che a noi era negato ogni diritto, anche la dignità di uomini. E chi poteva vendicarli se non noi, accomunati dallo stesso destino? Cafoni anche noi, non più disposti a chinare il capo. Calpestati, come l'erba dagli zoccoli dei cavalli, calpestati ci vendicammo. Molti, molti si illusero di poterci usare per le rivoluzioni. Le loro rivoluzioni.Ma libertà non è cambiare padrone. Non è parola vana ed astratta. È dire senza timore, È MIO, e sentire forte il possesso di qualcosa, a cominciare dall'anima. È vivere di ciò che si ama. Vento forte ed impetuoso, in ogni generazione rinasce. Così è stato, e così sempre sarà.»
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La vittoria di Alemanno a Roma è una buona occasione per creare un dibattito interno nel quale far sentire la propria voce, il dissenso, affermare i dubbi, ribellarsi all’idea che uno decida per tutti. Per creare qualche segnale di vita, non è mai troppo tardi…
http://faber2008.blogspot.com/2008/05/segnali-di-vita.html
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